Sei qui: Home » Poesie » La poesia sull’amore di Kahlil Gibran e il suo significato

La poesia sull’amore di Kahlil Gibran e il suo significato

Fra le poesie d'amore più belle che siano mai state scritte, il testo di Khalil Gibran guida l'innamorato lungo la strada impervia dell'amore attraverso una serie di saggi precetti

Nato in Libano il 6 gennaio 1883 ed emigrato negli Stati Uniti per ragioni economiche, Kahlil Gibran è stato uno scrittore e poeta libanese divenuto celebre per Il Profeta, la bellissima raccolta poetica del 1923. Un testo in cui si intrecciano immagini e simboli di ogni religione e filosofia, dove civiltà occidentale e orientale si mescolano, dando vita a una poesia di grande suggestione.

Fra i testi memorabili della raccolta, vi proponiamo il celebre passo dedicato all’Amore. 

Il testo di Kahlil Gibran

Allora Almitra disse “Parlaci dell’Amore.”
E egli alzò il capo e scrutò il popolo
e su di esso calò una grande quiete E con voce ferma disse:
Quando l’amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il soffio del vento del nord devasta il giardino.

Poiché l’amore come vi incorona così vi crocifigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.

Come covoni di grano vi raccoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi setaccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l’amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.

Ma se per paura cerchereste nell’amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall’aia dell’amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete, ma non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L’amore non dà nulla fuorché se stesso, e non attinge che da se stesso.
L’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l’amore basta all’amore.

Il significato

Il poeta Gibran si trasforma in un esperto d’amore che non solo celebra il sentimento, ma lo insegna attraverso una serie di precetti che guidano l’innamorato lungo la strada impervia dell’amore. Ed è proprio a partire dalle asperità dell’amore che il poeta invita all’atto coraggioso dell’amore. Un atto di fiducia e libertà che non teme le insidie e le minacce del sentimento, perché l’amore per Gibran è anche rendersi vulnerabili. Vulnerabili, in senso etimologico (dal latino “vulnus” = ferita), accettando la possibilità della ferita e della sofferenza.

E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire

Perché se è vero che l’amore ha in sé una promessa di felicità, altrettanto reali sono i pericoli a cui il sentimento espone gli innamorati. Pericoli che il poeta condensa in una sola bellissima immagine: il vento del Nord, che arriva improvviso, portando scompiglio e devastazione. E’ il vento del cambiamento che soffia via le tue convinzioni, le costruzioni di una vita intera, per fare spazio a qualcosa di ignoto e incontrollabile. L’amore diventa dunque impeto e tempesta.

Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il soffio del vento del nord devasta il giardino

L’amore è descritto, poi, come struggimento, come lotta, come tensione fra forze oppositive, fra spirito e carne, fra alto e basso. Una sensualità ineluttabile permea i versi centrali del testo attraverso immagini materiche, fisiche, corporee, che trovano forma nelle sembianze del paesaggio (i rami, il sole, le radici, la terra).

Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra

Infatti, un altro elemento ricorrente nel testo e nella poetica di Gibran è la fusione panica fra uomo e natura, dove il paesaggio traduce e restituisce l’umanità degli innamorati. Ed è in questo mescolarsi di elementi che avviene il miracolo dell’amore, in grado di liberare l’amante dalle rigidità e renderlo leggero.

Vi batte finché non sarete spogli.
Vi setaccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.

A chiudere il discorso del poeta Gibran intorno all’amore è un ultimo precetto. E’ forse l’insegnamento più difficile da trasmettere agli amanti, smaniosi di possedere l’oggetto della loro passione: l’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto. Un inno all’amore come atto di libertà, di generosità assoluta, che dà senza chiedere nulla in cambio.

L’amore non dà nulla fuorché se stesso, e non attinge che da se stesso.
L’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l’amore basta all’amore.

LEGGI ANCHE: Kahlil Gibran, ecco le frasi più celebri del suo libro ‘Il Profeta’

© Riproduzione Riservata