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“Ecco l’Italia”, l’amor di patria nella poesia di Renzo Pezzani

In occasione della Festa della Repubblica, vi proponiamo “Ecco l’Italia”, una poesia di Renzo Pezzani.

Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica Italiana, una ricorrenza che ci ricorda l’importanza della storia del nostro Paese e dei valori repubblicani. In occasione di questa sentita festività civile, vi proponiamo la lettura di “Ecco l’Italia”, una toccante poesia di Renzo Pezzani da cui traspare tutto l’amor di patria del poeta.

Ecco l’Italia di Renzo Pezzani

Se incontri una donna giovane,
forte, bella, con in braccio il suo
bambino e un pane nella mano,
quella è l’Italia.
Se vedi un contadino arare il
campo, mietere il grano, quello è
l’Italia.
Se vedi un marinaio sollevare
l’àncora dal mare e stendere la
vela, quello è l’Italia.
Se vedi un soldato ubbidire al
comando d’un superiore, quello è
l’Italia.
Se vedi un mutilato di guerra,
quello è l’Italia.
Se vedi una donna piangere
sulla tomba d’un Caduto, quella
è l’Italia.
Se senti una voce che dice:
– Coraggio! Nel lavoro e nella
concordia godremo la libertà e la
pace, – è l’Italia che parla.

Festa della Repubblica

“Ecco l’Italia” è una toccante poesia scritta da Renzo Pezzani. Il componimento, ricco di pathos e di amor di patria, ben si addice ai festeggiamenti del 2 giugno. Pezzani, infatti, con questa poesia loda la grandezza dell’Italia attraverso i suoi abitanti, figure di ogni genere che rendono speciale il Paese, dalla madre con il bimbo in braccio, al marinaio che leva l’ancora e stende la vela, dal mutilato di guerra alla donna che piange china sulla tomba di un Caduto. Quale miglior modo di descrivere un paese se non osservando coloro che vi abitano?

Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica Italiana, una data cardine per il Belpaese, che è legata al 2 giugno 1946, data del Referendum istituzionale che sancisce finalmente la nascita della Repubblica in Italia. La Festa della Repubblica è uno dei simboli patri del nostro paese.

I più giovani forse non sapranno che, a seguito della crisi economica che turbava l’Italia negli anni ‘70, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n. 54 del 5 marzo 1977, era stata spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del 2 giugno come giorno festivo.

Tuttavia, nel 2001, grazie all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che era interessato a rendere più sentiti i simboli patri italiani, la Festa della Repubblica Italiana ha abbandonato lo status di festa mobile, ed è ritornata ad essere celebrata il 2 giugno, così divenuto di nuovo un giorno festivo a tutti gli effetti.

Renzo Pezzani

Renzo Pezzani è un poeta e scrittore italiano. Nasce a Parma il 4 giugno 1898. Proviene da una famiglia modesta, che permette al giovane di studiare e di intraprendere il percorso di insegnante. Agli inizi degli anni ’20, infatti, Renzo Pezzani ottiene il diploma di maestro elementare, comincia ad insegnare e, in parallelo, coltiva la passione per la scrittura.

Renzo Pezzani è fondatore della rivista Difesa artistica, ma collabora anche con altre riviste quali il Giornale del Balilla, Cuor d’Oro e Il Corriere dei Piccoli. Nella sua vasta produzione, si possono annoverare diversi volumi di letture dedicate ai bambini e alle scuole elementari, raccolte di poesie in lingua italiana e in dialetto parmigiano, e testi per opere musicali.

Lo scrittore traduce anche un’opera dal francese: si tratta del romanzo “Il segno sulle mani” (in francese “Le signe sur les mains”) scritto dall’autore cattolico Émile Baumann (1868-1951).

Nel 1926 Renzo Pezzani abbandona l’insegnamento per disagi nati da questioni politiche e si dedica interamente alla scrittura. Muore il 14 luglio 1951 a Castiglione Torinese. Le sue spoglie sono tumulate a Parma, presso il cimitero della Villetta.

 

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