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Perché l’amore è la cura più importante contro la solitudine

Durante il periodo natalizio le persone sole soffrono ancora di più. Per questo è importante ricordarsi di dimostrare sempre il nostro amore

Il periodo natalizio è contraddistinto da gioia e serenità per molte persone, l’amore verso i nostri cari viene dimostrato in maniera forse più eloquente rispetto agli altri momenti dell’anno, ma chi è solo vive questo periodo in maniera ancora più dolorosa.

Il mostro della solitudine

La solitudine, si sa, è una brutta bestia. Quando una persona si sente sola, tutto ciò che c’è intorno non conta più. La mancanza di quell’affetto specifico, di quel calore familiare rendono la vita un inferno. le giornate lunghe sono intervallate da notti dolorose in cui i pensieri si accumulano e il male si ingigantisce. Il periodo di Natale, che dovrebbe essere il più bello dell’anno proprio perché ci si riunisce agli affetti lontani o comunque si ha modo di trascorrere più tempo con chi si ama, diventa, per chi soffre di solitudine, una tortura. Si sente la mancanza di tutto e di tutti, la mancanza di un amore vero e autentico. La felicità vissuta dagli altri diventa un peso.

“Una persona può sentirsi sola nonostante l’amore di molti perché non è l’amore di nessuno”

Anna Frank, Diario

Imparare a comprendere

Di solitudine se ne parla da sempre. Ce l’hanno raccontata poeti del calibro di Alda Merini e Cesare Pavese che nei loro componimenti lanciavano un grido d’aiuto per non farsi divorare da quel dolore tanto grande. La solitudine si vive in tanti modi, quando manca un amore, quando manca l’affetto della famiglia o quando non ci si sente capiti nel vivere una situazione particolare. Si parla meno, però, di come riuscire a comprendere questa sensazione devastante. Chi si sente solo non fa i capricci, non è ingrato perché non si accontenta di ciò che ha, ma prova un dolore autentico. Per questo motivo dovremmo tutti imparare ad ascoltare meglio chi ci circonda.

“Natale 1989”, la poesia di Alda Merini sulla solitudine e l'indifferenza

“Natale 1989”, la poesia di Alda Merini sulla solitudine e l’indifferenza

“Natale 1989” è una poesia di Alda Merini contenuta nella raccolta “Le briglie d’oro” che racconta la mancanza d’amore a Natale.

 

L’amore che salva

In questo periodo così particolare, più che in ogni altra occasione, dobbiamo ricordarci di dimostrare il nostro amore a chi ci circonda. L’affetto non è mai abbastanza per chi soffre di solitudine, basta un piccolo gesto per scaldare un cuore ferito; un messaggio, una chiamata, un biglietto d’auguri o un invito ad uscire. Sentirsi amati è la sensazione più bella che ci sia al mondo ed è il miglior modo per guarire da tanti problemi. L’amore vero è una forza che salva, dobbiamo ricordarcene sempre.

Alice Turiani

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