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“Fuoco e ghiaccio”, la poesia di Frost sulla fine del mondo

"Fuoco e ghiaccio" è una poesia di Robert Frost tratta dalla raccolta "Conoscenza della notte e altre poesie" del 1965

“Fuoco e ghiaccio” è una poesia di Robert Frost, il poeta americano nato a San Francisco il 26 marzo 1874 e morto a Boston il 29 gennaio 1963. Il componimento è contenuto nella raccolta “Conoscenza della notte e altre poesie” del 1965 e racconta il punto di vista di Frost sulla possibile fine del mondo.

“Fuoco e ghiaccio”

Alcuni, dicono che il mondo finirà nel fuoco,
Alcuni dicono finirà nel ghiaccio.
Da quello che ho provato di desiderio
Approvo coloro che sono per il fuoco.
Ma se dovessi perire due volte,
Credo di conoscere abbastanza il male
Per ammettere che per la distruzione
Il ghiaccio è pure forte e sarebbe sufficiente.

La fine del mondo e l’animo umano

Robert Frost scrive “Fuoco e ghiaccio” pensando a come potrebbe avvenire la fine del mondo. Già all’epoca, una mentalità e un animo sensibile come quello del poeta americano era preoccupato di come l’ambiente avrebbe reagito al continuo sfruttamento da parte dell’uomo.

La previsione di Robert Frost oscilla tra due possibilità: quella di una tempesta di fuoco, magari riprendendo la pioggia di meteoriti che sterminò i dinosauri oppure quella di una seconda era glaciale.

Il significato della poesia, tuttavia, non si ferma qui. Fuoco e ghiaccio diventano una metafora per l’uomo in cui il primo rappresenta la passione violenta che porta alla dominazione dei più deboli, mentre il ghiaccio sono la freddezza e l’odio delle persone.

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Robert Frost

Robert Frost nacque a San Francisco il 26 marzo 1874 e morì a Boston il 29 gennaio 1963. La sua poetica si basava sull’ascolto della natura, rendendo in parole la bellezza che vedeva con gli occhi. Studiò al Dartmouth College e successivamente ad Harvard, ma non prese mai una laurea.

Dopo aver abbandonato l’università, Frost si dedicò a diversi impieghi, fu insegnante, calzolaio e editore dell’opera “Sentinel” di D. H. Lawrence.

La sua fortuna letteraria arrivò solo più tardi, quando con la moglie si trasferì in Inghilterra. Negli anni Venti fu il più celebre poeta degli Stati Uniti. Vinse 4 Premi Pulitzer con le sue raccolte poetiche.

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