Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è stato un poeta e scrittore italiano capace di regalarci pietre miliari della poesia. Nato il 9 marzo 1883 a Trieste e scomparso il 25 agosto 1957 a Gorizia, nelle sue poesie l’autore ha trattato temi esistenziali che ancora oggi rappresentano il vissuto di molte persone.
Una di queste poesie è senza dubbio “La foglia”, poesia tratta da Il canzoniere 1900-1954 (Torino, Einaudi 1965) in cui il poeta triestino condensa temi esistenziali quali la caducità della vita e l’amore e li consegna a noi vestendoli di una bellissima similitudine, che immediatamente svela il suo significato più profondo.
La foglia di Umberto Saba
Io sono come quella foglia – guarda –
sul nudo ramo, che un prodigio ancora
tiene attaccata.Negami dunque. Non ne sia rattristata
la bella età che a un’ansia ti colora,
e per me a slanci infantili s’attarda.Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.
Storia di un amore giunto al termine
Nel breve componimento “La foglia”, Umberto Saba racconta di un amore oramai sfiorito ma a cui l’io lirico non sa rinunciare. Da qui si innesta l’immagine della foglia a cui il poeta si paragona e che, in preda alle intemperie del maltempo e nonostante queste, resta attaccata al suo ramo, senza riuscire a dirgli addio. La foglia rimane attaccata ma ormai solo questione di tempo prima che il vento la strappi via.
Da questa immagine naturalistica, che riflette appieno uno stato d’animo, nascono la richiesta della negazione, la necessità di chiedere al ramo stesso di dire addio, di lasciare andare la foglia. Egli non riesce a staccarsi autonomamente, non può farlo, proprio per la forza dei sentimenti che nutre. Quindi l’io onirico chiede alla persona amata di farlo per lui, di porre fine a quel dolore e a quell’amore destinato a chiudersi.
La metafora della foglia che sta per abbandonare il suo ramo richiama anche il tema della malinconia tipica dell’autunno, in cui la natura e in particolare gli alberi trascorrono un periodo di pausa e di caducità per prepararsi al duro inverno e in attesa di rinascere a primavera. Allo stesso modo, l’autore manifesta il suo stato d’animo triste e malinconico per ciò che è destinato a perdere: l’amore della sua amata, il doloroso distacco da chi ama. Una condizione ritenuta più dolorosa della morte, come si evince dall’ultima strofa.
Questa di Umberto Saba è una poesia meravigliosa, che mostra come, pur consapevoli della nostra precaria condizione esistenziale, troviamo difficile e doloroso staccarci da chi e da ciò che amiamo.
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“Il Canzoniere” di Umberto Saba
La poesia “La foglia” è contenuta all’interno dell’antologia “Il Canzoniere”, una raccolta della sua produzione lirica e capace di rappresentare quello che possiamo definite “l’uomo di pena” Saba. Il cui percorso poetico dell’autore è in equilibrio perfetto fra classicità e contemporaneità: la classica perfezione formale delle sue forme poetiche, dove è sedimentato il suono della migliore tradizione lirica italiana, e la sofferta testimonianza della crisi dell’uomo novecentesco.
“Saba – sosteneva Pier Paolo Pasolini – è il più difficile dei poeti contemporanei. Al più semplice esame linguistico non c’è parola in Saba, la più comune, il “cuore-amore” della rima famosa, che non risulti immediatamente violentata, o almeno, nei momenti in cui meno chiara fosse la violenza espressiva, malconcia e strappata al suo abituale significato, al suo abituale tono semantico”.
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