Sei qui: Home » Lingua Italiana » Le 10 parole inglesi più usate in ufficio che potremmo dire in italiano

Le 10 parole inglesi più usate in ufficio che potremmo dire in italiano

"Dammi un feedback", "Forwardami la mail": il linguaggio d'ufficio è invaso da storpiature dall'inglese. Ecco una lista dei peggiori inglesismi e dei loro equivalenti italiani

MILANO – L’inglese ormai ha invaso tutti i campi della vita quotidiana. Da “OK” a “take away”, da “make up” a “trend” (e si potrebbe continuare), è ben lunga la lista dei termini inglesi che ormai sono diventati talmente abituali in italiano che ormai quasi non ci si fa più caso. C’è però un campo in cui l’utilizzo dell’inglese è decisamente monopolizzante, anche quando non ce ne sarebbe affatto bisogno: stiamo parlando del cosiddetto “aziendalese”, ovvero la lingua che quotidianamente si parla in ufficio e nelle sedi lavorative aziendali. Bisogna riconoscere che talvolta l’inglese viene in aiuto per la sua brevità e concisione: nessuno ormai dice “posta elettronica”, perché “email” è più breve e pratico. Ci sono poi alcuni termini, soprattutto in campo informatico, che semplicemente non hanno una  traduzione italiana specifica, e vengono utilizzati in lingua originale per comodità: è il caso di parole come “hacker”, “backup”, “blog”. In molti casi, però, quello che succede è altro: parole italiane normalissime vengono sostituite da brutte storpiature dell’inglese, piegato alla pronuncia e alla sintassi italiana. Ecco una lista dei peggiori inglesismi del linguaggio da ufficio e dei loro (auspicabili) sostituti in italiano:

Leggi anche: le 50 parole straniere che potremmo benissimo dire in italiano

Forwardare

Dall’inglese to forward, che significa “inoltrare”. Talvolta questo (tremendo) neologismo viene addirittura scritto come si pronuncia, ovvero “foruordare”. Perché non usare l’italiano?

Schedulare

Ecco un’altra parola che ha un perfetto corrispondente nella lingua italiana: il termine “schedulare” viene da to schedule, che significa “pianificare”.

Fare una call

Si potrebbe tranquillamente dire “fare una chiamata”. Eppure la parola call dà quel tocco di professionalità in più (così dicono).

Shareare

Ahimè, anche qui abbiamo un perfetto equivalente in italiano, e non si capisce proprio perché si debba usare una strana modulazione di to share (oltretutto cacofonica) al posto del verbo “condividere”.

Coffee break

Pausa caffè. Si dice pausa caffè.

Bookare

In inglese to book significa “prenotare”. In particolare, il neologismo “bookare” viene utilizzato nel linguaggio settoriale della comunicazione, dove significa propriamente “prenotare uno spazio pubblicitario”. Rimaniamo comunque perplessi.

Uploadare/Downloadare

Caricare/Scaricare. Semplice.

Meeting

Anche per “meeting” vale lo stesso discorso di “fare una call”: si potrebbe dire “riunione”, ma se dici meeting sembri un uomo d’affari in carriera.

Feedback

La traduzione italiana di feedback è una parola che meriterebbe di essere riportata in auge: “riscontro”.

Impruvare

Dulcis in fundo, ecco l’ultimo terrificante neologismo da ufficio: dall’inglese to improve nasce “impruvare”. Non c’è neanche bisogno di dirlo, esiste una semplice quanto pratica alternativa in italiano: “migliorare”.

Leggi anche: Le 50 parole straniere che potremmo dire anche in italiano

© Riproduzione Riservata