“I tuoi occhi” (1948) di Nazim Hikmet, poesia sul potere dello sguardo d’amore

13 Gennaio 2025

Scopri cosa può fare lo sguardo della persona che ami grazie a "I tuoi occhi" di Nazim Hikmet, meravigliosa poesia sull'amore, la speranza e la felicità.

"I tuoi occhi" (1948) di Nazim Hikmet, poesia sul potere dello sguardo d'amore

I tuoi occhi di Nazim Hikmet è una poesia che celebra l’amore come essenza per poter vivere in un mondo migliore. Negli occhi dell’amata il poeta vive la felicità, la gioia, la libertà. Lui che è costretto a vivere rinchiuso in una prigione, spera che il futuro possa essere portare fratellanza e tolleranza, affinché il mondo possa finalmente vivere senza la repressione.

Hikmet, quando scrive la poesia nel 1948, è rinchiuso nel carcere di Bursa in Anatolia fin dal 1938, perché ritenuto sovversivo dal regime che prese il potere dopo la morte del leader turco Kemal Atatürk.  Come per altre poesie del periodo in carcere, scrisse questa meravigliosa poesia da inviare con una lettera alla sua amata Münevver Andaç, che diventò poi, uscito dal carcere nel 1950, la sua terza moglie.

Il poeta turco riuscì ad uscire di prigione grazie all’amnistia dovuta all’intervento di una commissione internazionale della quale facevano parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson, Pablo Neruda, Jean-Paul Sartre.

La poesia è contenuta nella sezione Lettere dal carcere a Munevvér della raccolta Poesie D’amore di Nazim Hikmet, pubblicata per la prima volta in Italia da Arnoldo Mondadori Editori nel 1963, con la traduzione di Joyce Lussu.

Leggiamo questa meravigliosa poesia di Nazim Hikmet per coglierne la sensibilità e il significato.

I tuoi occhi di Nazim Hikmet

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all’ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya,
sono così, le spighe, di primo mattino;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
così sono d’autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà un giorno, mia rosa, verrà un giorno
che gli uomini si guarderanno l’un l’altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi.

Gli occhi dell’amore la speranza di un futuro migliore e felice

I tuoi occhi è una poesia di Nazim Hikmet che celebra lo sguardo dell’amata Münevver Andaç, i cui occhi diventano il simbolo di tutto ciò che il poeta turco rinchiuso in prigione non riesce a vivere. Gli occhi della donna amata diventano sinonimo di speranza, non solo di poter ritrovare la libertà perduta, ma soprattutto che il mondo possa avere in dono da quello sguardo l’amore necessario per creare amore, fratellanza, rispetto, tolleranza.

Nella poesia l’autore ripete incessantemente “i tuoi occhi” per sottolineare che lo sguardo di Munevver è per lui l’unica speranza rimasta. È la luce che lo tira fuori dal buio e gli offre l’opportunità di  poter viaggiare fuori da quella cella che gli opprime il cuore e la mente.

Le parole del poeta scorrono evocandoci emozioni e sensazioni uniche. I protagonisti del componimento sono gli occhi, considerati specchio assoluto dell’anima. Gli occhi che sono i messaggeri principali delle nostre intenzioni, parole, sentimenti.

Gli occhi che Nazim Hikmet descrive sono quelli della persona che lui ama, che, ovunque essa si trovi, porta il sole nel proprio sguardo. Uno sguardo che si fonde con le luci, i colori, le ombre della natura. Una visione che riesce ad essere così trasparente quanto intensa. Perché è proprio attraverso gli occhi della sua donna che il poeta turco può trovare libertà.

Quegli occhi che hanno conosciuto le lacrime, “son rimasti tutti nudi”, paragonati a quelli di un bimbo, e quindi portatori della verità. Malgrado questo gli occhi della futura moglie hanno donato quella luce in grado di riscaldare il cuore e trasferire la gioia necessaria per sopravvivere alla reclusione.

Gli occhi dell’amata diventano per il poeta il sogno della libertà e la fonte che permette di far echeggiare il suo amore. La fonte d’ispirazione per scrivere meravigliose poesie e soprattutto che gli permette di poterlo far volare nel tempo e nello spazio per godere le sensazioni migliori.

La chiusura della poesia segna la grandezza di Hikmet. Il poeta associa agli occhi di Munnever un potere salvifico, ovvero diventano il simbolo di una grande rivoluzione che dona la speranza che il mondo possa finalmente diventare più equo, più giusto. Gli occhi dell’amata, grazie all’amore che riescono a trasmettere, diventano il simbolo della fratellanza universale. Di fatto, rappresentano il fondamento di un futuro in grado di far vincere il rispetto, la tolleranza, l’ascolto dell’altro, in nome di quell’amore che dovrebbe essere la vera giustizia.

Il mondo che vorrebbe “guardare” Nazim Hikmet è quello che lui assimila tutte le volte fissa negli occhi Munnever. D’altronde, cosa c’è di più sublime degli occhi delle persone amate?

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