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Bocelli: “Io, umiliato e offeso dalla privazione di libertà durante il lockdown”

Esordisce così Andrea Bocelli, invitato al convegno in Senato dei "negazionisti del Covid" e aggiunge: "Non conosco nessuno che sia finito in terapia intensiva"

Andrea Bocelli è finito in tendenza su Twitter per il suo discorso al convegno ‘negazionista’ “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, in cui si è detto umiliato e offeso dalla privazione della libertà durante il lockdown, aggiungendo di non conoscere nessuno che sia finito in terapia intensiva. Aveva scoperto di essere positivo lo scorso 10 marzo dopo aver fatto il tampone. A parte una leggera febbre, è stato sostanzialmente un asintomatico. 

Le parole di Andrea Bocelli

“Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica”. Esordisce così il tenore Andrea Bocelli, invitato al convegno in Senato dei “negazionisti del Covid”, organizzato dall’onorevole Vittorio Sgarbi. “Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate”, ha ammesso. “Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare”, confessa Bocelli. Poi lancia un appello sul ritorno dei bambini a scuola: “Bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri. Spero che tutti insieme usciremo da questa situazione terribile”.

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