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“Sulla terra”, una poesia di Forough Farrokhzad per la verità e le gravi violazioni dei Diritti Umani

“Qui, sulla terra,/sono uno stelo di pianta/che vive nutrita dal vento, dal sole e dall’acqua.”: con questi potenti versi l’autrice persiana Forough Farrokhzad ci racconta il suo desiderio di libertà, coincidente con quello di tutte le donne e gli uomini perseguitati, che non possono vivere e respirare appieno, e a cui dedichiamo questa poesia in occasione della Giornata Internazionale per il Diritto alla Verità sulle gravi violazioni dei Diritti Umani.

Sebbene a molti di noi non dica nulla, il nome di Forough Farrokhzad è in Iran uno dei più celebri di sempre. Simbolo della lotta per l’emancipazione femminile, Forough Farrokhzad è stata la poetessa che, più di tutte, ha cantato la forza vitale delle donne, la loro bellezza e il loro bisogno di libertà. In occasione della Giornata Internazionale per il Diritto alla Verità sulle gravi violazioni dei Diritti Umani, vogliamo farvi scoprire un intenso componimento dell’autrice di Teheran dal titolo “Sulla terra”; un canto di libertà, un inno alla bellezza della vita che tutti abbiamo il diritto di incanalare nel corpo e nell’anima.

Le violazioni dei diritti umani oggi

2023. Epoca di progressi in tutti i campi, di espressione e comunicazione globale grazie ai social network, di fluidità di realtà e concetti. Chi si aspetterebbe che nel 2023 le violazioni dei diritti umani sono tanto numerose?

L’elenco è illimitato e coinvolge praticamente tutti i paesi del mondo, senza eccezioni. Minoranze etniche e religiose che vengono discriminate ed eliminate, migranti imprigionati e privati dei loro sogni, giovani costrette a sposare uomini anziani solo per la dote, bambine infibulate, donne punite ed uccise perché si rifiutano di portare il velo o lo indossano in modo sbagliato, lasciando intravedere una pericolosa ciocca di capelli corvini. Per tutti questi uomini e queste donne, per le gravi violazioni che ancora oggi si insinuano subdole e velenose in tutto il mondo, leggiamo i potenti versi di Forough Farrokhzad:

“Io non ho mai desiderato
essere una stella del firmamento
celeste, o come spirito eletto
silente sorella degli angeli.
Mai distaccata dalla terra,
mai amica del cielo.

Qui, sulla terra,
sono uno stelo di pianta
che vive nutrita dal vento,
dal sole e dall’acqua.

Carica di desiderio e dolore
rimango qui, sulla terra,
accolgo l’elogio delle stelle
e la carezza dei venti”.

“Sulla terra” di Forough Farrokhzad

“Io non ho mai desiderato
essere una stella del firmamento
celeste, o come spirito eletto
silente sorella degli angeli.
Mai distaccata dalla terra,
mai amica del cielo.

Qui, sulla terra,
sono uno stelo di pianta
che vive nutrita dal vento,
dal sole e dall’acqua.

Carica di desiderio e dolore
rimango qui, sulla terra,
accolgo l’elogio delle stelle
e la carezza dei venti.

Guardo dalla mia piccola finestra:
non fatta d’eterno, nient’altro
che l’eco di un canto sono.

E solamente l’eco di un canto
cerco nel gemito d’amore
più puro ancora
del silenzio del dolore.
Un nido non cerco
nella stilla di rugiada
posata sul giglio del mio corpo.

Sulle pareti della mia casa,
della mia vita, i passanti
lasciano tracce di ricordi,
con nere penne d’amore:
un cuore trafitto da una freccia,
una candela consumata,
pallidi segni taciturni
su confuse e folli missive.
Per ogni bocca che mi ha baciata
è nata una stella, nella notte
che scendeva sul fiume dei ricordi.
Perché mai desiderare le stelle?

Questo è il mio canto,
più deliziata, più felice
non fui mai come ora
prima d’ora, mai come ora…”.

Forough Farrokhzad

Forough Farrokhzad è una delle poetesse persiane più amate e famose di sempre. Nata a Teheran il 5 gennaio 1934, ha rappresentato e rappresenta tutt’ora gli ideali di libertà ed emancipazione della donna. Forough è nata in una famiglia medio borghese, ha interrotto gli studi prima di riuscire a prendere il diploma e si è dedicata sin da giovane all’espressione di sé grazie all’arte.

In particolare, si è dilettata nella pittura e nella poesia. Proprio quest’ultima è diventata strumento per definirsi e comunicare agli altri il suo mondo interiore e il suo desiderio di vedere fiorire i diritti delle donne in Iran. Forough Farrokhzad, che oggi è il simbolo per eccellenza della lotta delle donne, ha vissuto una vita fuori dagli schemi, libera dai preconcetti.

Ha intrecciato relazioni con diversi uomini, urlato nei suoi versi il diritto alla libertà, la forza e la straordinarietà della femminilità; ha vissuto libera in un Iran, quello guidato dallo Shah Reza Pahlavi, che si professava libero e moderno ed invece viveva di contraddittori obblighi e divieti.

Dopo un soggiorno in Europa, dove ottiene molti riconoscimenti e diventa protagonista di un cortometraggio diretto da Bernardo Bertolucci, Forough torna in Iran, ormai popolarissima, dove continua a cantare di libertà ed emancipazione ma con toni più cupi e disillusi, in versi in cui l’erotismo e la forza vitale lasciano spazio alla tematica della morte, del timore del vuoto e del freddo. Muore il 13 febbraio 1967 nella città che le ha dato i natali, ma resta viva nel cuore degli iraniani, che nelle sue poesie ritrovano il fuoco vivo della lotta alla libertà, della sensualità e della forza della vita.

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