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“L’anno nuovo” di Gianni Rodari, per augurare fiducia e volontà

Gli auguri migliori per l'anno che verrà sono avere fiducia e volontà. È questo l'insegnamento de "L'anno nuovo" la poesia di Gianni Rodari che dovremmo imparare a memoria per affrontare il futuro.

Gianni Rodari è un vero Maestro di vita. Con semplicità è sempre riuscito ad interpretare i grandi eventi dell’umanità, mettendo al centro i valori più alti, più veri.

L’anno nuovo è una poesia che mette al centro la forza di volontà che ogni persona dovrebbe saper sfruttare per incidere sul proprio futuro. 

L’anno nuovo fa parte della raccolta Filastrocche in cielo e in terra(Torino, Einaudi 1960). Come sempre c’è tanto da imparare dal grande scrittore di Omegna. Nei suoi versi c’è contenuto “alto” espresso in un linguaggio alla portata di tutti. 

Leggendo le parole della poesia emerge che alcune cose non cambiano mai qualsiasi sia l’epoca. Tutti siamo alla ricerca dei migliori auguri per il prossimo anno e, come accade da sempre in questo periodo, si cerca d’interpretare cosa dobbiamo aspettarci dall’anno che verrà.

Per Gianni Rodari il valore di oroscopi, tarocchi e indovini vale nulla rispetto alla nostra forza di volontà e alla fiducia int noi stessi. Sono queste le uniche forze in grado di indirizzare il nostro destino e guidare il nostro futuro.

Attraverso questa poesia Gianni Rodari insegna ai bambini e soprattutto agli adulti nell’essere artefici positivi del proprio cammino. Una lezione di vita da immortalare nella nostra mente e nel nostro cuore.

Un biglietto di auguri originale e vero, che mette al centro la fiducia in noi stessi per poter cambiare veramente le cose. 

Un messaggio di responsabilità per far sì che questi tempi diventino migliori. C’è troppa violenza in giro, solo noi possiamo fare in modo che possa cessare.

L’anno nuovo di Gianni Rodari

Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

Il significato della poesia

Come ogni anno il luogo comune che si ripete è cercare di capire come sarà l’anno che verrà.

Trasmissioni televisive, giornali, riviste, blog, i media in genere, in occasione dell’arrivo dell’anno nuovo, diventano i megafoni di indovini, maghi, sensitivi, astrologi di qualsiasi categoria e specie.

E Gianni Rodari con ironica intelligenza e visione in occasione dell’anno nuovo si rivolge anch’egli ad un anonimo indovino. Nella prima strofa della poesia la richiesta sembra chiara ed esplicita

Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?

Cosa ci riserva l’anno nuovo

Nella seconda strofa il Maestro Rodari ci offre la risposta dell’intervistato, il quale con molta semplicità ci riporta nella cruda realtà.

Le uniche le certezze che l’indovino sa offrire sono le cose che ogni anno si ripetono senza alcun dubbio o interpretazione.

È il calendario della nostra vita  l’unica cosa certa che avverrà anche il prossimo anno. Il passaggio delle stagioni, i mesi dell’anno, le festività e le ricorrenze, i giorni della settimana.

Stiamo pur certi che anche per l’anno che verrà saranno queste le cose che anche l’indovino e i suoi libroni possono garantire. Le convenzioni sono l’unica cosa immutabile e non interpretabile. 

I versi dell’indovino interpellato da Gianni Rodari sono un atto di grande saggezza.

L’indovino  rodariano più che un mago sembra essere un intellettuale vero.

Le sue parole con estrema semplicità mirano a dare luce e mettere al centro la ragione umana contro le ombre di un destino deciso da principi occulti.

Le parole de “L’anno nuovo” di Gianni Rodari sono gli auguri più grandi che si possano rivolgere: credere in sé stessi e negli altri. La fiducia in noi stessi è la vera magia che dovrebbe guidare il percorso delle nostre vite.

La poesia educa all’unico principio vero, ovvero alla volontà che quale unica forza per migliorare noi stessi e vivere meglio. 

Ognuno di noi, ci dice la poesia, è artefice del proprio destino, siamo noi che con la nostra forza di volontà possiamo rendere il nostro futuro migliore.

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