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Brexit, la Gran Bretagna esce dall’Unione Europea

Il Regno Unito ha scelto di uscire dall'Europa. E' questo il risultato del referendum che ha chiamato i cittadini a scegliere se rimanere o meno nell'Unione Europea

MILANO – Una giornata storica per il Regno Unito, un giorno importante per tutta l’Europa. I cittadini britannici hanno votato a favore della Brexit al referendum di ieri. A confermarlo arrivano i risultati.  Il 51,9 per cento dei britannici ha votato per l’opzione leave (lasciare) contro il 48,1 per cento dei remain (restare) nel referendum del 23 giugno: leave ha raccolto 17,4 milioni di voti, contro i 16,1 milioni dell’opzione remain. Vediamo le reazioni più importanti da parte del mondo politico e le possibili conseguenze di questa scelta.

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BREXIT – La Gran Bretagna ha deciso per l’uscita dall’Unione. I vincitori lo chiamano Indipendence Day, altri lo vedono come una immane tragedia. Le prima reazione di Scozia e Irlanda del Nord è quella di restare nell’unione e si ricomincia a parlare di indipendenza. I sostenitori della Brexit hanno vinto con pochissimi voti di scarto: 51,3% per il Leave, 48,7% per il Remain. Borse nel panico e il premier Cameron verso le dimissioni immediate dopo la bruciante sconfitta. Questo giorno segna una chiusura definitiva della Gran Bretagna verso un’istituzione mai troppo amata oltre Manica, scarso feeling sempre sottolineato dalla mancata adesione all’Euro. Nonostante il poco amore verso l’UE non è però così facile per il Governo Cameron pilotare questa uscita, tutt’altro, l’attuale premier britannico è al centro di forti attacchi in patria dove è accusato di non prendere una posizione netta e definitiva, dando l’idea di non essere lui per primo pienamente convinto del Brexit. Le conseguenze economiche per il Regno Unito potrebbero essere devastanti, si dice che l’Europa possa imporre dazi doganali molto alti all’Isola della Regina Elisabetta, un danno grave per una nazioni che vivono di importazione.

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BORSE NEL PANICO – La sterlina ha accusato il colpo, ampliando le perdite sul dollaro a 1,33. Nella seconda parte delle contrattazioni, la Borsa di Tokyo sta facendo registrare un crollo dell’8,30%. Milano al -11%. Sono crollati anche i prezzi del greggio in Asia. Il leader dell’Ukip, Nigel Farage, ha  espresso la sua soddisfazione davanti alle telecamere. “Se le previsioni che abbiamo adesso sono corrette, sarà una vittoria per le persone reali, una vittoria per la gente comune, una vittoria per la gente per bene”, ha spiegato. “Abbiamo combattuto contro le multinazionali, contro le grandi banche d’affari, contro la grande politica, contro la menzogna, la corruzione e l’inganno e oggi l’onestà e la decenza e la fiducia nella nazione penso stiano per vincere”, ha commentato.

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LE POSSIBILI CONSEGUENZE – Il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon rimarca la differenza della Scozia, che ha votato in massa per il Remain. “La Scozia ha consegnato un voto chiaro, senza equivoci, per la permanenza nella Ue e accolgo con favore questo sostegno al nostro status europeo.” La prima conseguenza diretta potrebbe essere quella che Paesi come la Scozia e l’Irlanda del Nord indicano un referendum per uscire dall’Uk e rimanere in Europa, questo vorrebbe dire la dissolvenza della Gran Bretagna. Tra le persone è scoppiato il panico, non solo per i “Remainers”, ma anche per tutti coloro che studiano e vivono all’estero. In poco tempo ci vorrà il passaporto per entrare nel Regno Unito? Le borse crollano, le voci si susseguono incontrollate. 

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CAMERON SI E’ DIMESSO – Come previsto da molti il Premier Cameron si è dimesso e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera: “Il voto del popolo britannico sarà rispettato, serve una nuova leadership, non posso essere io a guidare il Paese verso questo nuovo impegno. Ci dovrà essere un nuovo Premier entro ottobre che avrà il compito di guidare i negoziati con l’Ue. Il primo ministro inglese ha affermato di non aver preso alla leggera questa decisione, ma l’ha definita come necessaria.

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LE REAZIONI ESTERE – Il politico populista dell’Ukip Nigel Farage parla di “Independence Day”. Intanto il vento di cambiamento sta attraversando liEuropa. In Francia Marine Le Pen ha chiesto il referendum per l’uscita dall’Ue, mentre Salvini ha twittato entusiasta: “Grazie Uk, ora tocca a noi”. Questa mattina ha twittato anche il Premier Renzi in merito alla decisione del popolo britannico:

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