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“Il primo giorno di scuola”, la poesia di Gianni Rodari che celebra il ritorno tra i banchi

La poesia "Il primo giorno di scuola" di Gianni Rodari non si limita a descrivere solo l'ambiente scolastico, ma ne racconta i valori e l'importanza di tramandarli alle nuove generazioni

Il primo giorno di scuola, si sa, rappresenta un appuntamento fatidico per uno studente, un po’ come l’esame di maturità. Gianni Rodari, nelle sue filastrocche e poesie, ha dedicato sempre grande attenzione alla scuola e alle diverse sfaccettature, analizzandole soprattutto dal punto di vista dei più piccoli. La poesia “Il primo giorno di scuola” è una di queste. Leggiamo questi teneri versi di Rodari e analizziamoli.

Il primo giorno di scuola di Gianni Rodari

Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.

Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.

Il ritorno alla routine quotidiana

La poesia non necessita di grandi spiegazioni: l’autore descrive il primo giorno di scuola in maniera molto semplice. Egli però non si limita a descrivere solo l’ambiente scolastico.

Il primo giorno di scuola coincide con la fine delle vacanze e con l’inizio di nuovi ritmi giornalieri. La routine quotidiana così prevede la mamma che sveglia il bambino, il maestro che arriva dalla stazione, i bidelli intenti a preparare la scuola per l’arrivo degli alunni. Per molti questo ritorno alla quotidianità può sembrare traumatico, un pizzico di nostalgia nel ripensare alle vacanze estive è inevitabile nei grandi, figuriamoci per i più piccoli.

Tuttavia, il ritorno a scuola e in generale alla routine quotidiana viene descritta da Rodari, abile conoscitore dell’animo umano e soprattutto di quelli dei ragazzi, in maniera positiva, in un certo senso motivazionale: un ottimismo dato sia dal ritmo della filastrocca, sia dalle parole utilizzare, come il sole, simbolo di positività per eccellenza, che viene nella stanza ad “incoraggiare” il bambino nel ritornare a scuola finita la vacanza.

Dovendo rientrare in classe, i bambini prima di uscire di casa preparano i loro strumenti di lavoro come “la penna nell’astuccio, l’assorbente nel quadernuccio, fa la punta alla matita”: tutti strumenti indispensabili per “scrivere la tua vita”. Abile pedagogista, Rodari sa bene quanto il percorso scolastico di ciascun alunno segnerà inevitabilmente ciò che ciascuno diventerà da grande. Ecco perché riprendere la scuola con il giusto ritmo e la giusta motivazione risulta indispensabile per diventare un giorno un adulto capace di realizzare i propri desideri.

Imparare i valori della vita a scuola

Gianni Rodari conclude la poesia con una raccomandazione per gli alunni e li esorta a scrivere bene, senza fretta e con precisione. E nell’ultima strofa, si sofferma su parole che riguardano concetti universali, validi ieri ma anche oggi: “amore, lottare, lavorare”.

Qui l’autore vuole porre l’accento sull’importanza di imparare fin da bambini alcuni valori fondamentali. L’amore in tutte le sue forme, il lottare per i diritti e per i propri valori e per ultimo, non di certo per importanza, il lavoro. Valori che si apprendono fin dalla scuola, oltre che all’interno del proprio ambiente familiare. Ecco quindi che ciascun alunno è chiamato a scrivere ogni giorno sulla “paginetta” del proprio quaderno, che non è altro che una metafora che indica l’esistenza di ciascuno di noi, “parole dritte e chiare”, ovvero far tesoro dei valori che si apprendono a scuola e portarli con sé lungo il proprio cammino di crescita e di vita.

Riteniamo non ci siamo parole più motivazionali e adatte di quelle scelte da Gianni Rodari all’interno della sua poesia “Il primo giorno di scuola”: un vero e proprio messaggio di speranza, valido sempre, rivolto a tutti gli alunni che iniziano il nuovo anno scolastico.

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