“L’albero dei poveri” di Gianni Rodari, poesia sul vero valore del Natale

11 Dicembre 2024

Scopri la filastrocca de L'albero dei poveri di Gianni Rodari dedicata ai bimbi in povertà. Un'opera che lascia un'impronta nel cuore.

"L'albero dei poveri" di Gianni Rodari, poesia sul vero valore del Natale

L’albero dei poveri di Gianni Rodari è una di quelle poesie che vogliamo dedicare a tutti i bambini meno fortunati, e che celebra la lotta alla povertà e alla sofferenza delle famiglie e dei loro piccoli che non possono condividere le artificiali “ricchezze” del Natale.

Una filastrocca nello stile del Maestro di Omegna che ci vuol far riflettere sul fatto che il vero natale è amore vero, quello con l'”A” maiuscola. Il Natale è il momento ideale per mostrare maggiore attenzione e prendersi cura dei più disagiati e dei più deboli.

Leggiamo la poesia di Natale di Gianni Rodari per coglierne il profondo e rivoluzionario significato

L’albero dei poveri di Gianni Rodari

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi del pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.

L’albero dei poveri, purtroppo, non esiste

L’albero dei poveri è una poesia di Gianni Rodari che fa riflettere sul vero valore del Natale. Una filastrocca di grande significato a scoprire che la festa più bella dell’anno deve coinvolgere tutti compreso i più poveri.

Per questi l’albero e i doni che porta non esistono, vivono solo nella fantasia dei bambini e dei loro genitori. Sono in tanti, moltissimi. Il Mondo non è come ci immaginiamo o come ci viene rappresentato dalle figure retoriche natalizie costruite dai media. Il Mondo è popolato di tantissimi sfortunati che non avranno un albero di Natale, o meglio non hanno neppure il cibo per sfamarsi.

Ci sono tante guerre e tanti bambini che non hanno avuto la fortuna di nascere in una casa, in una terra, in un Paese in grado di garantire loro sicurezza, benessere, felicità. Ciò che però i bambini possiedono è una forza unica: la fantasia.

In questa filastrocca Gianni Rodari riesce a combinare magia, immaginazione e un tocco di malinconia sociale. La poesia inizia con la descrizione gioiosa del Natale, con immagini vivide di doni e speranza, per poi virare verso una riflessione più profonda e amara sulla povertà.

L’alberetto che “fiorisce” per i bambini è un simbolo di gioia e meraviglia, per i bambini il Natale malgrado il freddo e la neve sembra di essere in primavera. I bambini grazie al dono della fantasia, anche se tutto intorno è buio, splende la luce dell’allegria.

L’albero nei sogni dei bambini è ricco di cose buone, di doni unici, di giocattoli e ornamenti da “mille e una notte”. ma, purtroppo i sogni devono fare i conti con la realtà.

Per chi soffre la povertà e la miseria i desideri finiscono per dissolversi nel nulla. “Quasi lo tocco…” scrive nella poesia Gianni Rodari, per dare il senso che è tutto frutto di un desiderio che arriva dal profondo che si trasforma in una bolla di sapone.

La realtà purtroppo è più dura che mai.

Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.

Quanta malinconica tristezza contengono questi versi. “L’alberetto” per i bambini non fiorisce mai, per loro c’è solo il freddo dell’inverno da sopportare e nessuna speranza di poter vivere la gioia e la felicità degli altri bambini più fortunati.

L’albero dei poveri è rappresentato dai “fiori del gelo” sui vetri. Questo contrasto richiama la realtà delle disuguaglianze sociali, della sofferenza di tanti bambini a dover sopravvivere alla tragedia e alla barbarie. Sono milioni di piccole anime speciali che non avranno mai la possibilità di poter scoprire la vera magia del Natale.

E come è tipico di Gianni Rodari alla fine della filastrocca esprime l’amarezza di chi con il dito vorrebbe cancellare la cruda realtà. Il poeta vorrebbe far sì che quel l’albero creato dal gelo sui vetri possa sparire per sempre e con esso anche la povertà e la miseria nel Mondo.

Gianni Rodari invita a prendersi cura dei meno fortunati e dei più deboli

È chiaro il messaggio di Il natale è quello che unisce e non divide, che avvicina e non allontana, che da gioia e felicità. Se c’è qualcuno che non può avere l’albero è un problema che riguarda tutti.

Non bisogna dimenticare che sono tanti i bambini che non riceveranno doni a Natale. Molti i piccoli che saranno costretti a vivere la tragedia della guerra e della povertà.

Sono molti i bambini che non avranno “l’albero dei doni”, che non potranno godere della magia del Natale. Per i bambini poveri o ai margini l’unico albero possibile sarà quello che fiorisce grazie alla fantasia, l’unica arma per potere sopravvivere alle difficoltà.

Per loro l’albero di natale vivrà solo attraverso i sogni. Per il loro il natale sarà un racconto. In tanti non potranno avere neppure questa fortuna. Per loro, e non solo, va tutto il nostro affetto e questi magici versi di Gianni Rodari pieni di umanità.

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