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“La danza della neve”, la delicata poesia invernale di Ada Negri

Se le poesie avessero un colore, "La danza della neve" sarebbe candida, delicatamente bianca.

Tutto d’un tratto, dopo una lunga e calda estate e un autunno piuttosto mite, sembra essere arrivato l’inverno. Fa freddo in tutta Italia e, con le temperature in netta discesa, arriva anche la prima neve.

Ad essa è dedicata “La danza della neve“, delicata poesia invernale scritta da Ada Negri per celebrare un fenomeno atmosferico che racchiude sempre un pizzico di magia.

Scopriamo insieme la bellezza di una poesia che, oltre a mostrarci la straordinarietà della natura, ha il potere di farci riflettere sul nostro modo di vivere, spesso indifferente nei confronti delle sofferenze e dei bisogni di chi ci sta accanto.

“La danza della neve” di Ada Negri

Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.

Non solo uno scenario onirico

Mentre si leggono i versi de “La danza della neve”, sembra prodursi un silenzio magico. Tutto ciò che ci circonda scompare, soffuso dietro l’immagine di un velo candido che, poco a poco, imbianca una città tacita, nascosta nella notte.

Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.

“Volteggia” in silenzio ma con atteggiamento vivace, “scherzoso”, la neve descritta da Ada Negri. Fiocchi candidi che, sotto varie forme e dimensioni, piovono giù dal cielo in un mondo “chiuso in oblio profondo”. È il buio silenzioso della notte. Tutti riposano mentre il mondo continua a muoversi, coi suoi ritmi, ma un po’ anche rispettando quelli degli esseri umani:

Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.

La neve, infatti, cade delicata, imbiancando il mondo con una gentilezza che, di contro, il mondo spesso non ha.

Ne “La danza della neve”, il mondo è “indifferente” perché assopito. Ma riflettiamoci: quante volte siamo indifferenti anche in senso più ampio? Indifferenti alle sofferenze altrui, alle ingiustizie che si consumano davanti ai nostri occhi, alle necessità di un nostro vicino.

La natura, così dolce e gentile, ha tanto da insegnare a noi esseri umani. Ci sveglieremo mai dalla nostra tacita indifferenza?

Chi è Ada Negri

Ada Negri nasce a Lodi nel 1870. Vive un’infanzia difficile perché, rimasta orfana di padre, si adatta alle difficoltà economiche che si prospettano dopo la morte dell’unica persona che porta il pane a casa. La mamma e la nonna fanno di tutto per non far mancare alla piccola Ada il necessario, e la mamma in particolare lavora incessantemente per permetterle gli studi.

Così, dopo tante fatiche e immani sacrifici da parte di tutta la famiglia, nel 1887 Ada conclude il percorso scolastico e diventa finalmente maestra. È in questi anni di ritrovata serenità che la giovane donna incomincia a scrivere poesie. Nasce nel 1892 la prima raccolta, “Fatalità”, salutata con entusiasmo da Giosuè Carducci.

La vita sentimentale di Ada Negri è costellata di insuccessi e delusioni. Ma, da una delle relazioni intraprese, culminata con un matrimonio, nascono due bimbe. Una delle due, Vittoria, muore a un mese di vita. Bianca, invece, cresce profondamente amata dalla madre, ed è a lei che sono dedicate numerose poesie.

La fama di Ada Negri cresce vertiginosamente, tanto che la poetessa ottiene prestigiosi premi e accarezza anche la possibilità di ricevere il Nobel. È la prima donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia. Ada Negri muore a Milano l’11 gennaio 1945.

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