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Attacco armato a sede Charlie Hebdo, attacco armato alla libertà d’espressione

L’attacco contro la redazione parigina di Charlie Hebdo, periodico settimanale satirico francese di tradizione libertaria e repubblicana dallo spirito caustico e irriverente, è un attacco che ha riguardato non solo i membri della redazione...

Due uomini incappucciati e vestiti di nero hanno fatto fuoco con dei kalashnikov all’interno della redazione del periodico settimanale satirico francese dallo spirito caustico e irriverente. Un attacco che riguarda tutti coloro che credono nella libertà d’espressione, non solo i giornalisti francesi vittime dell’attentato

L’attacco contro la redazione parigina di Charlie Hebdo, periodico settimanale satirico francese di tradizione libertaria e repubblicana dallo spirito caustico e irriverente, è un attacco che ha riguardato non solo i membri della redazione, ma più in generale tutti coloro che credono nella libertà d’espressione come condizione necessaria e fondamentale per costruire e vivere all’interno di una comunità civile, aperta al confronto e capace di accettare il diverso.

 

Secondo i primi elementi, due uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio, prima di aprire il fuoco con dei kalashnikov. Purtroppo non è il primo caso di intolleranza degli ultimi giorni, stavolta esplosa in violenza: nei giorni scorsi abbiamo assistito alle polemiche riguardanti il film “The interview”, il lungometraggio realizzato dalla Sony la cui trama è basata sulla storia di un giornalista di un talk show e del suo direttore, che tentano di assassinare su precise istruzioni della Cia il leader nordcoreano Kim Jong-un, grazie a un’intervista concordata. Il film ha prodotto una serie di episodi di intolleranza ed ha generato polemiche che hanno coinvolto oltre alla multinazionale giapponese, vittima nei giorni scorsi di attacchi hacker, anche il Presidente americano Obama e lo stesso leader nordcoreano Kim Jong-un.

A noi di Libreriamo non interessa giudicare i contenuti della rivista Charlie Hebdo che hanno portato ad un simile, ingiustificato gesto, e nemmeno vogliamo entrare nel merito del film della Sony che ha suscitato tutte queste forti reazioni. Come ribadiamo all’interno dei nostri articoli, sulle nostre diverse pagine social, e come i nostri stessi lettori testimoniano con i loro commenti e le loro interazioni, noi vogliamo denunciare come nessuna forma di violenza sia tollerata per tutti coloro che, come noi, sognano lo sviluppo di un maggiore senso civico all’interno di qualsiasi comunità e, soprattutto, all’interno di luoghi, città, nazioni, caratterizzati da popolazioni multietniche e con usi e costumi diversi.

I libri ci insegnano che la violenza porta altra violenza, odio porta solo ed sclusivamente altro odio, e ciò non può che far degenerare e rendere meno civili e vivibili le nostre città, e più in generale il mondo in cui viviamo. Ecco perché l’attacco di oggi alla redazione di Charlie Hebdo riguarda tutti coloro che credono nella libertà d’espressione, non solo i diretti giornalisti francesi vittime dell’attentato.

 

La redazione

7 gennaio 2015

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