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La Piccola Pettirosso e i suoi semini – Racconto di Elisa Peverati

Molto tempo fa, in un Bosco incantato, vivevano due pettirossi. Erano molto felici, il Bosco era la loro  casa, non se ne andavano mai, nemmeno in estate

Molto tempo fa, in un Bosco incantato, vivevano due pettirossi. Erano molto felici, il Bosco era la loro  casa, non se ne andavano mai, nemmeno in estate.

Erano inseparabili…

Un brutto giorno il Piccolo Pettirosso non tornò più a casa. Nessuno sa cosa accadde. L’unica cosa certa era che non sarebbe più tornato.

Tutto il Bosco era infelice e pianse la scomparsa del Piccolo Pettirosso, molto amato e stimato da tutti per la sua intelligenza e buon cuore.

Ma, piano, piano, tutti gli abitanti tornarono  al lento scorrere della vita nel Bosco.

Solo la Piccola Pettirosso era troppo disperata per quella perdita immensa e ingiusta e non riusciva a riprendere la sua vita.

Il grande dolore che provò la trasformò al punto che prese le sembianze di una bambina perché solo così poteva piangere, solo così avrebbe potuto versare tutte le lacrime che aveva dentro.

La sua sola compagnia era il gatto tigre, vegliava sul suo dolore, la confortava, le scaldava il piccolo cuore raggelato. Non la lasciava mai, giorno e notte.

Le stagioni scorrevano lente nel Bosco. La piccola Pettirosso lottava contro il suo dolore, ma non si dava pace. Provava a rialzarsi ma qualcosa la bloccava e ricadeva sempre.

Un giorno d’inverno, che faceva un freddo orso, per scaldare un po’ le mani le mise nelle tasche, e con sua sorpresa scopri che non erano vuote.

Erano piene, ma proprio piene, di semini di tutte le forme e mille sfumature. Erano bizzarri pensò e soprattutto non sapeva di averli, né sapeva cosa farne. Ci penserò su, disse a Tigre.

E così fu, ci pensò e ripensò, poi decise. “Li donerò al Bosco”. Non aveva senso tenerli in tasca, potevano essere bellissimi fiori… o anche erbacce infestanti, in effetti… Però andavano seminati, se li aveva in tasca un motivo c’era no? Doveva usarli!

Pioveva e piangeva la Piccola Pettirosso. Piangeva e seminava quei piccoli “sassolini” pieni di vita…

Qualche tempo dopo dal terreno cominciarono a spuntare piccole brillanti foglioline color smeraldo, turchese, oro e rubino.

Dai suoi semini usciva la vita, e crescevano, crescevano tantissimo!

La Piccola Pettirosso, li guardava con timore, “cosa diventeranno? “, “avrò fatto bene? ” “dove mi porteranno? “, si chiedeva.

E lentamente il Bosco prese colore, ovunque c’erano fiori immensi e variopinti. Si arrampicano sugli alberi e sembravano voler raggiungere il cielo.

Quei semini erano un piccolo miracolo. La Piccola Pettirosso capì che con la loro forza vitale l’avevano aiutata a liberarsi, aveva ripreso a sognare e a meravigliarsi di ciò che la circondava.

Poteva ricominciare a camminare e a guardare avanti…

… a guardare il cielo e cercare, fra la Luna e le Stelle, il suo Piccolo Pettirosso per dirgli “ti prometto che sarò felice”.

 

Elisa Peverati

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