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Lo specchio visionario – Racconto di Elena Del Corso

Questa storia parla di una bambina di nome Seti . Un giorno rovistando in un’affolato mercatino notò uno specchio, non certo comune; la sua forma e la cornice ovale in legno gli dava una sembianza alquanto mistica e misteriosa.

Decise di comprarlo, mentre tornava a casa giocherellando con lo specchio intravide una incisione Quae videtur non est ( ciò che appare non è). Seti si accorse che riflettendosi con attenzione nello specchio, esso era in grado di creare una visione tridimensionale. Era in grado di suddividere la figura stessa in tre corpi, il corpo emotivo: quindi la visione dell’emozioni; il corpo astrale: cioè la coscienza di se ed infine il corpo fisico appartenente al nostro pianeta.

Seti si ritrovò a capire che le stesse emozioni che a volte la facevano stare male tipo la gelosia, alto non era che un passaggio di trasmutazione, la possibilità di cambiare il sentimento in amore incondizionato , per esempio. Il corpo fisico era solo un mezzo da dover dominare incanalare nella giusta direzione.

Mentre il corpo astrale quello della coscienza di sé era il portale per l’accesso ad un’altro mondo che avrebbe incontrato, un mondo straordinario, la quale esplorazione l’avrebbe lasciata esterrefatta è incantata. Un mondo fantastico fatto di esseri con una grande intelligenza planetaria con regole antiche e inviolabili.

Ignara di tutto ciò Seti non sapeva che sarebbe stata il ponte tra questi due mondi. Ma questa è un’altra storia…

 

Elena Del Corso

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