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“La ciocca ritrovata”, Apollinaire e la dolce malinconia del ricordo

Il 9 novembre del 1918 ci lasciava Guillaume Apollinaire. Lo ricordiamo leggendo "La ciocca ritrovata", una dolce e malinconica poesia in cui l'autore francese rievoca i frammenti di un amore passato.

Guillaume Apollinaire è uno degli autori francesi che ha più sperimentato con le parole, i suoni e i segni grafici. In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 9 novembre del 1918 a Parigi, condividiamo con voi una sua bellissima poesia, “La ciocca ritrovata”, in versione originale “La boucle retrouvée”, che rievoca con dolcezza e malinconia i ricordi di un amore ormai conservato nella memoria. 

“La boucle retrouvée” racconta infatti un veloce scambio di battute, carico di emozione e di memorie condivise, fra due antichi amanti. Rapidi, i luoghi, il tempo, i volti, si susseguono come in una pellicola, sollecitati dal ricordo della “ciocca di lei castana”. Un componimento tanto breve quanto intenso, capace di suscitare la commozione di chiunque lo legga rivivendo, insieme ad Apollinaire, la dolcezza di un amore passato.

La ciocca ritrovata di Guillaume Apollinaire

Lui ritrova nella memoria
La ciocca di lei castana
Non par vero ma ti ricordi
Dei nostri due destini stanchi

Di boulevard de la Chapelle
Del bel Montmartre e di Auteuil
Me lo ricordo mormora lei
Il giorno che ho passato la tua soglia

Vi cadde come un autunno
La ciocca del mio ricordo
E la sorte di noi che ti stupisce
Si sposa al giorno che finisce.

 

La boucle retrouvée

Il retrouve dans sa mémoire
La boucle de cheveux châtains
T’en souvient-il à n’y point croire
De nos deux étranges destins

Du boulevard de la Chapelle
Du joli Montmartre et d’Auteuil
Je me souviens murmure-t-elle
Du jour où j’ai franchi ton seuil

Il y tomba comme un automne
La boucle de mon souvenir
Et notre destin qui t’étonne
Se joint au jour qui va finir

Guillaume Apollinaire

Guglielmo Alberto Wladimiro Alessandro Apollinare de Kostrowitzky, meglio noto con lo pseudonimo Guillaume Apollinaire, nasce a Roma nel 1880. La madre è una nobildonna di origine polacca che da anni vive a Roma. Il padre, che decide di non riconoscere il piccolo, è un ufficiale originario del Cantone dei Grigioni.

L’infanzia e l’adolescenza di Guillaume Apollinaire sono segnate dai continui viaggi intrapresi dalla madre, che si sposta da Monaco a Cannes, e da Cannes a Nizza, per poi raggiungere finalmente Parigi nel 1899.
In questo contesto di frequenti e repentini cambiamenti, il giovane coltiva, in parallelo ai suoi studi, la passione per la letteratura e la scrittura, e si avvicina ai movimenti e agli intellettuali avanguardisti, fra cui Giuseppe Ungaretti, Max Jacob e Pablo Picasso.

Apollinaire viaggia in giro per l’Europa, assetato di cultura e conoscenza e, pur di guadagnare qualcosa, accetta incarichi passeggeri e mediocri, finché non ottiene un incarico in Renania, dove viene assunto in qualità di precettore. Nella nobile dimore in cui lavora, Apollinaire incontra Annie, una giovane governante di origini britanniche di cui l’artista si innamora perdutamente. Annie, tuttavia, è terrorizzata dagli sguardi intensi dell’uomo e dal fervore delle sue dichiarazioni. Dalla relazione mancata con questa donna, nasce la celebre “Chanson du Mal-aimé”.

Tornato a Parigi, Guillaume Apollinaire comincia a frequentare i circoli letterari ed artistici e nel 1903 fonda una rivista, “Le festin d’Europe”. La vita scorre tranquilla e dolce, fra i Café, gli atelier e gli incontri con artisti che cercano un nuovo modo per esprimersi e comunicare. È in questo periodo di spensieratezza che Apollinaire conosce Marie Laurencin, la pittrice con cui l’uomo intratterrà una lunga relazione. Intanto, nel 1913, viene pubblicata “Alcools”, la prima sconvolgente raccolta poetica dell’autore, destinata a fare molto rumore e a interrogare i lettori sulle nuove forme e i nuovi temi poetici.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Apollinaire si reca volontario al fronte. L’anno successivo rientra a Parigi poiché rimasto ferito alla testa e, ispirato, scrive “Les Mamelles de Tirésias”, un dramma dal sapore surrealista. Pochi anni dopo, nel 1918, il poeta concepisce e pubblica i “Calligrammes”, una raccolta sensazionale e innovativa che affascina sin da subito i contemporanei. Guillaume Apollinaire muore pochissimo tempo dopo, il 9 novembre dello stesso anno, contagiato dall’influenza spagnola.

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