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Scrivilo con gli occhi – Racconto di Annalisa Belluco

Adoro girare per le strade semi deserte di Milano, quando mi trovo a doverlo o volerlo fare. Mi piacciono le atmosfere dell’estate, specialmente, quando è appena finito un temporale…

Proprio come stasera. L’aria sembra diversa, la mente si ferma, partono gli occhi e iniziano a scrivere…scattano istantanee di luoghi…incontrano sguardi, persone e storie diverse.

Passo accanto a tanti estranei e mi capita di pensare a chissà quali e quanti intrecci misteriosi crea ogni giorno il destino. Già…come “banalmente” quel breve incontro di poco fa sulla carrozza della metropolitana.

Lui: alto, moro, una barba ben curata che incorniciava un volto dai lineamenti eleganti. Stretta in una mano la maniglia di un trolley. Un cavalletto e una borsa da fotografo a tracolla.

Amo sbirciare i volti delle persone che incontro sui mezzi pubblici, è una specie di rito giocoso a cui amo dedicarmi, anziché abbassare gli occhi, sullo schermo del mio smartphone.

Il mio sguardo si è posato discretamente sul suo viso, che sembrava assorto in pensieri lontani. All’improvviso, anche il suo si è indirizzato verso i miei occhi. Gosh!

Un sottile imbarazzo non appena è partito un sorriso spontaneo, bello, pulito…
È iniziato un “dialogo silenzioso” fatto di “guardo e non guardo”. Mi volto e faccio finta di niente. Panico e scompiglio, divertente però. Quelle sensazioni che mi hanno ricordato, quando ero una ragazzina.

All’improvviso, si è fatto più vicino. Un altro sguardo, questa volta fugace.

E di nuovo un sorriso, accompagnato da uno squillante “buona serata”…tutto in pochi, intensi secondi…Deve aver notato il mio imbarazzo – del resto non è difficile visto che divento subito rossa in volto.

Le porte della metropolitana, si sono aperte, non ho avuto nemmeno il tempo per replicare che era già sceso.

Sorridendo, ho proseguito il mio viaggio.

Le piccole gioie della vita – ho pensato – in mezzo a tanto caos, rumore e indifferenza, ogni tanto arriva qualche goccia di “balsamo per l’anima”.

 

Annalisa Belluco

 

 

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