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“Per lei”, la dolce poesia di Giorgio Caproni per sua madre

“Per lei” è una poesia di Giorgio Caproni dedicata alla madre contenuta nella raccolta “Il seme del piangere”

In occasione dell’anniversario di Giorgio Caproni nato il 7 gennaio 1912, vi proponiamo la poesia “Per lei”, un componimento contenuto nella raccolta “Il seme del piangere” in cui il poeta raggruppa tutti i testi dedicati all’amata madre, morta all’inizio degli anni Cinquanta, chiudendo il periodo più difficile vissuto dal poeta che sperimentò prima la guerra e poi la malattia del padre.

“Per lei”

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era cosí schietta)
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.

Il ricordo di una madre

Come tutte le altre poesie contenute nella raccolta “Il seme del piangere”, anche “Per lei” è dedicata alla madre Anna Picchi. La raccolta, infatti, è stata scritta proprio dopo la morte della donna, amatissima da Caproni. Il componimento è un ritratto semplice della donna, una dedica quasi fanciullesca che richiama le memorie dell’infanzia. Perché semplice era anche questa donna dal carattere schietto e dall’eleganza modesta. Ciò che Caproni desidera per la madre è una poesia chiara, senza giri di parole. Qualcosa che riesca a ritrarre ciò che era la tanto amata madre in tutta la sua semplicità e freschezza, sottolineandone il carattere autentico e spontaneo. Una dedica piena d’amore e di ricordi d’infanzia.

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Giorgio Caproni

Giorgio Caproni nasce a Livorno il 7 Gennaio 1912, è stato poeta e critico italiano. Terminate le scuole medie, s’iscrive all’Istituto musicale “G. Verdi”, dove studia violino. A diciotto anni rinuncia definitivamente all’ambizione di diventare musicista e s’iscrive al Magistero di Torino, ma presto abbandona gli studi. Inizia in quegli anni a scrivere i primi versi poetici, ma non è soddisfatto. È il periodo degli incontri con i nuovi poeti dell’epoca: Montale, Ungaretti, Barbaro. Dal 1939 si trasferisce a Roma. Partecipa alla Resistenza italiana e dopo la fine della guerra diviene maestro di scuola elementare; convola a nozze con la sua storica compagna Rosa Rettagliata, vera identità della Rina delle sue opere. Morirà 22 Gennaio del 1990.

Alice Turiani

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