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Di tutto restano tre cose, la poesia che ci fa guardare avanti

Tratta da “O encontro marcado” di Fernando Sabino, la poesia ci indica una nuova strada verso nuovi orizzonti.

Poesia erroneamente attribuita a Fernando Pessoa, in realtà si tratta di un brano tratto dal romanzo di formazione pubblicato nel 1956 “O encontro marcado” dello scrittore brasiliano Fernando Sabino. Parole che ci indicano una nuova strada verso nuovi orizzonti.

L’autore e il contenuto del libro

Fernando Sabino, scrittore e giornalista brasiliano, pubblicò nel 1956 il libro “O encontro marcado”. Questo libro ebbe moltissimo successo tanto da essere tradotto in molteplici lingue. Un romanzo di formazione che traccia le tappe di una vita tormentata. Il libro presenta anche importanti riflessioni su diverse tematiche sociali e personali, come testimonia il brano qui riportato. La poesia “Di tutto restano tre cose” venne citata anche da Matteo Renzi durante un intervento. Anche in questa occasione il testo venne attribuito erroneamente a Fernando Pessoa.

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Ciò che dobbiamo imparare dalle nuove esperienze

Dopo la fine di una qualsiasi esperienza di vita, siamo presi dalla paura, dalla confusione, dallo sconforto. Ricominciare diventa una scalata quasi impossibile. Ci sentiamo stanchi e demotivati. È così, Fernando Sabino, ci parla di quanto “abbiamo bisogno di continuare”. Facendo di una caduta un passo di danza, come se le cadute delle nostre vite potessero portarci a ballare ancora più forte, davanti alle paure. Un ballo che significa “vita”.

Di tutto restano tre cose, la poesia

Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione, un nuovo cammino,
della caduta un passo di danza,
della paura una scala,
del sogno un ponte,
del bisogno un incontro

 

Stella Grillo

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