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Granelli di sabbia – Racconto di Cinzia Palmieri

Il riverbero del sole faceva scintillare i minuscoli granelli di sabbia, mentre le onde come in un rituale ripetitivo s’infrangevano sulla battigia.
I solchi degli ombrelloni apparivano come scacchiere che, di tanto in tanto lasciavano intravedere una formina che i bambini abbandonavano distrattamente.
L’aria profumava di salsedine, un vento caldo soffiava dall’orizzonte, in lontananza una navata si stagliava, sembrava immobile, come intrappolata tra le maglie dell’infinito.
Una donna fece capolino da dietro uno scoglio, si trascinava a stento, cadeva di continuo stringendo le mani sulla sabbia.
Aveva un abito lungo fino ai piedi, bagnato e lacero, sul capo un turbante variopinto al di sotto del quale campeggiavano due occhi grandi, neri intrisi di terrore.
La fronte matida di sudore, il sole abbagliante di agosto non fa sconti a nessuno.
Riuscì a mettersi seduta con le gambe di lato, osservava quella nave in lontananza, l’osservava con gli occhi fissi sull’orizzonte….attese ed attese per ore….
Poi una piccola folla di bagnanti si riverso’ sulla parte opposta della spiaggia, sulla battigia c’era un mucchietto di abiti, sembravano stracci… Le onde poi inclementi scoprirono dalla sabbia due piccoli piedini, poi le braccia ed in fine un visino ricoperto dalla salsedine.
D’improvviso calò il silenzio ma, la pura curiosità ed il mancato rispetto mostrarono il bagliore dei telefonini impegnati a violare la morte con video e foto che, avrebbero campeggiato sulle più disparate piattaforme sociale. Tutti troppo impegnati con i loro scatti per chiedersi chi fosse quel corpicino in apparente torpore, cullato dalle acque da troppo tempo intrise di ultimi respiri, incurante di sesso o età, tutti finiscono nelle sue fauci.
Passarono ore prima che giungessero le autorità per dare un apparente dignità a quello sconosciuto fanciullo figlio di tutti è di nessuno.
La sera ormai era discesa sulla sabbia che, cominciò a rinfrescare, la luna fece capolino dalle onde, ma quella donna è ancora là in attesa a fissare il mare, in attesa di rivedere chi ormai non c’è più, del suo frutto troppo acerbo per tenere testa al mare…..

 

Cinzia Palmieri

 

 

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