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“Sarà come non fossimo mai stati”, la malinconica poesia di Pablo Neruda

Oggi condividiamo con voi “Sarà come non fossimo mai stati”, una dolce e malinconica poesia composta da Pablo Neruda.

Le poesie d’amore sono quasi sempre le nostre preferite: ci ricordano i momenti vissuti insieme alla persona che amiamo, ci fanno rivivere la forza di un sentimento ancora vivo, ci portano a riflettere su ciò che proviamo e sul rapporto che abbiamo costruito con la nostra metà.

Oggi vogliamo condividere con voi “Sarà come non fossimo mai stati”, una poesia scritta da Pablo Neruda che con il suo tono al contempo dolce e malinconico racconta la storia di un amore tenero e duraturo, sviluppandosi attraverso il tema del ricordo e della morte. Leggiamo insieme la poesia di Pablo Neruda.

Sarà come non fossimo mai stati

Un giorno moriremo entrambi,
l’uno lontano dall’altra,
e nessuno si ricorderà più di noi.
Nessuno.
Nessuno si ricorderà
del nostro tempo insieme,
così breve, così eternamente breve,
da sembrare una vita.
Un giorno, non ci saremo più,
e chi si ricorderà di noi?
dei nostri primi giorni,
di te, di com’eri fragile e bianca,
e di me, che non parlarne è meglio?
Nessuno.
Un giorno, questo è certo,
non ci saremo più,
e chi potrà ricordarsi
del nostro piccolo mondo insieme?
così caldo, eppure così freddo,
così leggero, eppure così difficile
da levarsi di dosso?
Nessuno.
Solo io e te, ora, possiamo ricordare,
dopo di noi, nessuno. E sarà
come se non fossimo mai stati.

L’amore e il ricordo

“Sarà come non fossimo mai nati” è una poesia che appartiene alla produzione intimista di Pablo Neruda. Un componimento semplice, che arriva dritto al cuore, che rinuncia alle figure retoriche e agli orpelli poetici per descrivere l’autenticità di un momento.

Nella poesia, sono due i temi predominanti e presenti entrambi in egual misura, intrecciati fra loro come fossero indissolubilmente legati l’uno all’altro: l’amore e la malinconia. L’io lirico, infatti, si interroga sulla fine ultima dei due innamorati, su cosa accadrà quando i due non esisteranno più e anche il loro amore sarà soltanto un ricordo.

Qualcuno potrà ancora aver memoria di loro due e dell’amore che li ha legati? Quando loro non ci saranno più, il mondo li avrà totalmente dimenticati? Il “piccolo mondo” che hanno costruito con ardore e dedizione sparirà?

Tutti interrogativi che portano alla risposta incisa nei versi conclusivi e nel titolo stesso del componimento: “Solo io e te, ora, possiamo ricordare,/dopo di noi, nessuno. E sarà/come se non fossimo mai stati”. Una poesia malinconica, che esprime la dolcezza di un amore che sembra quasi segreto, che esiste solo finché esistono i due amanti e che, per questa ragione, ha un valore davvero inestimabile.

Pablo Neruda

Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, meglio noto con lo pseudonimo Pablo Neruda, nasce in Cile nel 1904 da un’umile famiglia, che cerca di garantirgli una vita serena e felice nonostante le difficoltà economiche.  Pablo va a scuola e si iscrive persino all’università ma, alla fine, non riesce a portare a termine gli studi, così decide di arruolarsi nel corpo diplomatico cileno.

Così, il giovane viaggia molto, poiché presta servizio in diversi paesi negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Appassionato di lettere e scrittura, Pablo in Spagna fa la conoscenza di García Lorca e di Alberti, che diventano quasi una fonte di ispirazione per l’uomo, che si avvicina alla poesia modernista.

Allo scoppio della guerra civile, Neruda prende una netta posizione contro Franco, e si colloca sempre di più fra quegli intellettuali impegnati che guardano con favore al socialismo. Perciò, rientrato in Cile, aderisce al Partito Comunista Cileno e si impegna politicamente. Sono questi gli anni in cui Neruda, infatti, viene eletto senatore. Quando la situazione politica cambia in Cile, e gli esponenti del Partito Comunista vengono esiliati, Pablo Neruda è costretto a lasciare nuovamente il suo paese per poi rientrarvi, grazie ad un’amnistia, nel 1952.

Nel frattempo, la sua produzione poetica diventa sempre più amata e celebrata, tanto che nel 1971 viene insignito del Nobel per la Letteratura. Pablo Neruda, che viene riabilitato politicamente con l’elezione del presidente Allende, muore in Cile nel 1973.

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