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“Giochi ogni giorno” (1924) di Pablo Neruda, poesia sulla primavera metafora dell’amore

La magia dell'amore in "Poema 14 - Giochi ogni giorno con la luce dell’universo" la poesia in cui Pablo Neruda dona la primavera alla donna amata

Il Poema 14 – Giochi ogni giorno con la luce dell’universo di Pablo Neruda è una poesia che rivela una dichiarazione d’amore profonda e intensa dedicata alla donna amata. Ogni verso celebra la presenza di quest’amore nella sua vita, capace di aver portato l’essenza della “primavera” nella sua esistenza.

La poesia è un viaggio attraverso le emozioni dell’amore. In essa sono contenute la meraviglia, la paura della perdita, la bellezza dell’intimità e la trasformazione che il sentimento porta con sé. L’arrivo della donna nella sua vita è riuscita a togliere il caos e l’animo tormentato tipici della giovane età, portando tutti i benefici che sono l’amore sa poessedere.

Il Poema 14 fa parte della raccolta di poesie Venti poesie d’amore e una canzone disperata, scritta da Pablo Neruda, quando aveva quasi vent’anni, pubblicata per la prima volta nel 1924.

Leggiamo questa stupenda poesia sull’amore di Pablo Neruda per viverne la sensibilità e coglierne il significato.

Poema 14 – Giochi ogni giorno con la luce dell’universo di Pablo Neruda

Giochi ogni giorno con la luce dell’universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell’acqua.
Sei più di questa bianca testolina che stringo
Come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.

A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.

Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
E scioglie tutte le barche che iersera s’ancorarono al cielo.

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all’ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un’ombra strana nei tuoi occhi.

Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
Ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l’astro baciandoci gli occhi
E sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell’universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
Nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.

Voglio fare con te
Ciò che la primavera fa con i ciliegi.

 

Poema 14 – Juegas todos los días con la luz del universo, Pablo Neruda

Juegas todos los días con la luz del universo.
Sutil visitadora, llegas en la flor y en el agua.
Eres más que esta blanca cabecita que aprieto
como un racimo entre mis manos cada día.

A nadie te pareces desde que yo te amo.
Déjame tenderte entre guirnaldas amarillas.
Quién escribe tu nombre con letras de humo entre las estrellas del sur?
Ah déjame recordarte cómo eras entonces, cuando aún no existías.

De pronto el viento aúlla y golpea mi ventana cerrada.
El cielo es una red cuajada de peces sombríos.
Aquí vienen a dar todos los vientos, todos.
Se desviste la lluvia.

Pasan huyendo los pájaros.
El viento. El viento.
Yo sólo puedo luchar contra la fuerza de los hombres.
El temporal arremolina hojas oscuras
y suelta todas las barcas que anoche amarraron al cielo.

Tú estás aquí. Ah tú no huyes.
Tú me responderás hasta el último grito.
Ovíllate a mi lado como si tuvieras miedo.
Sin embargo alguna vez corrió una sombra extraña por tus ojos.

Ahora, ahora también, pequeña, me traes madreselvas,
y tienes hasta los senos perfumados.
Mientras el viento triste galopa matando mariposas
yo te amo, y mi alegría muerde tu boca de ciruela.

Cuanto te habrá dolido acostumbrarte a mí,
a mi alma sola y salvaje, a mi nombre que todos ahuyentan.
Hemos visto arder tantas veces el lucero besándonos los ojos
y sobre nuestras cabezas destorcerse los crepúsculos en abanicos girantes.

Mis palabras llovieron sobre ti acariciándote.
Amé desde hace tiempo tu cuerpo de nácar soleado.
Hasta te creo dueña del universo.
Te traeré de las montañas flores alegres, copihues,
avellanas oscuras, y cestas silvestres de besos.

Quiero hacer contigo
lo que la primavera hace con los cerezos.

Se ami una persona donale la primavera

Il Poema 14 – Giochi ogni giorno con la luce dell’universo è una poesia di Pablo Neruda che attraverso le immagini che solo la natura sa offrire svela l’intensità di un amore passionale, intimo, intenso, romantico. Questa poesia è un manifesto d’amore dedicato alla donna amata, un’ode a quella profonda e magica energia che riesce a saldare le anime degli amanti.

Pablo Neruda gioca con la dualità tra il prima e il dopo dell’arrivo della donna nella sua vita, sottolineando le emozioni positive che l’amata è riuscita a portare nella sua vita. Emerge la paura della perdita, così come la capacità dell’amata di aver saputo affrontare e gestire la caotica e “selvaggia” personalità del poeta.

Quando l’amore arriva fa rinascere

“Giochi ogni giorno con la luce dell’universo. Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell’acqua” sono i primi versi con i quali l’amata viene identificata con il tipico paesaggio primaverile, attraverso elementi e fenomeni naturali tipici della cosiddetta “bella stagione”.

Un apprezzamento verso l’amata che è anche una celebrazione del valore di rinascita e di vita intrinseco nella primavera stessa, con un invito diretto a “farsi primavera”, quasi un auspicio a dedicarsi all’amore, senza più paure e incertezze. “Io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina” è un chiaro invito a lasciarsi andare verso la persona amata, il cui arrivo è tanto atteso come lo è l’assaporare la frutta che matura durante la bella stagione.

L’amata viene descritta come una presenza leggera ma essenziale per la sua vita. Lei è una sorta di entità cosmica che si manifesta ovunque e in ogni cosa. La donna è nei fiori, nell’acqua, nella luce stessa dell’universo. Lei è l’essenza stessa della vita. L’amore la rende unica. Non è solo la sua identità a definirla, ma l’amore stesso che la trasforma in qualcosa di ineguagliabile, in un essere che non ha paragoni.

Il prima e il dopo del loro incontro 

“Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.” Pablo Neruda attraverso questo verso sottolinea il potere vitale della sua musa, la forza capace di saper far rinascere il suo essere. Lei già faceva parte del suo destino, prima ancora d’incontrasi, era destinata a cambiare la sua vita.

L’arrivo della donna è stato un miracolo, prima di lei il poeta viveva solo il caos, l’inquietudine, la solitudine. Il suo arrivo è stato come il vento, una forza potente e incontrollabile in grado di plasmare ogni cosa.

Lei ha segnato la fine di quella tempesta, diventando il suo porto sicuro. Il poeta fa emergere un senso di protezione e intimità, ma anche una sfumatura di fragilità.  L’amata si rannicchia come se avesse paura, ma al tempo stesso resta presente, fedele, rispondendo “fino all’ultimo grido”.

La capacità di saper gestire il rapporto

Il poeta continua riconoscendo in lei la capacità di resistere e di accettare Neruda, malgrado il suo pessimo carattere. Certo, non è stato “rose e fiori” sempre, “qualche volta corse un’ombra strana nei tuoi occhi.”

Ma, il loro amore è adesso assimilabile alla magica atmosfera che solo la natura sa regalare. Insieme hanno saputo godere di ogni meraviglia, il tempo è passato ed ogni giorno è stato una sublime esperienza da vivere.

“Ti credo persino padrona dell’universo.” La donna amata è assimilata ad una creatura divina, è la matrice essenziale di ogni gioia, è l’essenza della sua soddisfazione esistenziale.

Una magica dichiarazione d’amore

Il poeta chiude con dei versi che sono diventati simbolo della poesia mondiale di tutti i tempi.

Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

La primavera è la stagione della rinascita, della fioritura, del rinnovamento della vita. Il poeta desidera portare nella vita dell’amata la stessa esplosione di bellezza, vitalità e amore che la primavera porta ai ciliegi.

Pablo Neruda desidera essere per l’amata la forza in grado di far sbocciare il suo essere donna, riempirla di vita e di bellezza. Accompagnarla fino alla maturità offrendole il meglio che la vita possa proporre.

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