Come sono belle, le stelle. Cantate nella poesia, nell’arte e nella musica dacché esiste l’uomo, sono simbolo della bellezza misteriosa dell’universo e dei sogni più reconditi dell’essere umano.
Rappresentano, al tempo stesso, il mistero che esplode fuori di noi, lontano anni luce, e quello che si cela dentro di noi. Nella poesia “Fulgida stella“, John Keats racconta l’amore servendosi dell’immagine dell’astro luminoso immobile nel cielo scuro.
“Fulgida stella” di John Keats
“Fulgida stella, come tu lo sei
fermo foss’io, però non in solingo
splendore alto sospeso nella notte
con rimosse le palpebre in eterno
a sorvegliare come paziente
ed insonne Romito di natura
le mobili acque in loro puro ufficio
sacerdotale di lavacro intorno
ai lidi umani della terra, oppure
guardar la molle maschera di neve
quando appena coprì monti e pianure.No, – eppure sempre fermo, sempre senza
mutamento sul vago seno in fiore
dell’amor mio, come guanciale; sempre
sentirne il su e giù soave d’onda, sempre
desto in un dolce eccitamento
a udire sempre sempre il suo respiro
attenuato, e così viver sempre,
– o se no, venir meno nella morte”.“Bright star”
“Bright star, would I were stedfast as thou art—
Not in lone splendour hung aloft the night
And watching, with eternal lids apart,
Like nature’s patient, sleepless Eremite,
The moving waters at their priestlike task
Of pure ablution round earth’s human shores,
Or gazing on the new soft-fallen mask
Of snow upon the mountains and the moors—No—yet still stedfast, still unchangeable,
Pillow’d upon my fair love’s ripening breast,
To feel for ever its soft fall and swell,
Awake for ever in a sweet unrest,
Still, still to hear her tender-taken breath,
And so live ever—or else swoon to death”.
Il significato di questa poesia
Le circostanze della stesura
John Keats scrisse Bright Star (Fulgida stella) probabilmente nel 1819, in un periodo segnato da grandi emozioni e difficoltà personali. Il poeta, già minato dalla tubercolosi, sapeva di avere poco tempo e viveva un amore profondo e tormentato per Fanny Brawne.
La poesia venne pubblicata postuma nel 1838, quando Keats era già morto da quasi vent’anni, confermando il suo status di poeta romantico per eccellenza. Il componimento è spesso associato all’ultimo periodo della sua vita, in cui la fragilità della salute si scontrava con il desiderio di un amore eterno. Fulgida stella rappresenta quindi un testamento poetico, un’ultima preghiera che fonde la passione amorosa con il desiderio di immortalità.
Musicalità e tradizione
Lo stile di Fulgida stella è elegante e raffinato, dominato da un linguaggio intenso e musicale. Keats utilizza il sonetto shakespeariano, composto da quattordici versi in pentametro giambico, ma lo modella secondo la propria sensibilità. Una curiosità a proposito di questo componimento risiede proprio nel supporto su cui esso è stato scritto per la prima volta: su una pagine dei “Poetical works” di Shakespeare. E l’influenza del grande poeta inglese è evidente.
L’uso dell’enjambement contribuisce a creare un ritmo fluido, quasi sospeso, mentre le immagini evocative esaltano il contrasto tra la fissità della stella e il movimento della vita terrena.
La personificazione della stella, descritta come un “Romito di natura” che sorveglia la Terra, e la metafora del “seno in fiore” dell’amata sono esempi di come Keats intrecci natura e sentimento. Inoltre, la ripetizione della parola sempre nella seconda parte del sonetto sottolinea il desiderio di eternità, opponendo la quiete della morte all’intensità dell’amore vissuto nel presente.
Il significato profondo della poesia
Il cuore della poesia risiede nel conflitto tra il desiderio di stabilità e la consapevolezza della caducità umana. Keats osserva la stella, simbolo di eternità e solitudine, e vorrebbe essere altrettanto immutabile, ma non nel suo isolamento celeste.
La sua aspirazione è restare per sempre accanto all’amata, vegliando su di lei e sentendone il respiro, in un’estasi che superi il tempo. Tuttavia, questa condizione è impossibile: l’unico modo per fermare il divenire delle cose è la morte. Così, l’ultima frase diventa un bivio drammatico: vivere un amore eterno o spegnersi per sempre.
Fulgida stella è quindi una meditazione sulla natura dell’amore, della vita e della morte, espressa con struggente bellezza.
John Keats
Una vita breve ma intensa di poesia. Nonostante sia stato sottovalutato dai suoi contemporanei, John Keats è stato per moltissimi suoi successori, fonte di forte ispirazione con i suoi versi.
Appartenente alla seconda generazione di poeti romantici inglesi, l’autore di “Fulgida stella” è ritenuto uno dei più importanti rappresentanti del movimento romantico inglese. Le principali tematiche da lui affrontate sono l’amore, carico di passionalità, la natura e la contemplazione della bellezza.
John Keats nasce a Londra il 31 ottobre del 1795 da una famiglia di origini modeste e muore il 23 febbraio del 1821, a soli venticinque anni, per una grave tubercolosi.