Il tuo sorriso è la poesia scritta da Pablo Neruda che celebra l’importanza di un gesto spontaneo che ha un valore enorme. Un semplice sorriso molte volte è il dono più importante che si possa ricevere. Dà brio alla vita e crea complicità. Il sorriso accende la positività, è il sale della vita. Sembra una considerazione banale, ma non lo è. Dovremmo imparare a sorridere tutti di più in amore, nell’amicizia, nelle semplici relazioni con gli altri, e soprattutto nella considerazione di sé stessi.
Un sorriso è capace di conquistare tutti, ma molto spesso lo diamo per scontato. Anche i gesti più piccoli, più semplici, vengono visti come meno importanti. Invece, nell’amore, la maggior parte delle volte, sono i piccoli dettagli a fare la differenza. Questo migliorerebbe di certo i rapporti umani, le relazioni, farebbe bene all’amore, all’amicizia, aiuterebbe a vivere meglio in assoluto.
Il tuo sorriso è tratta dalla raccolta di poesie I versi del Capitano di Pablo Neruda, opera pubblicata in forna anonima a Napoli nel 1952, mentre il poeta si trovava in esilio in Italia. Le poesie sono dedicate al suo grande amore, Matilde Urrutia, e celebrano la nascita e la passione del loro legame.
Leggiamo quindi questa poesia di Pablo Neruda, per viverne la bellezza, coglierne il significato e celebrare il “sorriso”
Il tuo sorriso, la poesia di Neruda
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.Amore mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Tu risa, Pablo Neruda (testo originale)
Quítame el pan si quieres
quítame el aire, pero
no me quites tu risa.No me quites la rosa,
la lanza que desgranas,
el agua que de pronto
estalla en tu alegría,
la repentina ola
de planta que te nace.Mi lucha es dura y vuelvo
con los ojos cansados
a veces de haber visto
la tierra que no cambia,
pero al entrar tu risa
sube al cielo buscándome
y abre para mí todas
las puertas de la vida.Amor mío, en la hora
más oscura desgrana
tu risa, y si de pronto
ves que mi sangre mancha
las piedras de la calle,
ríe, porque tu risa
será para mis manos
como una espada fresca.Junto al mar en otoño,
tu risa debe alzar
su cascada de espuma,
y en primavera, amor,
quiero tu risa como
la flor que yo esperaba,
la flor azul, la rosa
de mi patria sonora.Ríete de la noche,
del día, de la luna,
ríete de las calles
torcidas de la isla,
ríete de este torpe
muchacho que te quiere,
pero cuando yo abro
los ojos y los cierro,
cuando mis pasos van,
cuando vuelven mis pasos,
niégame el pan, el aire,
la luz, la primavera,
pero tu risa nunca
porque me moriría.
Il sorriso la forza che dà vita ad ogni cosa
Il tuo sorriso è una delle più celebri poesie di Pablo Neruda, che celebra il gesto più intimo e allo stesso tempo universale, in grado di avvolgere eros, tenerezza e resistenza esistenziale: il sorriso della donna amata diventa alimento, respiro, luce, arma e fiore. Non un semplice gesto, ma l’emblema della vita stessa, della bellezza e della speranza in un mondo che spesso appare immutabile e ostile.
La poesia è un inno alla forza vitale del sorriso della persona amata, un’ode appassionata in cui questo semplice gesto assume un valore assoluto, superiore a qualsiasi altro bene primario.
Con questa poesia celebriamo la Giornata Mondiale del Sorriso (World Smile Day), istituita nel 1999 grazie Harvey Ball, l’artista e pubblicitario statunitense che nel 1963 creò il famoso simbolo “Smiley“, la faccina gialla che sorride.
Ball era preoccupato che l’eccessiva commercializzazione dell’icona, avesse snaturato il significato originale della sua creazione, che era semplicemente quello di diffondere felicità e buonumore. Decise quindi di dedicare un giorno all’anno al sorriso e alla gentilezza. Il motto della Giornata Mondiale del Sorriso è infatti:
Fai un atto di gentilezza. Aiuta una persona a sorridere
(Do an act of kindness. Help one person smile.).
Lo spirito della ricorrenza è quella di incoraggiare le persone a compiere piccoli gesti di cortesia e a regalare un sorriso a chiunque, andando oltre le barriere geografiche, politiche e culturali.
Il tuo sorriso ci sembra il tributo ideale, in quanto il poeta cileno premio Nobel nel 1971 riesce a intrecciare nei suoi versi eros, gentilezza e resistenza esistenziale. Il sorriso della donna amata, Matilde Urrutia, diventa alimento, respiro, luce, arma e fiore. Non un semplice gesto, ma l’emblema della vita stessa, della bellezza e della speranza in un mondo che spesso appare immutabile e ostile.
Il sorriso della donna amata, per Neruda è l’energia della vita
Il tuo sorriso di Pablo Neruda è una dichiarazione d’amore assoluta, dove il sorriso dell’amata Matilde diventa più indispensabile del pane, dell’aria, persino della luce. È un ribaltamento poetico che sorprende. Ciò che in natura è vitale, per il poeta impallidisce davanti a un gesto umano che contiene in sé gioia, bellezza e speranza.
Neruda non descrive un semplice sorriso, ma lo trasfigura in una forza naturale. È rosa e lancia, acqua che esplode improvvisa, onda d’argento che nasce dalla gioia. Sono immagini potenti, capaci di rendere la vitalità e l’irruenza di questo gesto, che diventa rivelazione e rinascita.
Di fronte alla durezza della vita, alla “terra che non cambia” che affatica lo sguardo e lo spirito del poeta, il sorriso dell’amata si innalza come un faro, aprendo “tutte le porte della vita”. È rifugio e insieme slancio, resistenza e nuova partenza.
Nei versi centrali la poesia si fa ancora più intensa. Neruda immagina i momenti più bui, persino la violenza e la morte, “se il mio sangue macchia le pietre della strada”, ma chiede all’amata di ridere comunque. Quel riso diventa per lui “una spada fresca”, un’arma che non distrugge, ma che gli ridona coraggio, purifica, rianima. È un’idea straordinaria: il sorriso come arma non di conflitto, ma di resistenza e di speranza.
C’è poi un altro aspetto che colpisce, tutto ciò che di meraviglioso offre la Terra è assimilato al “sorriso” della donna, che è descritto come cascata di spuma d’autunno, come fiore azzurro in primavera, fino a diventare “la rosa della mia patria sonora”. Qui il poeta cileno intreccia l’intimità dell’amore con un senso di appartenenza universale: l’amata non è solo donna, ma simbolo di terra, di patria, di identità. Il suo sorriso diventa canto che risuona oltre il privato.
Negli ultimi versi, il poeta invita la donna a ridere della notte, del giorno, della luna, persino di lui, “rozzo ragazzo che ti ama”. È un invito alla leggerezza, alla libertà che nasce da un amore che non imprigiona ma illumina. La chiusa, però, torna radicale
Negami il pane, l’aria, la luce, la primavera, ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei.
Con questa frase Pablo Neruda suggella la sua visione, ovvero che la vita senza amore, senza quella scintilla che illumina il cuore, non è vita. Il tuo sorriso è un grande tributo all’amore e alla forza di un gesto semplice eppure immenso. Un sorriso che, più di ogni altra cosa, può dare senso all’esistenza.