Inno alla bellezza di Charles Baudelaire è una poesia che tende a decifrare, a dare significato al sostantivo che ha stimolato le riflessioni die più grandi filosofi di tutte le epoche.
Per Baudelaire la bellezza è una forza poderosa, nessuno mai potrà contenere la sua energia. È presente in ogni cosa, in ogni attimo, in ogni persona, basta coglierne una piccola parte per essere felici.
Inno alla bellezza è la XXI lirica della prima sezione Spleen et idéal della raccolta I fiori del male (Les Fleurs du mal) di Charles Baudelaire, pubblicata per la prima volta in 1300 esemplari dall’editore Auguste Poulet-Malassisdel nel 1857.
Leggiamo la meravigliosa poesia di Charles Baudelaire per comprenderne il significato.
Inno alla bellezza di Charles Baudelaire
Vieni dal cielo profondo o esci dall’abisso,
Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
ed in questo puoi essere paragonata al vino.Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l’aurora;
profumi l’aria come una sera tempestosa;
i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un’anfora
che fanno vile l’eroe e il bimbo coraggioso.Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
Il Destino irretito segue la tua gonna
come un cane; semini a caso gioia e disastri,
e governi ogni cosa e di nulla rispondi.Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
dei tuoi gioielli l’Orrore non è il meno attraente,
l’Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.Verso di te, candela, la falena abbagliata
crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
L’innamorato ansante piegato sull’amata
pare un moribondo che accarezza la tomba.Che tu venga dal cielo o dall’inferno, che importa,
Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m’aprono la porta
di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
L’universo meno odioso, meno pesante il minuto?
Hymne à la beauté, Charles Baudelaire
Viens-tu du ciel profond ou sors-tu de l’abîme,
O Beauté? ton regard, infernal et divin,
Verse confusément le bienfait et le crime,
Et l’on peut pour cela te comparer au vin.Tu contiens dans ton oeil le couchant et l’aurore;
Tu répands des parfums comme un soir orageux;
Tes baisers sont un philtre et ta bouche une amphore
Qui font le héros lâche et l’enfant courageux.Sors-tu du gouffre noir ou descends-tu des astres?
Le Destin charmé suit tes jupons comme un chien;
Tu sèmes au hasard la joie et les désastres,
Et tu gouvernes tout et ne réponds de rien.Tu marches sur des morts, Beauté, dont tu te moques;
De tes bijoux l’Horreur n’est pas le moins charmant,
Et le Meurtre, parmi tes plus chères breloques,
Sur ton ventre orgueilleux danse amoureusement.L’éphémère ébloui vole vers toi, chandelle,
Crépite, flambe et dit: Bénissons ce flambeau!
L’amoureux pantelant incliné sur sa belle
A l’air d’un moribond caressant son tombeau.Que tu viennes du ciel ou de l’enfer, qu’importe,
Ô Beauté! monstre énorme, effrayant, ingénu!
Si ton oeil, ton souris, ton pied, m’ouvrent la porte
D’un Infini que j’aime et n’ai jamais connu?De Satan ou de Dieu, qu’importe? Ange ou Sirène,
Qu’importe, si tu rends, – fée aux yeux de velours,
Rythme, parfum, lueur, ô mon unique reine!
L’univers moins hideux et les instants moins lourds?
Il potere infinito della bellezza
Inno alla bellezza è una poesia di Charles Baudelaire che tende a glorificare e personificare questa forza misteriosa tanto ricercata dagli esseri umani di ogni tempo. Per il poeta decadentista francese che la bellezza può essere trovata in tutte le forme dell’essere: la miseria e il benessere, la cattiveria e la bontà, solo per riprendere qualche verso della poesia.
In questo modo, Baudelaire cerca di mostrare come lo scopo della bellezza non debba riguardare la forma che assume, ma piuttosto l’esperienza immediata che rende la vita essenzialmente migliore, o meglio fantastica, come un’esperienza che merita di essere vissuta.
Una forza che conquista senza nessuna resistenza
La bellezza è affascinante, attraente, ma spietata. Questo contrasto si riflette anche nella composizione: l’intero poema è costruito sull’antitesi. Rivolgendosi alla Bellezza, l’eroe lirico pone delle domande: “Vieni dalle stelle o sorgi dal pozzo nero? Da Dio o da Satana, che importa? Angelo o Sirena?”. Da cosa nascono queste domande? Un uomo ha il diritto di dubitare dell’origine divina della bellezza?
Da un lato la bellezza porta gioia e luce, ispira, fa trasformare. Ma dall’altro lato, cattura, domina, sottomette, può anche far impazzire. Ciò significa che la bellezza comporta anche la morte. Non è un caso che il compagno della bellezza di Baudelaire sia il demone, che “è come un cane che ti accompagna senza sosta”.
La bellezza provoca la stessa ebbrezza del vino
Sin dai primi versi la poesia la bellezza può essere tanto orribile quanto meravigliosa. Questa relazione ambigua continua per tutta la lirica. Negli ultimi due versi della prima strofa, il modo in cui la Bellezza può tenere insieme idee contrastanti è paragonato all’effetto del vino.
Come l’ebbrezza, la bellezza mette insieme a caso tutte le cose, compresi il bene e il male. Fin dall’antichità si è ritenuto che il vino sollevasse il lato animalesco e istintuale della natura umana, e la poesia sottolinea che, sotto l’influenza della Bellezza, anche gli opposti morali più severi sono difficili da discernere.
La personificazione della Bellezza continua nella seconda strofa con la menzione dello sguardo, “occhio” della Bellezza. L’immagine della Bellezza qui è descritta con i tratti umani.
L’aspetto demoniaco della bellezza
Tradizionalmente, la bellezza è legata alla serenità e all’autocompiacimento, ma la Bellezza che Baudelaire immagina è più vicina all’immagine “demoniaca” della prima strofa, con “soli infuocati e tramonti brucianti”, che suggeriscono le fiamme dell’inferno. Questa immagine infuocata è tuttavia bilanciata dall’immagine pacata della “fragranza fantasma”.
Non solo, la sua origine è difficile da identificare, il che la rende “fantasma”, ma l’uso della parola “profumi” contraddice la durezza dell’immagine demoniaca che la precede. La bellezza riesce a capovolgere a trasformare ogni cosa, ha un potere magico difficile da controllare.
Nella poesia Baudelaire introduce anche il destino, il quale anch’esso è personificato, come un fedele cane che segue la bellezza.In tal senso sancisce ancora di più il potere che possiede questa forza incontrollabile.
La bellezza può condurre alla follia, alla morte
Una forza, un potere che mette paura all’autore. Se la bellezza non è usata in modo saggio potrebbe portare alla rovina. Fermo restando che nasconde in se anche la magia dell’amore. La bellezza governa tutto senza volontà e quindi non ha responsabilità riguardo alle conseguenze dei suoi effetti.
La bellezza è rappresentata anche come una donna che danza. Ma il ballo avviene su una tomba. Ritorna il potere demoniaco di “quest’essere” che viene indicata come “gioielli dell’orrore”. per sottolineare come riesce ad abbagliare ogni essere umano.
L’attrazione nei riguardi della bellezza può avere degli effetti abbaglianti, può anche “uccidere”. Anche quando si ama per Baudelaire le conseguenze possono essere nefaste. Il riferimento naturalmente è al potere della bellezza che rende chi ama privo di qualsiasi controllo, quando di fronte a lui si manifesta questa forza sconvolgente.
Qualsiasi sia il rischio è meglio lasciarsi conquistare dalla bellezza
Ma il poeta francese non ha nessun dubbio. Anche se la bellezza ti rende schiavo, ti fa soffrire, ti uccide che cosa importa. Il potere d’immergersi e farsi trasportare da questo fluido potere non ha prezzo, qualsiasi rischio è solo dovuto.
Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
L’universo meno odioso, meno pesante il minuto?
Seguendo i versi di chiusura della lirica si capisce il senso del viaggio di Charles Baudelaire alla scoperta della bellezza. Vale la pena viverla, afferrarla anche solo per un’istante, anche al costo di morire.