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“Non per tutti è domenica”, Gianni Rodari ci ricorda che non per tutti è festa

Una poesia di Gianni Rodari ci ricorda che "Non per tutti è domenica": i lavoratori costretti anche a lavorare per le feste e i poveri che vivono la fame.

Non per tutti è domenica di Gianni Rodari è una poesia per bambini, ma che dovrebbero leggere anche agli adulti. La domenica dovrebbe essere un giorno di festa, un giorno da dedicare alla pausa dopo una settimana di lavoro o di studio.

Ma, in tantissimi sono costretti a lavorare, per garantire agli altri i servizi essenziali e voluttuari. Non dimentichiamo però quelli che non hanno neppure il lavoro e conoscono la fame, anche la domenica.

Il poeta italiano come sempre condivide la sua grande sensibilità. offrendo a grandi e piccini un momento di riflessione e di sensibilizzazione. 

È vero ci sono tanti costretti a rinunciare alla festività domenicale, ma ci sono altri che non hanno neppure i mezzi fondamentali per vivere.

Non per tutti è domenica fa parte degli libro Filastrocche lunghe e corte, Einaudi, 2010 e possiamo dire che nello stole di Gianni Rodari si mette in evidenza una realtà sociale che merita di essere celebrata, omaggiata.

Ma, leggiamo questa magica filastrocca della domenica.

Non per tutti è domenica di Gianni Rodari

Filastrocca della domenica,
un po’ allegra, un po’ malinconica,
malinconica vuol dire mesta:
non per tutti domenica è festa.

Non è festa per il tranviere,
il vigile urbano, il ferroviere,
non è domenica per il fornaio,
per il garzone del lattaio.

Ma tutti i giorni sono neri
per chi ha tristi pensieri;
per chi ha fame, è proprio così:
ogni giorno è lunedì.

Rendiamo omaggio a chi non può vivere la festa domenicale 

Non per tutti è domenica avverte attraverso questa poesia Gianni Rodari. Tante persone devono garantire quesi servizi essenziali alla collettività e alcune categorie sono costrette a dover sacrificare il riposo e la festa domenicale. 

Ma, questo numero di persone nel corso degli anni sta diventando sempre più evidente. La domenica ha perso sempre più quella magica atmosfera, trasformandosi in un giorno normale. 

Nel corso degli anni, è avvenuto un cambiamento sociale e culturale imposto dai consumi, in quanto l’economia impone che le persone possano spendere i loro soldi 365 giorni l’anno. 

Non vogliamo fare un discorso critico riguardo al cambiamento che si è verificato nella nostra società.

Prima erano i negozi del centro città, i centri commerciali, i supermercati a dover garantire l’apertura domenicale. Negli ultimi anni tutto il mondo del commercio elettronico, del take away, dei call center, del lavoro domestico hanno letteralmente trasformato la domenica in un giorno qualsiasi. 

Se ci pensiamo anche il rito collettivo del calcio ha dovuto cambiare fisionomia, i diritti televisivi e la pubblicità hanno spalmato il “consumo di pallone” durante tutti i giorni della settimana.

Quel genio che fu Gianni Rodari sapeva guardare con attenzione alle trasformazioni culturali della società. Non solo, attraverso semplici filastrocche per bambini, toccava argomenti di grande rilievo sociale. 

Gianni Rodari è stato un rivoluzionario, un visionario. Educare al rispetto, alla tolleranza, alla pace, all’armonia i bambini attraverso il linguaggio ludico delle filastrocche è geniale.

Un pensiero per chi non ha neppure un lavoro

Non a caso, se si legge bene Non per tutti è domenica il problema vero che segnala Rodari non è semplicemente la costrizione al lavoro domenicale, quanto i cattivi pensieri che colpiscono le persone. 

In tanti non hanno neppure un lavoro, per queste persone, purtroppo, “tutti i giorni sono neri”. 

per chi ha tristi pensieri;
per chi ha fame, è proprio così:
ogni giorno è lunedì.

La grandezza di Gianni Rodari spesso si trova negli ultimi versi dei suoi capolavori. Anche con Non per tutti è domenica questo è avvenuto.

Gianni Rodari non essendo un ipocrita ed avendo una sensibilità non comune, avverte che non sono solo i lavoratori costretti a lavorare la domenica a dover rinunciare alla gioia e al riposo domenicale. 

Non bisogna dimenticare coloro che un lavoro non lo hanno. Moltissime persone devono patire la fame perché non possono godere di un diritto fondamentale come il lavoro. 

Per loro non ci sarà mai una domenica. Per chi è costretto alla povertà “ogni giorno è lunedì”. Leggendo queste parole non possiamo che emozionarci. Il Maestro d’Italia non scrive filastrocche, ma gradi opere del neorealismo. 

Ecco perché non possiamo che ringraziare Rodari per tutto ciò che ci ha saputo donare. Grazie!

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