“Dreams” (“Sogni” – 1923) di Langston Hughes, motivante poesia sulla forza del sognare

19 Ottobre 2024

Segui il motivante messaggio di "Dreams" la poesia di Langston Hughes sul potere vitale dei sogni e sulla capacità del saper sognare sempre, non rinunciando mai ai propri desideri.

"Dreams" ("Sogni" - 1923) di Langston Hughes, motivante poesia sulla forza del sognare

Dreams, (Sogni) di Langston Hughes è una poesia breve, ma di grande effetto che evidenzia il valore del “sognare” e di saper comprendere che molte volte le aspirazioni e i desideri sono la cosa più importante della vita.

Bisogna dare sostegno ai sogni, soprattutto nei momenti più difficili della vita, quando sembra che ciò che si desidera o si ambisce  incontra ostacoli all’apparenza insormontabili. Bisogna tenere stretti e non bisogna lasciar morire i sogni ci trasferisce il poeta americano.

Dreams è una poesia giovanile del poeta americano Langston Hughes, una delle figure di spicco del movimento artistico e letterario degli anni Venti noto come Harlem Renaissance.

La poesia fu pubblicata originariamente sulla rivista The World Tomorrow nel 1923 ed esplora temi che riecheggeranno in tutta l’opera di Hughes.

Ma, leggiamo Sogni questa breve e intensa poesia di Langston Hughes, per coglierne il profondo significato.

Dreams (Sogni) di Langston Hughes

Tenetevi stretti ai sogni
perché se i sogni muoiono,
la vita è un uccello con le ali spezzate
che non può volare.

Tenetevi stretti ai sogni
perché quando i sogni se ne vanno
la vita è un campo arido
gelato dalla neve.

 

Dreams, Langston Hughes

Hold fast to dreams
For if dreams die
Life is a broken-winged bird
That cannot fly.

Hold fast to dreams
For when dreams go
Life is a barren field
Frozen with snow.

I sogni sono la cosa più preziosa della vita

Dreams è una poesia di Langston Hughes in due strofe che mette in evidenza il valore dei ‘sogni’ presentando due situazioni che ruotano intorno alla perdita delle aspettative di ogni umano. La prima strofa riflette sulla possibile “morte”  dei sogni. Il poeta americano sollecita la speranza, in quanto i sogni possono essere coltivati. La seconda strofa fa riferimento al fatto che i “sogni” “se ne vanno”, indipendentemente da ciò che una persona fa, quindi bisogna fare del tutto per non perderli.

Sogni è una delle poesie di Langston Hughes sul potere e la necessità di non rinunciare mai a saper sognare. Il poeta si rivolge ai singoli e alle collettività.  In otto brevi righe, il poeta americano avverte il lettore che l’abbandono dei sogni (che potrebbero significare speranze, aspirazioni, fantasie, visioni immaginative e/o illusioni) priva la vita della sua vitalità e del suo scopo. Attraverso le immagini metaforiche della rottura e dell’aridità, la poesia descrive la vita senza sogni come non più degna di essere vissuta.

Il poeta dell’Harlem Renaissance (Il Rinascimento di Harlem)

Per inquadrare il significato di Dreams, serve capire il contesto poetico del suo autore. Langston Hughes, che scrisse anche romanzi e opere teatrali, fu un attivista per i diritti civili. La gente divorava la sua rubrica politica settimanale sul Chicago Defender, un giornale rivolto alla popolazione nera negli Stati Uniti, che in quegli anni e non solo viveva il dramma della discriminazione razziale.

Quindi, per il poeta che diede origine alla “poesia jazz“, il sognare rappresentava un mondo più completo e complesso. Significava poter vivere in un mondo migliore, in cui anche la popolazione nera potesse avere opportunità e riconoscimenti. Sognare per Langston Hughes equivaleva a vivere in una società in cui  l’idea di libertà e giustizia sociale non fosse una mera illusione.

Tutta la sua vita letteraria, e non solo, è andata nella direzione di poter vivere il sogno di una società migliore e i versi di questa poesia sono l’esempio tangibile di chi non molla e non rinuncia al valore più alto del sogno.

È considerato uno dei poeti più importanti delXX secolo.

Una poesia di forte motivazione individuale e sociale

Langston Hughes inizia consigliando al lettore di aggrapparsi ai sogni, illustrando quanto sia dolorosa una vita senza sognare. Utilizza un’immagine di grande effetto per dare senso al suo pensiero, ovvero un uccello con le ali spezzate che non può volare“.

L’immagine è, quindi, quella di una creatura sofferente che ha perso la mobilità, nonché una delle sue caratteristiche distintive, cioè il potere del volo. Può anche aver perso l’orientamento, il suo grippo e i mezzi per procurarsi il cibo.

Il paragone implica che una vita senza sogni è dolorosa, frustrante, deprivata e forse incapace di continuare a lungo. Questo paragone suggerisce anche che i sogni sono un tratto distintivo dell’umanità, qualcosa che guida e sostiene le persone. Qualcosa a cui non si può rinunciare in nessun modo, pena la perenne dannazione.

In Dreams, il poeta nero statunitense ripete poi, in termini ancora più minacciosi, il consiglio di aggrapparsi ai sogni, paragonando questa volta una vita senza sogni a “un campo arido gelato dalla neve.

A differenza di un uccello ferito, che è vivo e potrebbe riprendersi, il campo, arido e gelato, non può sostenere alcuna vita. Questo paragone suggerisce che rinunciare ai propri sogni può essere più di una crisi dolorosa, equivale alla morte emotiva, spirituale, intellettuale.

Nulla può tenere i sogni in vita per sempre, per questo non bisogna smettere di sognare

Langston Hughes non definisce mai esplicitamente i “sogni” nella poesia, e il significato della poesia cambia leggermente a seconda di come il lettore interpreta i suoi versi.

Se i lettori interpretano “sogni” come speranze o aspirazioni, allora la metafora della vita come “campo sterile” evoca l’incapacità delle persone di immaginare un futuro gratificante (o qualsiasi futuro, se è per questo) quando perdono di vista i loro sogni.

Se per “sogni” si intendono fantasie o illusioni, allora la metafora suggerisce che la vita è dura, fredda e vuota se vista come è realmente, cioè senza il velo dei “sogni”. Per estensione, la metafora implica che i sogni che le persone hanno li conservano, li nutrono e li arricchiscono, come i raccolti di un campo fertile.

Nonostante l’appello dell’autore ad aggrapparsi ai sogni, il passaggio da “se i sogni muoiono” nella prima strofa a “quando i sogni se ne vanno” nella seconda indica che nulla può tenere in vita i sogni per sempre.

Perderli è una questione di “quando”, non di “se”. Il finale brusco e deprimente della poesia, l’immagine del campo gelato dalla neve, che rispecchia l’aridità che si sviluppa dentro quando si finisce di sognare sè assimilabile alla “morte” esistenziale. Quindi, bisogna saper tenere stretti i sogni e non abbandonarli il più a lungo possibile.

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