Pasqua di Risurrezione di Ada Negri è una poesia che celebra la pace e la rinascita. C’è bisogno di versi come quelli di Ada Negri, che purtroppo non vengono ascoltati. Quello di Ada Negri è un un inno potente alla vita, dove tutto diventa simbolo di speranza e risveglio.
La Pasqua è amore, è pace, è rinascita, è bellezza. È la poesia della poetessa nata a Lodi nel 1870, ci dona questi messaggi e questi valori. La poesia è vita ci piace ripetere e Pasqua è l’esempio lampante che attraverso questa forma espressiva si dona il meglio al prossimo.
Pasqua di Risurrezione è una lirica tratta dalla raccolta di poesie Maternità di Ada Negri, pubblicata per la prima volta nel 1904.
Leggiamo insieme la poesia di Ada Negri per coglierne l’armonia e il profondo significato.
Pasqua di Risurrezione di Ada Negri
Io canto la canzon di primavera,
andando come libera gitana,
in patria terra ed in terra lontana,
con ciuffi d’erba ne la treccia nera.E con un ramo di mandorlo in fiore
a le finestre batto e dico: Aprite,
Cristo è risorto e germinan le vite
nove e ritorna con l’April l’amore!Amatevi fra voi, pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon su la terra,
uomini della penna e de la guerra
uomini de le vanghe e dei martelli.Schiudete i cuori: in essi erompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza;
io passo e canto che vita è bellezza,
passa e canta con me la primavera.
La Pasqua è amore, bellezza, rinascita, pace
Pasqua di Risurrezione è una poesia di Ada Negri è una poesia intensa e luminosa, che fonde il significato religioso della Pasqua con quello simbolico della primavera. Verso dopo verso, l’autrice costruisce una visione del mondo rinnovato, dove l’amore e la bellezza tornano a fiorire. Una lirica che è rinascita, risveglio, amore per sé stessi, per il prossimo, per la vita.
È una poesia che esprime la voglia di poter creare una connessione universale per ritrovare la gioia, la felicità, l’amore, l’armonia e il benessere. D’altronde la Pasqua simbolicamente è “Risurrezione” e il titolo della poesia cerca di anticipare ciò che la poetessa esprime attraverso i suoi versi.
Non occorrerebbe spendere parole dopo la lettura di Pasqua di Risurrezione. Quanto bisogno abbiamo di leggere o ascoltare queste parole? Quanto desiderio abbiamo di aprire la finestra e ammirare la bellezza di un mondo di pace, pieno di speranza, di futuro, di amore?
La pasqua di Ada Negri è un canto che va inquadrato anche con il periodo in cui la poetessa scrisse la sua raccolta di poesie Maternità. L’autrice giunge alla realizzazione di quest’opera in un periodo storico complesso, sia dal punto di vista sociale che personale. Ada Negri è madre, ma vive un matrimonio infelice. Tale situazione sentimentale è più volte trasmessa o intuibile nei suoi testi. I versi della poetessa sono spesso diretti e di una semplicità disarmante.
Non a caso, il testo svela in fondo una profonda malinconia, la voglia di poter finalmente trovare quell’amore che la vita sembra non offrire, non proporre. L’esigenza della poetessa è di una contemporaneità esagerata, ogni cuore vive oggi le inquietudine dell’autrice della poesia e in fondo in tanti sentono l’esigenza di dover rinascere.
Il canto che dà voce alla voglia di primavera
Nella prima quartina, la poetessa parla in prima persona identificandosi ad una “libera gitana” libera di muoversi da una terra all’altra portando tutta l’energia positiva della primavera appena arrivata. La primavera è la stagione in cui cade la Pasqua che guarda caso sono entrambe espressione della rinascita.
Il soggetto lirico si presenta come una voce portatrice di un messaggio gioioso. Il verbo “cantare” richiama l’oralità della poesia e il suo ruolo celebrativo, che tende a coinvolgere in modo esponenziale il mondo intero.
L’annuncio di una nuova vita
Nella seconda strofa della poesia, il “ramo di mandorlo in fiore”, che è proprio l’essenza della rinascita, incita ad aprirsi al mondo. La simbologia del “Cristo risorto” spinge alla resurrezione del proprio essere e all’apertura nei riguardi degli altri.
C’è voglia di vita nuova, di un mondo diverso che finalmente dia spazio alla gioia. Ma per conquistare la rinascita bisogna saper aprire le finestre della propria anima all’amore, di cui il mese di aprile diventa espressione.
L’amore è il motore che muove ogni cosa
L’amore guida ogni cosa e l’arrivo del mese di aprile rende esplicito il concetto che la grande bellezza primaverile merita di essere vissuta insieme agli altri.
Amatevi fra voi, pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon su la terra,
uomini della penna e de la guerra
uomini de le vanghe e dei martelli.
Questa è la quartina che ogni essere vivente dovrebbe scolpire nella propria anima. Pace e amore devono diventare l’essenza della vita sulla terra, alla ricerca di quel paradiso di cui tutti sono in cerca.
L’umanità intera dovrebbe aprirsi all’amore, solo così si può raggiungere la felicità e si può godere di quella bellezza che è la vita e la natura in tutto il suo splendore. La poetessa tende a presentare l’amore come un valore universale, che unisce tutte le persone, indipendentemente dalla loro occupazione o condizione sociale.
La Risurrezione tanto attesa e desiderata
Ada Negri conclude la poesia con un appello:
Schiudete i cuori: in essi erompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza;
io passo e canto che vita è bellezza,
passa e canta con me la primavera.
Bisogna saper aprire i cuori per far entrare l’eterna giovinezza, ovvero quella, ingenuità, allegria, gioia, felicità che tutte le filosofie e le religioni invitano a trovare.
Sarebbe semplice se i versi di questo magico canto fessero assimilati e condivisi. Purtroppo, non è così. La vita è il dono più grande che ci è stato fatto e la Terra è quel paradiso che dovremmo amare e curare. Vita e Terra sono la bellezza assoluta, sono l’essenza della primavera.
Ada Negri, attraverso questa poesia, ci invita a riflettere sulla capacità di rinnovarci, di aprirci all’amore e di riconoscere la bellezza che ci circonda. I momenti di rinascita, come la Pasqua e la primavera, diventano il simbolo per eccelleza di un cambiamento che tutti dovremmo saper affrontare, abbracciare, seguire.
La vita deve essere gioia e felicità. Deve essere amore. Colpisce che guardando ancora fuori dalla finestra il mondo intero sembra non aver compreso questo semplice e naturale messaggio.
Chi è Ada Negri
Ada Negri nasce a Lodi nel 1870. Vive un’infanzia difficile perché, rimasta orfana di padre, si adatta alle difficoltà economiche che si prospettano dopo la morte dell’unica persona che porta il pane a casa.
La mamma e la nonna fanno di tutto per non far mancare alla piccola Ada il necessario, e la mamma in particolare lavora incessantemente per permetterle gli studi.
Così, dopo tante fatiche e immani sacrifici da parte di tutta la famiglia, nel 1887 Ada conclude il percorso scolastico e diventa finalmente maestra. È in questi anni di ritrovata serenità che la giovane donna incomincia a scrivere poesie.
Nasce nel 1892 la prima raccolta, “Fatalità”, salutata con entusiasmo da Giosuè Carducci.
La vita sentimentale di Ada Negri è costellata di insuccessi e delusioni. Ma, da una delle relazioni intraprese, culminata con un matrimonio, nascono due bimbe. Una delle due, Vittoria, muore a un mese di vita. Bianca, invece, cresce profondamente amata dalla madre, ed è a lei che sono dedicate numerose poesie.
La fama di Ada Negri cresce vertiginosamente, tanto che la poetessa ottiene prestigiosi premi e accarezza anche la possibilità di ricevere il Nobel. È la prima donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia. Ada Negri muore a Milano l’11 gennaio 1945..