Ed amai nuovamente di Umberto Saba è una poesia che mette al centro l’amore che rinasce, malgrado la vita di coppia, il matrimonio generano conflitti e dissidi di ogni tipo ed entità.
E la coppia di cui parleremo conosceva bene la crisi di coppia e il malessere dello stare insieme. La moglie esasperata lo aveva pure tradito.
Ma Umberto Saba in questa poesia dice che è tornato ad amare la sua Lina, all’anagrafe Carolina Wölfler, la donna che gli è stata vicina nei momenti più bui della sua depressione. Amare nuovamente lei è per Umberto Saba un atto dovuto, anzi il poeta celebra l’amore per la moglie in modo convinto e deciso.
La poesia fu scritta nel 1924 e fa parte del Volume secondo, della sezione Autobiografia (1924) della raccolta di poesie Canzoniere di Umberto Saba, pubblicata per la prima volta nel 1921 e in cui il poeta triestino ispirandosi a Petrarca, descrive il percorso della sua vita attraverso le poesie contenuto in questo libro capolavoro.
Ma, leggiamo questa originale poesia di Umberto Saba per coglierne la sensibilità e il significato.
Ed amai nuovamente di Umberto Saba
Ed amai nuovamente; e fu di Lina
dal rosso scialle il più della mia vita.
Quella che cresce accanto a noi, bambina
dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.Trieste è la città, la donna è Lina,
per cui scrissi il mio libro di più ardita
sincerità; né dalla sua fu fin ad oggi mai l’anima partita.Ogni altro conobbi umano amore;
ma per Lina torrei di nuovo un’altra
vita, di nuovo vorrei cominciare.Per l’altezze l’amai del suo dolore;
perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
e tutto seppe, e non se stessa, amare.
Malgrado la crisi matrimoniale e il tradimento rinasce l’amore
Ed amai nuovamente è una poesia d’amore di Umberto Saba che mette in scena l’intima vita matrimoniale del poeta e la sua Lina. Malgrado, crisi profonde e anche un tradimento della moglie, per il poeta triestino la figura della donna è dominante in molta parte della sua opera poetica.
Tra i due la vita non fu mai facile, molti conflitti e continui litigi, dovuti anche ai problemi nervosi del poeta, costretto a ricorrere nel 1929 alla terapia psicoanalitica con Edoardo Weiss, discepolo di Sigmund Freud.
La vita di una donna che è moglie e madre della figlia Linuccia Poli, il vero cognome di Saba, nata il 24 gennaio del 1910, che è costretta a condividere il matrimonio con un’artista geniale come Umberto Saba, di certo non è stata facile e tranquilla.
Ma Lina rimase tutto sommato accanto ad Umberto per sempre. Ricordiamo che Lina morì nel 1956, un anno prima della morte del marito Umberto Saba avvenuta il 25 agosto 1957.
Umberto Saba celebra la moglie Lina
La poesia inizia con una manifestazione esplicita da parte di Umberto Saba “Ed amai nuovamente; e fu di Lina dal rosso scialle il più della mia vita.”
Nei primi due versi i sentimenti del poeta sono espressi con la massima chiarezza. Evidentemente, la coppia stava vivendo un periodo difficile, come era avvenuto molte volte nella loro vita coniugale.
Ma, il poeta trova di nuovo il vigore sentimentale e la rivede come quando l’aveva conosciuta la prima volta con quello scialle rosso. L’autore prende coscienza che lei è la cosa più importante della sua vita. Anche perché Lina è la mamma che ha generato la sua bambina Linuccia, la bambina dagli occhi azzurri che cresce accanto loro.
Nella seconda strofa, il poeta ha tutto chiaro e definito. La sua certezza è che la città che amerà per sempre è Trieste e la donna della sua vita è la moglie Lina. Trieste è assimilabile alla moglie in tutto, e viceversa.
Nella poesia, Umberto Saba fa riferimento proprio al Canzoniere e alla sezione del libro Trieste e una donna, contenente le poesie scritte tra il 1910 e il 1912, il periodo appunto quando nacque la figlia e i due si separarono. In quel periodo anche il tradimento di lei con un altro uomo.
Come accade per tutta l’opera poetica, il poeta racconta della sua vita con assoluta sincerità. Saba ribadisce che Lina è “la donna cui la mia anima è per sempre congiunta e non sarà mai divisa.” Il poeta giura eterno amore alla consorte.
Nella terza strofa, l’autore afferma di aver conosciuto altri e diversi amori terreni, ma è solo per amore di Lina che lui vorrebbe rinascere di nuovo, ricominciare tutto daccapo, vivere con lei un’altra vita.
Nell’ultima strofa, Umberto Saba riconosce di aver amato la moglie per i grandi sacrifici che lei ha dovuto fare per stare accanto a lui. Lina per il poeta tutto può essere considerata, tranne una persona furba.
Il poeta conclude che l’ama perché lei ha saputo amare ogni cosa al mondo, tranne che sé stessa. Quindi, dona il riconoscimento e la grande comprensione dei sacrifici che la donna ha dovuto affrontare nella vita.
Molte volte ci si accorge della sofferenza della persona che ci sta vicino troppo tardi
Di certo, a leggere bene i versi, emerge un Umberto Saba che sembra aver preso coscienza delle grandi sofferenze che ha fatto vivere alla moglie. Ricordiamoci che il primo amore di Lina era un giovane scappato a Fiume a causa della repressione austriaca e mai più tornato da Carolina Wölfler.
Poi, Carolina incontra Umberto Saba nel 1904 durante una licenza del servizio militare, grazie all’amico Giorgio Fano. I due si sposarono il 28 febbraio 1909 e fino alla morte di lei nel 1956 i due sono stati sempre insieme, vivendo ogni tipo di crisi e sofferenza.
Ciò che fa grande questa poesia è proprio la presa di coscienza di Umberto Saba di essere stato la causa dei problemi che la donna ha dovuto subire tutta la vita. Il suo carattere, le sue ossessioni erano di difficile sopportazione.
Umberto Saba tiene a rendere omaggio alla madre di sua figlia, nel modo migliore e dovuto possibile. C’è da dire, che i versi della poesia contengono purtroppo ancora l’egoistica presa di posizione che è il poeta ad amare la moglie nuovamente. A nostro avviso è lei che ha rinunciato a sé stessa per stare accanto ad un uomo così difficile.
Certo è, che il tributo di Umberto Saba è sincero e grazie a questa poesia Lina sarà celebrata e ricordata per sempre.