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“Piccolo principe”, un’emozionante poesia sul sentirsi diversi

Non è semplice sentirsi diversi agli occhi degli altri. E non è semplice quando gli altri ti guardano in modo diverso. Il 18 febbraio ricorre la Giornata Mondiale per la sensibilizzazione sulla sindrome di Asperger. Per riflettere sul tema, vogliamo leggere con voi "Piccolo principe", un'emozionante poesia di Germana Bruno.

“È piccolo il mio mondo
e ci sto soltanto io,
non parlo o ti confondo
con strano chiacchierio”.

Comincia così la delicata poesia-filastrocca, intitolata “Piccolo principe”, con cui Germana Bruno ci guida nel silenzioso mondo interiore di un bambino affetto da un disturbo dello spettro autistico. Un mondo “piccolo”, in cui non c’è spazio che per una persona, e il senso di ogni cosa sembra diverso da quello comunemente accettato.

Il 18 febbraio si celebra la Giornata Mondiale per la sensibilizzazione sulla sindrome di Asperger, e noi vogliamo regalarvi un’occasione per riflettere su un tema che troppe volte viene sottovalutato o taciuto. Lo facciamo condividendo “Piccolo principe”, un componimento capace di parlare ai grandi come ai più piccoli, e che riesce, come soltanto l’arte sa fare, a comunicare l’incomunicabilità di chi vive questa condizione.

Diversità è ricchezza

La Giornata Mondiale per la sensibilizzazione sulla sindrome di Asperger è stata istituita dalla comunità internazionale per far conoscere un disturbo dello spettro autistico che spesso non viene diagnosticato o viene sottovalutato. Il giorno prescelto, il 18 febbraio di ogni anno, non è casuale: si tratta dell’anniversario di nascita di Hans Asperger, il pediatra austriaco che teorizzò il modello di comportamento poi ribattezzato, dopo la morte del suo scopritore, “sindrome di Asperger”.

“Piccolo principe” ci fa entrare, con la dolcezza della modalità della filastrocca, nel mondo di un bambino che si sente diverso, che prova la solitudine di chi vive oltre un muro, isolato dal resto della gente:

“Son alte e forti mura
costruite intorno a me,
ti faccio un po’ paura,
non sono come te.
È un altro mondo il mio
e tu non riesci a entrare
diversa lingua ho io
e tu non sai capire”.

Ma se solo riuscissimo ad aprirci di più, a fare breccia in quel muro, scopriremmo che il silenzioso e solitario regno del “piccolo principe” non è poi tanto diverso dal nostro, e che il suo silenzio non è che una via per comunicare, diversa, insolita, ma colma di parole importanti e dense di significato.

“Piccolo principe” di Germana Bruno

“È piccolo il mio mondo
e ci sto soltanto io,
non parlo o ti confondo
con strano chiacchierio,
saltelli e gesti strani
col corpo e con le mani
e fisso su qualcosa
lo sguardo mio si posa,
ti chiedi cosa penso,
ti sembro senza senso.

Son alte e forti mura
costruite intorno a me,
ti faccio un po’ paura,
non sono come te.
È un altro mondo il mio
e tu non riesci a entrare
diversa lingua ho io
e tu non sai capire.

Se solo vuoi provare,
se prendi l’astronave,
potrai da me atterrare
e forse anche capire,
perché, in ogni viaggio,
un nuovo paesaggio
ti apre gli occhi e il cuore,
per renderti migliore”.

Chi è Germana Bruno

L’autrice di “Piccolo principe”, Germana Bruno, è un’insegnante siciliana che lavora in una scuola primaria in provincia di Trapani. Da sempre impegnata nell’ambito della legalità e dell’educazione civica, Bruno ha scoperto qualche anno fa il potere educativo delle poesie e delle filastrocche, che dapprima componeva per i suoi alunni e, solo in un secondo momento, sono state pubblicate e rese fruibili al pubblico.

Mediante i versi che l’autrice di “Piccolo principe” compone, è possibile sensibilizzare non solo gli adulti, ma anche i più piccoli, che sono guidati attraverso un linguaggio semplice ed evocativo alla scoperta di tematiche importanti quali il razzismo, la mafia, lo sfruttamento, l’intolleranza e la ricchezza della diversità.

Germana Bruno è al momento anche autrice di poesie e racconti in collaborazione con diverse case editrici, fra cui Einaudi, Armando Curcio Editore, Gruppo ELI la Spiga ed Edizioni Galassia Artecon cui ha pubblicato la sua prima raccolta di filastrocche interamente dedicata al tema della legalità, intitolata “Chi fa con tre fa per sé, per me e per te“.

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