Smile (Sorridi) è una canzone che possiamo considerare a tutti gli effetti vera poesia. Anche se le parole non sono di Charlie Chaplin, che la concepì semplicemente in musica, John Turner e Geoffrey Parsons riuscirono a dare senso a quella sublime musicalità che ha fatto piangere generazioni di amanti del cinema e di quel Tempi Moderni che possiamo considerare uno dei film capolavoro più bello di sempre.
In occasione della partenza del nuovo anno ci piace voler condividere un testo, che poi è vera poesioa, di una canzona che insegna a vivere all’insegna dell’ottimismo.
Una dedica speciale a Cecilia Sala, che in questo momento si trova in una prigione iraniana senza alcun motivo concreto e costretta a vivere in condizioni disumane. Speriamo che anche questo piccolo seme possa contribuire a riportare a casa la giornalista italiana.
Il primo a dare voce a questa meravigliosa poesia musicale fu Nat King Cole, un cantante, pianista e attore statunitense considerato uno dei “crooner” più importanti di tutti i tempi assieme a Frank Sinatra e Dean Martin.
Hanno cantato questa canzone tutti i più grandi artisti della canzone mondiale, diventando una sorta di tributo al grande autore della musica, Charlie Chaplin, e alla sua immensa opera di artista poliedrico e rivoluzionario. Tra questi Michael Bolton, Franco Battiato, Michael Bublé, Natalie Cole, Elvis Costello, Dalida, Judy Garland, Julio Iglesias, Michael Jackson e tantissimi altri.
Insomma, Smile è un classico poetico di Charlie Chaplin da scoprire e le cui parole vanno scolpite nella mente e nel cuore, per fare in modo che la vita sia la cosa più bella che ci sia e trionfi per sempre la felicità.
Smile (Sorridi) di Charlie Chaplin, John Turner e Geoffrey Parsons
Sorridi anche se il tuo cuore soffre
Sorridi anche se si sta spezzando
Quando ci sono nuvole nel cielo, ce la farai
Se sorridi attraverso la paura e il dolore
Sorridi e forse domani
Vedrai il sole splendere per teIlluminare il tuo viso con gioia
Nascondi ogni traccia di tristezza
Anche se una lacrima potrebbe essere così vicinaÈ il momento in cui devi continuare a provare
Sorridi, a che serve piangere?
Scoprirete che la vita ha ancora un valore
Se solo sorridiQuesto è il momento in cui devi continuare a provare
Sorridi, a che serve piangere?
Scoprirai che la vita è ancora degna di essere vissuta
Se solo sorridi
Il sorriso salverà il Mondo
Smile di Charlie Chaplin è un testo poetico intramontabile. Gli autori dei testi si concentrarono sulle tematiche del film muto Tempi Moderni, per il quale Chaplin aveva scritto le musiche, non solo il soggetto. Una poesia che parla di speranza, e che possiamo consiederare eternamente intramontabile.
La canzone ci dice di superare il dolore, la sofferenza, la tristezza per trovare momenti migliori domani. In altre parole, anche quando siamo nel bel mezzo della delle prove più dure che la vita ci pone davanti, dobbiamo continuare a sorridere. Continuate a credere che ci saranno giorni migliori e, come dice la canzone, “Scoprirai che la vita è ancora degna di essere vissuta, Se solo sorridi”.
Il messaggio di speranza donato da Chaplin & Co. continua ad essere sempre vivo e sentito in ogni parte del Mondo, tanto è vero che Smile continua a essere cantata da artisti in tempi moderni. Continua a essere inclusa in qualche modo in film e spettacoli. La canzone continua a essere un simbolo mondiale del “pop”.
Charlie Chaplin ha fatto del sorriso il filo conduttore del suo linguaggio artistico. La sua intera produzione si basa proprio sulla capacità di far ridere e riflettere nello stesso momento. Chaplin era un uomo dedito alla vita. In questa poesia, elenca una serie di motivazioni che potrebbero farci perdere la speranza o la positività ma che, invece, grazie al sorriso, ci potrebbero aiutare ad andare avanti. Sì, perché per lui, nella vita, si va avanti solo se si sa sorridere. Sorridere attraverso la paura e il dolore, come scrive Chaplin, perché solo così potremo scoprire il domani.
Anche in mezzo alle lacrime, al dolore che ci segna la faccia, vale sempre la pena di sorridere. Almeno di provarci, di provarci ancora, così da capire che i giorni passano e la vita va vissuta a pieno. Sorridi, sorridi, sorridi, ripete scrivendo insistentemente Chaplin. Perché questo è il motore di tutto, la speranza e la positività. Perciò anche se oggi è scientificamente il giorno più triste dell’anno, tu, sorridi.
Sorridi nonostante tutto
Charlie Chaplin ha fatto del sorriso il filo conduttore della sua filosofia cinematografica. La sua intera produzione si basa proprio sulla capacità di far ridere e riflettere nello stesso momento. Chaplin era un uomo dedito alla vita. In questa poesia, elenca una serie di motivazioni che potrebbero farci perdere la speranza o la positività ma che, invece, grazie al sorriso, ci potrebbero aiutare ad andare avanti.
Sì, perché per lui, nella vita, si va avanti solo se si sa sorridere. Sorridere attraverso la paura e il dolore, come scrive Chaplin, perché solo così potremo scoprire il domani.
La storia della canzone Smile
Innanzitutto, è stata originariamente scritta e orchestrata da nientemeno che Charlie Chaplin. Poi, la canzone è nata come strumentale per la colonna sonora del suo film Tempi moderni. Tempi moderni uscì nel 1936. Invece di essere un film interamente muto, era dotato di sonoro ed era la prima volta che la voce di Chaplin si sentiva in un film.
Chaplin scrisse, diresse, produsse e interpretò il film. Di conseguenza, compose anche tutte le musiche e le arrangiò con l’aiuto di Alfred Newman. Alfred Newman è lo zio di Randy Newman (sì, quel Randy Newman). Chaplin scriveva spesso le musiche di tutti i suoi film.
L’idea del film nasce nel periodo della Grande Depressione, dal 1929 al 1939. La Grande Depressione fu una depressione economica mondiale iniziata con il crollo del mercato azionario nell’ottobre del 1929. Il conseguente crollo dei prezzi delle azioni provocò tempi duri per la popolazione degli Stati Uniti e non solo. La gente cercava motivi per continuare ad andare avanti. I messaggi di speranza erano essenziali per mantenere l’ottimismo nonostante le circostanze.
Nel 1954, John Turner e Geoffrey Parsons aggiunsero alla canzone un testo basato su versi e temi del film muto di Chaplin. In altre parole, le diedero il titolo che conserva ancora oggi, ovvero Smile.
Storia di Smile nel film Tempi moderni
Il film uscì nel 1936, durante la Grande Depressione. Come abbiamo già detto, questo periodo è stato caratterizzato da una recessione economica. Questa crisi portò a un aumento dei prezzi dei beni di consumo. Molte persone non potevano permettersi il cibo e dovevano fare la fila per il pane o andare alle mense dei poveri.
Il Piccolo vagabondo si trova in difficoltà nel nuovo mondo industriale modernizzato. Dapprima incontra un gruppo di personaggi che vivono le difficoltà e i problemi finanziari di cui soffre. In seguito, il Vagabondo trova e trasmette l’ispirazione nel corso del racconto. Il contesto del film e la scena che presenta lo strumento stesso sono importanti.
È qui che Turner e Parsons hanno trovato l’ispirazione per il testo e il titolo della canzone. In conclusione, la storia della canzone “Smile” è quella in cui il vagabondo cerca di convincere il Gamin a tirarsi su e a sorridere. Una spiegazione più dettagliata di come si è giunti a questa conclusione si trova qui di seguito.
Significato del titolo e delle parole
Questa è la parte del film in cui viene suonata la versione originale di Smile, lo strumentale. Soprattutto, è chiaro dal tema e dalle didascalie che il “Piccolo Vagabondo” sta dicendo al personaggio protagonista femminile Paulette Goddard, l’attrice Ellen Peterson che tutto andrà bene, malgrado le condizioni di vita che erano costretti a sopportare.
Nessuno dei titoli di testa parla di “sorriso”, ma il personaggio di Paulette Goddard manifesta un buon umore grazie anche alla compagnia di Charlot, che la esorta ad avere pazienza. Presto ci saranno giorni migliori, che è la premessa del componimento poetico Smile. L’intento del messaggio di Charlie Chaplin è quello di trovare la forza necessaria a sopravvivere nei momenti di difficoltà.