Il Dono di Forough Farrokhzad è una poesia che vogliamo dedicare a Cecilia Sala, a tutte quelle donne, e in generale a tutti gli esseri umani che sono costretti a conoscere l’oppressione indiscriminata di un regime che non garantisce i diritti fondamentali della persona. Nel mondo sono molti gli umani costretti a vivere nella repressione per motivi politici o religiosi. Molte le donne che, per il solo fato di essere di genere femminile sono costrette a sottostare alle regole arcaiche di società che non conoscono i principi basilari della civiltà.
Cecilia è stata arrestata a Teheran, in Iran, giovedì 19 dicembre ed è in carcere, in una cella di isolamento, da una settimana. È stata portata nella prigione di Evin, quella dove vengono tenuti i dissidenti, e il motivo del suo incomprensibile arresto non è ancora stato formalizzato.
Il nostro appello è naturalmente a liberarla subito, nessun giornalista, nessun attivista, nessun libero pensatore merita l’arresto solo perché svolge la sua attività a favore di coloro che soffrono la dura repressione. Noi vogliamo dedicare a Cecilia Sala una breve poesia di Forough Farrokhzad, un’altra donna iraniana, costretta a fuggire via dal suo Paese, semplicemente perché era una donna che voleva opporsi alla discriminazione di genere.
Leggiamo la poesia di Forough Farrokhzad, nella speranza che Cecilia Sala e tutte le donne costrette al carcere come lei possano finalmente essere liberate.
Il Dono di Forough Farrokhzad
Parlo dal profondo della notte
dal profondo delle tenebre
e dal profondo della notte parlo.Se vieni a casa mia, amico
portami una lampada e una finestra
attraverso la quale possa guardare la folla nel vicolo felice.*******************
The Gift, Forough Farrokhzad
I speak out of the deep of night
out of the deep of darkness
and out of the deep of night I speak.If you come to my house, friend
bring me a lamp and a window
I can look through at the crowd in the happy alley.
Il grido di aiuto di una donna che chiede solo una vita felice
Il Dono è una poesia di Forough Farrokhzad che fa parte della raccolta di poesie Another Birth (Una rinascita) pubblicata nel 1981. Una poesia che nella sua brevità evidenzia la voglia di evasione della poetessa iraniana, la quale evidenzia la voglia di poter uscire fuori dalla condizione di dura repressione psicologica a cui è sottoposta.
Il Dono è un esempio dello stile unico di Forough Farrokhzad, capace di unire intimità e universalità. Si avverte il senso di profondo isolamento e il relativo desiderio di poter uscire fuori dalla “prigione” che è costretta a subire la sua esistenza.
La sensazione della repressione
“Parlo dal profondo della notte, dal profondo delle tenebre”, sono versi che evidenziano con chiarezza il disagio interiore della poetessa iraniana costretta a subire la “chiusura” di una società che relega la donna a dover subire una condizione di chiara sottomissione.
La “notte” e le “tenebre” possono essere lette come metafore della condizione repressiva della donna, costretta in una società patriarcale che ne oscura la voce e il valore. Questo “profondo” è il luogo simbolico in cui la donna è relegata, lontana dalla luce della libertà e della piena espressione.
La richiesta di avere libertà
“Se vieni a casa mia, amico” è una chiara richiesta di aiuto, un appello a portarla via da quella profonda solitudine interiore che è costretta a vivere.
Non chiede tanto Forough Farrokhzad, “una lampada”, per dare luce alle tenebre della sua costrizione, e “una finestra”, per poter finalmente guardare oltre quel mondo cha la fa soffrire.
Si evince il desiderio di emancipazione, di una luce che illumini il percorso verso la consapevolezza e la liberazione. La poetessa non vuole rimanere nell’oscurità, ma aspira a una trasformazione.
E attraverso “la finestra” c’è da parte della poetessa il desiderio di poter finalmente guardare l’immagine di una “folla nel vicolo felice”, ovvero il sogno di un mondo libero dalla repressione e dedito totalmente alla gioia.
Il disagio di moltissime donne costrette alla repressione
La poesia di Forough Farrokhzad mette in scena il disagio in cui le donne iraniane ancora oggi soggette a rigidi codici morali e sociali. Nei suoi scritti, Farrokhzad denuncia il peso delle aspettative tradizionali, il confinamento nelle mura domestiche e il silenzio imposto alle donne.
La sua vita stessa fu una ribellione, divorziò dal marito, scelse una vita indipendente e abbracciò un’identità artistica che sfidava le convenzioni. Tuttavia, questa scelta comportò anche isolamento e giudizio, come espresso nei suoi versi.
La poesia tocca corde universali, Forough Farrokhzad diventa ambasciatrice della condizione di tutte le donne che si trovano oppresse da strutture sociali, culturali o religiose. Il desiderio di luce, libertà e connessione risuona come un grido di speranza e resistenza contro ogni forma di repressione.