Mi piaci quando taci di Pablo Neruda è una poesia che propone l’essenza dell’amore, la semplice esistenza della persona amata. Non servono le parole quando si ama veramente. Il silenzio rivela profondità che qualsiasi sillaba non riesce ad esprimere.
Dietro il silenzio c’è l’intero universo della persona amata. Le parole riescono a donare solo una piccola parte di chi ti sta di fronte. Nel silenzio c’è tutto.
Pablo Neruda con questa poesia ci invita a considerare come il silenzio possa essere un canale per l’espressione dei sentimenti più profondi e come l’amore possa manifestarsi in modi sottili ed eloquenti, anche in assenza di parole. Questa riflessione ci permette di esplorare la ricchezza emotiva dell’opera di Neruda e la sua capacità di cogliere la complessità dell’amore umano in tutto il suo splendore e la sua malinconia.
Mi piaci quando taci è il Poema XV della raccolta Venti poesie d’amore e una canzone disperata (Veinte poemas de amor y una canción desesperada) di Pablo Neruda pubblicata per la prima volta nel 1924.
Ma, leggiamo questa meravigliosa poesia d’amore di Pablo Neruda per coglierne il significato.
Mi piaci quando taci di Pablo Neruda
Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell’anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.**********************
Me gustas quando callas, Pablo Neruda
Me gustas quando callas porque estás como ausente,
y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca.
Parece que los ojos se te hubieran volado
y parece que un beso te cerrara la boca.Como todas las cosas están llenas de mi alma
emerges de las cosas, llena del alma mía.
Mariposa de sueño, te pareces a mi alma,
y te pareces a la palabra melancolía.Me gustas cuando callas y estás como distante.
Y estás como quejándote, mariposa en arrullo.
Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza:
déjame que me calle con el silencio tuyo.Déjame que te hable también con tu silencio
claro como una lámpara, simple como un anillo.
Eres como la noche, callada y constelada.
Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.Me gustas cuando callas porque estás como ausente.
Distante y dolorosa como si hubieras muerto.
Una palabra entonces, una sonrisa bastan.
Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto.
Il significato di Mi piaci quando taci
Mi piaci quando taci è una poesia di Pablo Neruda che ci dona una riflessione di grande profondità emotiva, ovvero il potere del silenzio in amore.
Analizzando il simbolismo e le emozioni trasmesse in Me Gustas Cuando Callas (il titolo originale della poesia), possiamo identificare il silenzio come simbolo di amore profondo e intimità. Il poeta usa il silenzio per rappresentare la comunicazione non verbale e la connessione emotiva al di là delle parole pronunciate.
La distanza emotiva nella poesia rappresenta la malinconia e la nostalgia in amore, mostrando come a volte il desiderio possa essere presente anche quando gli amanti sono distanti fisicamente e mentalmente. L’amore è qualcosa di più complesso e profondo riaspetto alle parole che possono legare due amanti.
Mi piaci quando taci, paradossalmente attraverso il silenzio, riesce a trasferire una miscela di sentimenti e di emozioni infinite, dall’attrazione e dalla passione alla malinconia e all’ambiguità emotiva.
Pablo Neruda nella sua poesia mira a sperimentare un’esperienza sensoriale che permette attraverso il silenzio della sua amata, di desiderarla ancora di più. Ricordiamo che la poesia fu scritta da un Pablo Neruda molto giovane, ha quasi vent’anni, il momento in cui l’amore esprime sensazioni magiche e l’attrazione riesce a sconfinare qualsiasi limite.
Neruda mira con questa poesia a dare una rappresentazione della complessità delle relazioni amorose. Ci porta a riflettere su come l’amore possa essere un’esperienza ricca e spesso contraddittoria, dove il silenzio e la distanza possono essere altrettanto significativi delle parole e della vicinanza.
L’amore non ha bisogno di parole
Il poeta inizia la poesia affermando la propria attrazione verso il silenzio della persona amata. Il poeta trova stimoli nel fatto che la persona amata sia silenziosa, come assente. Questa assenza di parole crea uno spazio in cui il poeta può proiettare i propri sentimenti e pensieri.
Nel silenzio sembra volerci dire Pablo Neruda si può sperimentare un’intimità e una connessione emotiva più profonda che le parole non possono in nessun modo esprimere.
Il silenzio non viene interpretato come una mancanza di comunicazione, ma come una forma di comunicazione in sé. Questo silenzio sembra permettere al poeta di immergersi nel proprio mondo interiore, dove può sentire la presenza e l’amore dell’amata in modo più profondo e significativo.
L’assenza di parole in questo contesto non denota un’estraneità, ma piuttosto un legame emotivo così potente da superare il bisogno di parole per esprimerlo.
Neruda ci invita a considerare l’idea che l’amore può manifestarsi in modi sottili e silenziosi, dove la presenza si avverte anche nell’apparente assenza di parole.
Nel silenzio tutto diventa somiglianza
Nella seconda strofa, Neruda esplora l’idea che tutte le cose che lo circondano siano impregnate della sua anima. Ovvero, il poeta cileno con molta umiltà riesce a riconoscere che la sua personalità mira a plasmare tutto ciò che lo circonda. Ogni cosa parte dal suo punto di vista e da ciò che prova e interpreta dell’esterno. La sua stessa anima si riflette e si proietta sul mondo che lo circonda.
L’amata diventa una “Farfalla di sogno” che assomiglia all’anima del poeta cileno. Ciò vuol dire che la stessa amata è intimamente connessa all’anima dell’autore. La metafora dell’“anima” implica che il Neruda avverte la bellezza e l’essenza della sua amata ovunque, nella natura e negli oggetti quotidiani.
Il poeta cileno ci invita a riflettere sulla capacità dell’amore di trascendere i confini dell’io individuale e di connettersi con la vastità e la bellezza del mondo naturale, dove ogni dettaglio diventa uno specchio dei sentimenti più profondi dell’anima.
Il desiderio si può esprimere nel silenzio
Nella terza strofa, la poesia prende una piega malinconica. Pablo Neruda rivela che gli piace anche quando la sua amata è silenziosa e sembra distante. Questa distanza emotiva evoca un senso di nostalgia e desiderio.
il poeta rivela il suo apprezzamento per l’immobilità e la distanza che la sua amata mostra nel suo silenzio.Il poeta desidera avvicinarsi alla sua amata, ma allo stesso tempo apprezza la bellezza della sua presenza silenziosa.
Questa apparente disconnessione emotiva, descritta come “sei come distante”, evoca un senso di nostalgia e desiderio di maggiore vicinanza. Il poeta, pur apprezzando il silenzio dell’amata, desidera anche la sua presenza più tangibile.
Questa dualità emotiva tra desiderio e distanza crea un’atmosfera di malinconia che riflette la complessità delle relazioni amorose. L’immagine poetica della “farfalla che culla” aggiunge uno strato di tenerezza e vulnerabilità alla scena, suggerendo che l’amore è fragile e che il silenzio può essere un rifugio e una barriera allo stesso tempo.
È esplicito il pensiero dell’autore nell’affermare le emozioni in amore sono qualcosa di molto complesso, dove desiderio e distanza tendono a coesistere. Neruda ci invita a esplorare le emozioni ambivalenti che spesso accompagnano l’amore, dove la distanza può essere sia un tormento sia un elemento che approfondisce il legame emotivo.
Il silenzio rende esplicito qualsiasi emozione anche inespressa
Nella quarta strofa, l’io lirico di Pablo Neruda approfondisce proprio la virtù del silenzio, proponendolo come la modalità di comunicazione che in molte occasioni riesce ad appianare anche i conflitti che possono intervenire nel rapporto.
Il poeta dice che è il silenzio è “chiaro come una lampada”, ovvero riesce a dare senso al malumore che vuole trasmettere l’amata. Allo stesso tempo dice l’autore è “semplice come un anello”, ovvero che in quel dissidio c’è la voglia di stare insieme.
Neruda continua due versi meravigliosi, che non a caso troviamo molte volte condivisi sul web e sui social.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Ovvero, l’amata appare al poeta silente e misteriosa. Ma, allo stesso tempo il buio e il silenzio sono capaci di esprimere ogni cosa. Il silenzio diventa più comprensibile e chiaro di milioni di parole.
Il silenzio crea il senso di distanza che accende il desiderio
Il poeta conclude la poesia estremizzando il fatto che il tacere dell’amata gli esprimono il senso dell’assenza e quindi il desiderio di averla vicina.
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Il silenzio dell’amata gli creano la paura, il dolore di perderla per sempre. E chiude.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così,
E allora, nel rispetto di qualsiasi silenzio, spera che almeno lei gli esprima anche solo “una parola”, “un sorriso”. Queste piccole, ma intense manifestazioni gli fanno capire che lei non andrà via e starà con lui, magari per sempre.
La dedica di Neruda
È interessante sapere che i versi che compongono Mi piaci quando taci non sono dedicati a una singola donna. L’intera opera Venti poesie d’amore e una canzone disperata, infatti, è ispirata a più donne, delle quali Pablo Neruda quasi si serve per creare una donna ideale a cui rivolgersi e che, nel corso dell’opera, assume i tratti di una donna autonoma, presentata al lettore come fonte di un amore dalla vibrante sensualità.
All’uscita dell’opera, Neruda confessò che la stesura dell’opera fu influenzata dalla relazione con una ragazza di Temuco e una di Santiago, nominate con lo pseudonimo di Marisol e Marisombra, che poi in realtà erano rispettivamente rispettivamente Teresa Vásquez León e Albertina Rosa Azocár.
Ad ogni modo, stando alle poesie dell’opera, la relazione con la donna ideale non è sempre facile, anzi spesso i componimenti sono dominati da un clima di distanza e silenzio, ed è quindi lecito dedurre che anche le relazioni reali poste alla base dell’opera fossero travagliate e incostanti.