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“Il vero amore”, la poesia di Khalil Gibran che spiega cosa vuol dire amare davvero

Letta da Gino Cecchettin in memoria della sua Giulia, "Il vero amore" è una poesia in cui Khalil Gibran ci parla di cosa significhi amare davvero.

Il vero amore” è la poesia che Gino Cecchettin ha scelto di leggere per ricordare la sua dolce Giulia, di cui questa mattina sono state celebrate le esequie.

Pochi versi, quelli nati dalla penna di Khalil Gibran, che esprimono con forza dirompente il significato autentico del sentimento dell’amore.

Dove trovare “Il vero amore” di Khalil Gibran

Come la maggior parte dei versi di Khalil Gibran che troverete in rete, “Il vero amore” è un estratto de “Il Profeta”, capolavoro dell’autore libanese che mescola, grazie a una suggestiva cornice, romanzo, filosofia e poesia con risultati soprendenti.

Dopo alcuni anni trascorsi in terra straniera, Almustafa (ovvero l’eletto di Dio), sente che è giunto il momento di fare ritorno all’isola nativa. In procinto di salpare egli affida al popolo della città di Orphalese un prezioso testamento spirituale: una serie di riposte intorno ai grandi temi della vita e della morte, dell’amore e della fede, del bene e del male.

Pubblicato a New York nel 1923, “Il Profeta” viene subito accolto con grande favore di pubblico soprattutto presso i giovani, i quali vedono in Gibran un maestro di saggezza.

A distanza di tanti anni l’interesse è rimasto immutato: silloge che abbraccia i problemi fondamentali dell’esistenza, il capolavoro del poeta libanese è anche libro di notevole fascino.

Il clima sospeso e rarefatto, il ritmo incantatorio di una scrittura lirica di presa immediata, incisiva e visionaria, l’incontro tra due opposte culture, l’orientale e l’occidentale, sono la cifra di uno stile inconfondibile.

“Il vero amore” di Khalil Gibran

Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è,
è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente
coloro che hanno il meglio di tutto,
ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta,
ma di come danzare nella pioggia.

Amare vuol dire accogliere la vita

“Il vero amore non è né fisico né romantico”: con il suo stile essenziale e asciutto, Khalil Gibran smentisce subito l’idea romantica che abbiamo dell’amore vero.

Del resto, lo apprendiamo tutti a nostre spese, che l’attrazione fisica e il romanticismo sono attributi spesso destinati ad affievolirsi in un legame affettivo. Possiamo tentare di tenere vive queste due componenti in un rapporto, ma nulla resta com’è e, soprattutto, esse non sono sinonimo di amore vero.

“Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è”. Lineare. Diretto. Il concetto di amore che vuole veicolare Khalil Gibran attraverso la sua poesia è molto più pragmatico e, se ci pensiamo, anche molto più sensato.

Amare significa accettare la vita e la sua essenza, accogliere ciò che accade e trattare noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda con tenerezza.

Perché il “vero amore” è un concetto che va sensibilmente oltre all’idea di un sentimento da relegare alla coppia. Khalil Gibran esprime la forza di un sentimento molto più potente, in grado di muovere le sorti del mondo e di renderci felici davvero. La nostra felicità che non può dipendere dagli altri e dagli accadimenti esterni, ma può nascere solo dall’interno, dalla nostra capacità di “danzare nella pioggia”.

Khalil Gibran

Nato in Libano nel 1883 ed emigrato negli Stati Uniti per ragioni economiche, Khalil Gibran è stato un importante scrittore e poeta divenuto celebre per “Il Profeta”, la bellissima raccolta poetica pubblicata per la prima volta nel 1923 in lingua inglese e in seguito tradotta in moltissime lingue.

Quello di Khalil Gibran è un testo in cui si intrecciano immagini e simboli di ogni religione e filosofia, dove civiltà occidentale e orientale si mescolano, dando vita a una poesia di grande suggestione caratterizzata dall’uso del verso libero.

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