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Sandro Penna, la poesia “Era l’alba sui colli, e gli animali” che racconta un ricordo

“Era l’alba sui colli, e gli animali” è una poesia di Sandro Penna che compare nella raccolta edita per Garzanti del 1989

Ricorre oggi l’anniversario di Sandro Penna, poeta italiano di fondamentale importanza, nato a Perugia il 12 giugno del 1906 e morto a Roma il 21 gennaio del 1977. Per celebrare la sua importante figura nel panorama letterario italiano abbiamo pensato di proporvi la poesia “Era l’alba sui colli, e gli animali”, un componimento che compare nella raccolta “Poesie” edita per Garzanti del 1989.

“Era l’alba sui colli, e gli animali”

Era l’alba sui colli, e gli animali
ridavano alla terra i calmi occhi.
Io tornavo alla casa di mia madre.
Il treno dondolava i miei sbadigli
acerbi. E il primo vento era sull’erbe.
Altissimo e confuso, il paradiso
della mia vita non aveva ancora
volto. Ma l’ospite alla terra, nuovo,
già chiedeva l’amore, inginocchiato.
Cadeva la preghiera nella chiusa
casa entro odore di libri di scuola.
Navigavano al vespero felici
gridi di uccelli nel mio cielo d’ansia.

La poetica antinovecentesca

Sandro Penna è stato un poeta difficile quanto indispensabile per la nostra letteratura. Considerato antinovecentesco per la semplicità delle sue parole, che riuscivano ad ogni modo a colpire nel profondo la società in cui viveva, e la volontà concreta di descrivere e raccontare la realtà che lo circondava e ciò che sentiva. Restando dunque ai margini della società letteraria del tempo, Sandro Penna fu in grado di costruire una poetica a sé, con testi brevi, essenziali e ritmici, in grado di raccontare la vita vissuta e ciò che ne conseguiva. In questo componimento notiamo come il poeta riporti l’influenza di Dante con il secondo Canto dell’Inferno nella seconda quartina e l’inizio del VIII Purgatorio nel penultimo verso.

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“Sonetto VIII”, la romantica poesia di Neruda che esalta l’abbraccio

Il “Sonetto VIII” è una poesia di Pablo Neruda contenuta nella raccolta “Cento sonetti d’amore” pubblicata nel 1959

 

Sandro Penna

Nel 1925 si diploma in ragioneria, ma legge molta letteratura, soprattutto Leopardi, D’Annunzio, Hölderlin, Wilde, Rimbaud, Baudelaire e Crevel. La scelta di scrivere poesia viene intorno al 1928, quando la propria sensibilità cerca un territorio per diventare espressione. Lavora tra Perugia e Roma in modo saltuario, fa il contabile, l’allibratore di corse ippiche, il commesso di libreria, poi il correttore di bozze e il mercante d’arte. Ha modo di entrare in contatto con il mondo dei letterati in seguito alla conoscenza di Umberto Saba nel 1929. Nel 1939 pubblica la prima raccolta di poesie. Vive una vecchiaia precoce. Nel 1976 viene pubblicato Stranezze per il quale, nel 1977, pochi giorni prima della morte, gli viene assegnato il Premio Bagutta.

Alice Turiani

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