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“Ti adoro” (1857) di Charles Baudelaire, poesia che celebra tutto il bello della donna

Si può continuare ad amare una donna anche se ti tratta male e ti rifiuta? Scoprilo in “Ti adoro” la poesia di Charles Baudelaire

Ti adoro di Charles Baudelaire è una poesia che canta tutto l’amore per la donna amata, che celebra, anche con un pizzico d’ironia la voglia del poeta per la sua Musa che, purtroppo, non intende contraccambiare i sentimenti del poeta.

La poesia sembra mettere in scena quelle classiche situazioni in cui più si è respinti e più il desiderio dell’altro sempre accendersi sempre più.

Di fatto, Baudelaire a suo modo celebra la donna in assoluto, nella sua essenza, come simbolo assoluto di bellezza e splendore. Il poeta francese osanna l’ideale femminile come la quintessenza dei sentimenti  sentimenti puri e nobili. Malgrado il rifiuto finisce per trovare la donna ancora più bella, attraente, accattivante.

Ti adoro è il XXII canto della sezione Spleen et idéal, ovvero la prima parte, della raccolta Les fleurs du mal di Charles Baudelaire, pubblicata per la prima volta nel 1857.

Leggiamo questa originalissima poesia d’amore di Charles Baudelaire per coglierne il signifcato.

Ti adoro di Charles Baudelaire

Ti adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi, o bella,
e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

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Je t’adore, Charles Baudelaire

Je t’adore à l’égal de la voûte nocturne,
Ô vase de tristesse, ô grande taciturne,
Et t’aime d’autant plus, belle, que tu me fuis,
Et que tu me parais, ornement de mes nuits,
Plus ironiquement accumuler les lieues
Qui séparent mes bras des immensités bleues.

Je m’avance à l’attaque, et je grimpe aux assauts,
Comme après un cadavre un choeur de vermisseaux,
Et je chéris, ô bête implacable et cruelle!
Jusqu’à cette froideur par où tu m’es plus belle!

Ti adoro, bellezza irraggiungibile

Ti adoro è la poesia di Charles Baudelaire che mette in scena un amore non ricambiato in cui il poeta più è respinto dalla sua “Musa” e più la trova bella.

Charles Baudelaire in “Ti adoro” paragona la donna amata alla volta celeste. La meraviglia del cielo stellato che gli tiene compagnia durante le notti insonni, triste e silenzioso quasi fosse un vaso pieno di tristezza.

Qui troviamo una delle immagini che più sottolineano lo stile di Charles Baudelaire che immagina si possa contenere la tristezza, come fosse un qualcosa di concreto e di conseguenza distruttibile e cancellabile. La donna di cui parla Baudelaire è però sfuggente e per questo lui la ama ancora di più.

L’altra metà del componimento è quasi ironica, il poeta descrive se stesso mentre tenta la conquista con immagini decisamente più macabre. Si paragona infatti ad una fila di vermi che piano decompone un cadavere.

La prima strofa della poesia  può essere vista come un inno alla donna, in generale, quale simbolo universale della bellezza. La donna per Charles Baudelaire è una fonte infinita e inesauribile di ispirazione e stupore. La donna come Musa è rappresentazione dell’ideale femminile nella sua interezza, ovvero attraverso la bellezza, il silenzio, la timidezza, la distanza, il distacco, il comportamento riservato, la dignità, il pudore, la nobiltà, la delicatezza, l’onestà, ecc.

Tutto questo ispira il poeta, la donna diventa la linfa vitale della sua stessa vena artistica.

Il tono cambia nella seconda strofa, dove il poeta mostra e manifesta il suo rammarico, il grande dolore, accompagnato da una sorta di lamento amaro e tormentato per tutto ciò che è l’effimero dell’“Essere umano”. La fragilità è l’instabilità fanno parte dell’essenza dell’uomo.

Pur essendo respinto, rifiutato dalla donna che ama, la trova molto più bella, attraente e accattivante di coloro che sono spensierati, di carattere debole o che hanno poco o niente e prendono sempre la vita alla leggera.

Quella freddezza nel suo sguardo gelido, ostile, indifferente con cui lo ha sempre guardato e allo stesso tempo salutato per allontanarlo e ripudiarlo, sono sinonimo del forte carattere della donna e della sua personalità.

Certo per il poeta francese lei è implacabile e crudele non fanno altro che renderla ancora più bella e attraente ai suoi occhi.

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