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L’Iran e le donne, una frase di Charlotte Brontë per la libertà

Una citazione di Charlotte Brontë che inneggia alla libertà e che mai come oggi risulta attuale. Per Mahsa Amini, e per le donne che stanno protestando e soffrendo in Iran, e in tutto il resto del mondo.

La situazione in Iran sta degenerando e, sebbene non si riesca ad avere una copertura mediatica ottimale in merito alla situazione nel Paese, le notizie che riescono ad arrivare sino a noi sono allarmanti. Dal giorno in cui Mahsa Amini è stata crudelmente uccisa dopo l’arresto da parte della Polizia morale iraniana per via del velo indossato “male”, la situazione sembra essere precipitata. Le proteste si rincorrono senza tregua, gli arresti anche. 

Fra le malcapitate c’è anche un’italiana, Alessia Piperno, travel blogger che si trovava per caso in Iran e che aveva deciso di restarci nonostante i disordini. Se pensiamo, poi, a tutte le donne iraniane che hanno protestato e sono state ferite, e addirittura uccise, soltanto per aver manifestato il loro dissenso, la nostra mente non può che rivolgersi, insieme al nostro cuore, a tutte coloro che sono state ferite, moralmente e fisicamente, durante le proteste in Iran e oltre, nel prima e nell’altrove. 

Per Mahsa Amini, per Alessia Piperno, sulla quale aspettiamo intrepidi buone notizie da parte della Farnesina, per le donne che protestano in Iran, per le donne che protestano nel mondo, che lottano, che soffrono, che non si arrendono dinanzi agli ostacoli, che decidono di far sentire la loro voce per il bene del loro prossimo più che del loro, condividiamo con voi una bellissima citazione di Charlotte Brontë che inneggia alla libertà e che mai come oggi risulta attuale. 

Il valore della libertà secondo Charlotte Brontë e le proteste in Iran

“I am no bird; and no net ensnares me: I am a free human being with an independent will.”

“Non sono un uccello; e non c’è rete che possa intrappolarmi: sono una creatura umana libera, con una libera volontà”.

La citazione che abbiamo appena letto sembra essere stata scritta appositamente per ciò che sta accadendo in questi giorni in Iran. Tutti, a prescindere dal sesso, dall’aspetto fisico, dalle idee e dalle credenze o da orientamenti di qualunque genere, dovrebbero essere e, soprattutto, sentirsi liberi. 

La libertà è uno dei valori più belli e importanti che esistano al mondo. Se nel nostro piccolo non ci sentiamo liberi di essere chi siamo e di inseguire liberamente i nostri sogni senza preoccuparci di condizionamenti e pregiudizi, non riusciremo mai ad essere felici, appagati, realizzati. 

Perciò, le proteste delle donne in Iran rivestono un’importanza incredibile: si tratta di vere e proprie eroine che, pur di lottare per i loro diritti e per quelli delle loro “prossime”, stanno rischiando l’arresto, la violenza, persino la morte. Perché non vogliamo essere uccelli chiusi in gabbia. Vogliamo essere liberi, e desideriamo un mondo libero, proprio come quello sognato da Alessia Piperno, che ha deciso di restare in Iran per essere più vicina alle donne che “combattono” contro il trattamento ingiusto del governo.

Charlotte Brontë

Charlotte Brontë, l’autrice della citazione che abbiamo letto poc’anzi, nasce il 21 aprile 1816 a Thornton nello Yorkshire (Inghilterra), terza figlia del Reverendo Patrick Brontë e di Maria Branwell. Le basi della sua educazione arrivarono dal padre che insegnava a tutti i figli. Nel 1824 il reverendo affidò le figlie al collegio femminile del Reverendo Wilson. Charlotte ed Emily, per opporsi alle restrizioni patite, svilupparono una personalità autonoma e ribelle.

Le condizioni igienico-sanitarie non erano delle migliori, Elisabeth e Maria morirono nel giro di poco tempo. Tra il 1846 e il 1853 scrisse e pubblicò i suoi romanzi più famosi e alcune poesie. Negli stessi anni morirono in poco tempo il fratello maggiore, Emily, e Anne. Charlotte morirà il 31 marzo 1855

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