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“Inno alla donna” di Alda Merini, sublime poesia che celebra tutte le donne

Scopri i meravigliosi versi di "Inno alla donna" la poesia di Alda Merini che dona un bellissimo e toccante tributo a tutto l'universo femminile.

Inno alla donna di Alda Merini è una poesia che celebra in modo potente e raffinato l’universo femminile. È il tributo di una donna alle altre donne, proprio per questo il poema assume una dolce forza che lo rende davvero speciale.

La poetessa dei Navigli, solo come lei sa fare, esalta la donna come fonte di ispirazione, come regina delle ombre e custode di sogni, amore e mistero. La donna è l’essenza di ogni creazione, in quanto essa stessa è la creazione per definizione.

Inno alla donna fu scritta o meglio dettata tra il 2000 e il 2002 e fa parte della raccolta di poesie Clinica dell’abbandono di Alda Merini, curata da Giovanna Rosadini e pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 2004.

In occasione del prossimo 8 marzo che si celebra la Giornata Internazionale della Donna, più nota come Festa della Donna, leggiamo questa meravigliosa poesia di Alda Merini per apprezzarne le parole e carpirne il significato.

Inno alla donna di Alda Merini

Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come ti abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.

Il più grande tributo fatto alle donne (donato da una donna)

Inno alla donna è una poesia di Alda Merini è un tributo potente e delicato alla figura femminile, celebrata nella sua essenza più pura e sacra. La poetessa esalta la donna come fonte di ispirazione, come regina delle ombre e custode di sogni, amore e mistero.

Nei versi della poesia, Ala Merini evidenzia evidenzia la centralità della donna nella creazione e nel pensiero umano. Ciò stride con il reale riconoscimento che invece la donna dovrebbe avere in tutte le civiltà e culture. La donna è di fatto la creazione per definizione, proprio per questo è l’essere più vicino al divino, come sottolineato all’interno del testo.

Dobbiamo avere assoluto rispetto nella vita di tutti i giorni

La donna è la vita e quindi il futuro. Quindi la violenza fisica, psicologica, verbale che purtroppo colpisce le donne di tutte le civiltà e culture è un’offesa all’umanità intera. La raffinatezza poetica di Alda Merini finisce inevitabilmente per dare luce a questo forte contrasto.

Come si evince dalle parole della poetessa, in nome della donna gli uomini hanno intrapreso viaggi, costruito, dato vita alla civiltà stessa.

La sua grazia è unica, quasi magica, capace di incantare e tremare davanti ai propri stessi incantesimi. La donna nella poesia vive i diversi ruoli che di fatto assume nella vita di tutti i giorni, è presentata come madre, amante e forza spirituale, un essere che perdona e che custodisce il pensiero divino, fiorendo in segreto nella sua bellezza e nel suo mistero.

La donna è una forza cosmica che riesce a muovere ogni cosa 

Andando più in profondità sul testo di Inno alla donna, questa è definita come una fortuna, qualcosa di prezioso e insostituibile. Addirittura, “immacolata”, per richiamare la purezza e la sacralità, quasi fosse una figura divina o mitica.

La donna è rappresentata come una figura cosmica, è il centro che muove tutto, in grado di dare ad ogni cosa presente sulla terra. Merini utilizza un’immagine bellissima “la regina delle nostre ombre”, ovvero la donna regna sulla parte più intima dell’essere umano, sulle sue ombre interiori, ovvero pensieri, emozioni, desideri nascosti. Allo stesso tempo, è la donna che dà significato al caos della della vita.

La poetessa continua celebrando l’influenza che le donna hanno avuto in ogni agire degli umani e soprattutto la bellezza di quel pensiero che fa parte della cultura mondiale. La donna è stata ed è fonte d’ispirazione per tutti i settori della creatività, dell’autorialità, della filosofia, delle arti nessuna esclusa.

Le più belle immagini ed opere che arrivano dal Rinascimento italiano, la donna è assoluta protagonista solo per fare un esempio concreto.

Il “volo” richiama l’idea di scoperta, progresso, sogno. L'”alveare del pensiero” è un’immagine densa, che richiama l’operosità delle api, la costruzione collettiva del sapere, la cultura, l’intelletto. Merini sembra dirci che la donna non è solo musa, ma anche forza motrice della civiltà.

La donna è riuscita a far nascere anche il “mormorio dell’acqua”, afferma Alda Merini, la vita nella sua essenza, il principio assoluto di tutte le leggi naturali.

La “grazia” è tipica della donna e la sua magia è così grande che persino lei trema davanti ai suoi stessi incantesimi. È consapevole della propria forza, della propria capacità di generare ogni cosa. D’altronde l’essenza stessa della donna è avere la consapevolezza che il grande potere che si possiede va controllato, gestito, mitigato.

In nome della grandezza molte volte si commettono atrocità. La donna sembra avere l’istinto opposto, consapevole che ciò di più grande non deve mai offuscare.

La grandezza delle donne: donano felicità, proteggono e perdonano

Bellissimi i versi che seguono:

e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come ti abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.

La donna è portatrice di sogni, uno per ogni stagione felice della vita (estate). La donna riesce a costruire intorno a sé quella felicità che dà energia all’universo umano. “Un figlio per ogni pianto”, il piangere può essere motivato dal dolore o dalla gioia, ma in ogni caso è associato alla creazione, alla nascita. La donna trasforma la sofferenza in vita, in nuova speranza.

La donna riesce sempre a dare linfa a ciò che la circonda, fa attenzione ad ogni cosa, è attenta a qualsiasi dettaglio, anche il più piccolo, “un sospetto d’amore per ogni capello”. Non c’è superficialità, banalità nelle donne. Hanno sempre al marcia in più.

“Il perdono” è ciò che rende veramente grande la donna. È un principio assoluto di ogni filosofia basata sull’amore. La donna come madre e custode della vita, capace di perdonare con amore incondizionato.
La donna come figura sofferente, che ha subito, ma che è comunque capace di superare il dolore attraverso la grazia e la comprensione.

La donna come madre è di fatto l’assoluta custode della vita, la  capacità di perdonare è un atto di  amore incondizionato. La donna amante, quando ama veramente è capace di superare ogni incomprensione, il suo livello di amore non può essere neppure misurato.

La chiusura di Alda Merini, offre un’immagine profondamente spirituale. La donna è abitata dal pensiero divino, ovvero porta dentro di sé qualcosa di sacro, di eterno. L’utilizzo di “fiorirà” suggerisce crescita, bellezza, vita. Questo fiorire è segreto, nascosto, come se fosse un dono misterioso, qualcosa di prezioso che si rivela solo a chi sa guardare con attenzione.

L’ultimo verso della poesia riporta, “dalla tua grazia” richiama la prima parte della poesia e chiude il cerchio, sottolineando che la donna è essenzialmente grazia, bellezza, amore, perdono, mistero. La donna è tutto, per questo va amata, protetta, curata, tutelata, adorata.

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