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“Questo momento mi appartiene”, una poesia sulla diaspora in Afghanistan

Per raccontare in versi esperienze umane come la guerra e la diaspora degli abitanti dell'Afghanistan ci viene in aiuto la poesia di Basir Ahang.

Assistendo ai grandi sconvolgimenti politici, economici e geopolitici che nelle ultime ore stanno colpendo l’Afghanistan, è difficile osservare il mondo senza un certo grado di insicurezza e angoscia. Trovare un mezzo che permetta di descrivere la realtà che ci circonda con un linguaggio universale e al contempo lontano da stereotipi e strumentalizzazioni politiche è uno dei compiti dell’arte, in particolare della poesia.  Per riaffermare la propria identità, i propri sentimenti ma anche per raccontare in versi esperienze umane come la guerra e la diaspora dei popoli ci viene in aiuto la poesia “Questo momento mi appartiene” scritta da Basir Ahang.

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La diaspora in Afghanistan

Con il termine poesia della diaspora si indica l’insieme di opere poetiche prodotte da autori che per motivi diversi, come ad esempio la guerra o le persecuzioni politiche e religiose, sono stati costretti ad abbandonare il loro Paese d’origine. Le tematiche ricorrenti di questo tipo di poesia sono la nostalgia della terra natia, la rabbia e la tristezza per l’esilio forzato, la condizione di rifugiato, la condanna della guerra, ma anche temi classici e universali come ad esempio l’amore.

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Uno dei popoli che ha scelto e utilizzato maggiormente questo mezzo di espressione è sicuramente il popolo afgano. Da secoli in Afghanistan la poesia riveste infatti un ruolo centrale nella vita quotidiana del suo popolo; dal contadino alla madre di famiglia, dall’anziano all’adolescente, tutti conoscono a memoria almeno un certo numero di poesie. Le poesie della diaspora, proprio come quella scritta da Basir Ahang, esprimono proprio questo senso di frustrazione per l’essere costretti ad abbandonare la terra natia. Versi di estrema attualità proprio mentre nelle ultime ore abbiamo visto le immagini disperati di civili che pur di scappare dai talebani insidiatisi a Kabul hanno preso di mira l’aeroporto di Kabul e cercato di salire in corsa su un aereo militare cargo Usa Boeing C-17 in decollo, finendo inevitabilmente per cadere.

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Questo momento mi appartiene

Questo momento mi appartiene

Per il peregrinaggio e lo sconforto

Per tutto ciò che è stato e non è più

Le orme dei miei piedi segnano il tracciato di molti confini

Da Kabul a Roma

Da Tamerlano a Giulio Cesare

Passando per terre che trasudano de Gobineau

Questo momento mi appartiene

Ed io lo regalo a mia madre

Che per tutta la vita ha ricamato i suoi desideri

Su scampoli di cotone

Solo per permettere a mio padre

Di soffiarcisi il naso

Per le mie sorelle isolate dal mondo

e per i miei fratelli

che al posto dei libri

senza averne l’intenzione

hanno imbracciato i fucili

Questo momento mi appartiene

ed io lo donerò alle lacrime e alle grida

affinché il riflesso e l’eco

sveglino i sordi e ridiano la vista ai ciechi

della mia città

Questo momento non mi appartiene più

è tempo di andare

tocca a me raccontare le acque vagabonde

del Mediterraneo

affinché le orme dei miei piedi divengano indelebili

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L’autore

Basir Ahang è nato in Afghanistan a Kabul ma dal 2008 vive e lavora in Italia. Giornalista di professione si occupa prevalentemente di Afghanistan e diritti umani con un’attenzione particolare alla situazione dei rifugiati e delle donne. Ha collaborato con diversi giornali e agenzie internazionali. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su BBC persian, Al Jazeera e Deutsche Welle. Basir Ahang si occupa anche di poesia e di cinema. Molte delle sue poesie sono state tradotte in italiano e in inglese. Attualmente collabora con diversi siti di informazione come frontierenews.it, kabulpress.org e hazarapeople.com di cui è anche direttore.

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