Guillaume Apollinaire nasceva a Roma il 26 agosto del 1880. Con la sua costante ricerca di nuovi modi di fare poesia, ci ha lasciato in eredità opere straordinarie come i “Calligrammes”. In occasione dell’anniversario della nascita dell’eclettico autore francese, condividiamo con voi una sua dolce poesia – tratta da “Poèmes à Lou” – dedicata a Lou, la donna tanto amata quanto desiderata negli anni in cui Apollinaire andò a combattere al fronte. La versione che leggiamo oggi è stata tradotta da Claudio Rendina.
Oh Lou mio gran tesoro di Guillaume Apollinaire
Oh Lou mio gran tesoro
Facciamo dunque la magia
Di vivere amandoci
Da estranei
E castamente
Faremo viaggi
Vedremo luoghi
Tutti pieni della voluttà
Dei cieli d’estate
Le mie mani resteranno pure
Il mio cuore ha le sue ferite
Che tu mi medicherai
Poi tra le mie braccia
Dormirai
Con graziose menzogne
False parvenze di sogni
Tu farai in modo che restando sveglio
Abbia dormito
Stupito
Questo cervello che offro
Alla tua grazia oh demone
Oh pura nudità
Della LIMPIDEZZA
Della pallida estate
Così evoco quella
Che ti prenderà mia bella
Con l’Arte magica
Antichissima
Che conosco bene
I filtri i penta coli
Gli spettacoli luminosi
Ti portino ingranditi
I Paradisi
Più maledetti
Ti giuro sentiremo
Una pura voluttà
Senza tanti contatti
Che rendono dementi
Tutti gli amanti
E puri come angeli
Canteremo le lodi
Della tua gran bellezza
Nella mia LIMPIDEZZA
Di Purezza
Dolce dolce è la mia pena
Stasera t’amo appena
Il mio cuore finito l’inverno
Sorge dall’Inferno
Dal fuoco dal ferro
Ho stregato la ferita
Di questa bocca impura
Ama la mia castità
È la LIMPIDEZZA
Della tua bellezza
Oh Lou ma très chérie di Guillaume Apollinaire
Ô Lou, ma très chérie,
Faisons donc la féerie
De vivre en nous aimant
Étrangement
Et chastement
Nous ferons des voyages
Nous verrons des parages
Tout pleins de volupté,
Des ciels d’été
Et ta beauté !
Mes mains resteront pures
Mon cœur a ses blessures
Que tu me panseras
Puis dans mes bras
Tu dormiras
Par de jolis mensonges,
Des faux semblants, des songes
Tu feras qu’éveillé
Ait sommeillé
Émerveillé
Ce cerveau que je donne
Pour ta grâce, ô démone,
Ô pure nudité
De la Clarté
Du pâle été.
Ainsi, j’évoque celle
Qui te prendra ma belle
Par l’Art magicien
Très ancien
Que je sais très bien :
Les philtres, les pentacles
Les lumineux spectacles
T’apportent agrandis
Les paradis
Les plus maudits.
Nous aurons, je te jure,
Une volupté pure
Sans ces attouchements
Que font, déments,
Tous les amants
Et purs comme des anges
Nous dirons les louanges
De ta grande beauté
Dans ma Clarté
De Pureté.
Douce, douce est ma peine !
Ce soir je t’aime à peine
Mon cœur, fini l’hiver !
Il vient d’Enfer
Du feu, du fer.
J’ai charmé la blessure
De cette bouche impure !
Aime ma chasteté,
C’est la Clarté
De ta beauté.
Guillaume Apollinaire
Guglielmo Alberto Wladimiro Alessandro Apollinare de Kostrowitzky, meglio noto con lo pseudonimo Guillaume Apollinaire, nasce a Roma nel 1880. La madre è una nobildonna di origine polacca che da anni vive a Roma. Il padre, che decide di non riconoscere il piccolo, è un ufficiale originario del Cantone dei Grigioni.
L’infanzia e l’adolescenza di Guillaume Apollinaire sono segnate dai continui viaggi intrapresi dalla madre, che si sposta da Monaco a Cannes, e da Cannes a Nizza, per poi raggiungere finalmente Parigi nel 1899.
In questo contesto di frequenti e repentini cambiamenti, il giovane coltiva, in parallelo ai suoi studi, la passione per la letteratura e la scrittura, e si avvicina ai movimenti e agli intellettuali avanguardisti, fra cui Giuseppe Ungaretti, Max Jacob e Pablo Picasso.
Apollinaire viaggia in giro per l’Europa, assetato di cultura e conoscenza e, pur di guadagnare qualcosa, accetta incarichi passeggeri e mediocri, finché non ottiene un incarico in Renania, dove viene assunto in qualità di precettore. Nella nobile dimore in cui lavora, Apollinaire incontra Annie, una giovane governante di origini britanniche di cui l’artista si innamora perdutamente. Annie, tuttavia, è terrorizzata dagli sguardi intensi dell’uomo e dal fervore delle sue dichiarazioni. Dalla relazione mancata con questa donna, nasce la celebre “Chanson du Mal-aimé”.
Tornato a Parigi, Guillaume Apollinaire comincia a frequentare i circoli letterari ed artistici e nel 1903 fonda una rivista, “Le festin d’Europe”. La vita scorre tranquilla e dolce, fra i Café, gli atelier e gli incontri con artisti che cercano un nuovo modo per esprimersi e comunicare. È in questo periodo di spensieratezza che Apollinaire conosce Marie Laurencin, la pittrice con cui l’uomo intratterrà una lunga relazione. Intanto, nel 1913, viene pubblicata “Alcools”, la prima sconvolgente raccolta poetica dell’autore, destinata a fare molto rumore e a interrogare i lettori sulle nuove forme e i nuovi temi poetici.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Apollinaire si reca volontario al fronte. L’anno successivo rientra a Parigi poiché rimasto ferito alla testa e, ispirato, scrive “Les Mamelles de Tirésias”, un dramma dal sapore surrealista. Pochi anni dopo, nel 1918, il poeta concepisce e pubblica i “Calligrammes”, una raccolta sensazionale e innovativa che affascina sin da subito i contemporanei.
Guillaume Apollinaire muore pochissimo tempo dopo, il 9 novembre 1918, contagiato dall’influenza spagnola.