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“Decise di cambiare”, la poesia di Rossella Amadi contro la violenza sulle donne

Rossella Amadi esprime la sua sofferenza e indignazione verso una società che arranca al cambiamento con "Decise di cambiare", una poesia che parla direttamente al cuore delle donne.

Donne, decise di cambiare e non impegnando tutte le loro forze davanti a una relazione sentimentale trappola, la quale troppo spesso non si conclude, come nelle favole, con il lieto fine: “E vissero felici e contenti…” al quale molte bambine hanno aggrappato e ispirato i loro sogni di un amore da favola.

Rossella Amadi, giovane poetessa diciassettenne, esprime tutta la sua ardente sofferenza e indignazione verso una società che arranca al cambiamento e lo fa con estrema lucidità accompagnando a una riflessione con la sua poesia, “Decise di cambiare”, che fa parte di una raccolta di poesie dal titolo “Piccole cose“, edita per Another Coffee Stories, che parla direttamente al cuore e all’anima delle donne.

“Decise di cambiare” di Rossella Amadi

Quanta attesa
Quanti
Secondi Lasciati
Una volta
Per sempre
E povere
Anime
Spoglie
Povera la mia
Senza più.
Polvere
E ora
Non resta che.
E restò
E lei
Scelse.

Il coraggio di cambiare

Decise di cambiare si deve esserlo, come donne, davanti a quei “Ti amo” detti dieci, cento, mille volte dal partner che lasciano le “povere Anime spoglie” poiché non includono gesti di rispetto per la persona ma si susseguono a polverose feroci umiliazioni verbali e fisiche fino a terminare con “o mia o di nessun altro” segnando la fine della storia con un brutale femminicidio.

E nell’attesa che possa cambiare, che l’amore e la pazienza materne possano farlo redimere pensa solo a questi versi tratti da “Decise di cambiare”:

Quanta attesa
Quanti
Secondi Lasciati
Una volta
Per sempre

Decise di cambiare significa per le donne vittime della violenza di genere di trovare la forza e il coraggio di bastare a se stesse senza dipendere sentimentalmente, moralmente tantomeno economicamente da nessuno.

Il fenomeno della violenza sulle donne

Ma analizziamo il fenomeno della violenza sulle donne: secondo i dati forniti del Ministero dell’Interno alla data odierna, relativamente al periodo 1 gennaio – 10 dicembre 2023 sono stati registrati 307 omicidi, con 110 vittime donne, di cui 91 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 59 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

In una società che rincorre il mito effimero della perfezione e del successo, l’uso e la comunicazione inappropriata dei social network riflesso precario e tremante della società contemporanea, sono spesso espressione tra i giovanissimi di una costruzione fantastica di una non realtà che soffoca e spegne le unicità presenti in ciascuna persona, quando appunto, a mancare è l’affermazione sociale. La risposta al vuoto esistenziale e al dolore potrebbe essere tradotta come un’affermazione di potere su se stessi oltre che di onnipotenza e non solo di fuga da uno stato di abbandono, conflitto e malessere dal proprio Io.

Fondamentale è mettersi in condizione di ascolto con i giovani, e non solo, instaurando con un dialogo attivando un processo di reciproca scambievolezza al fine di fare esperienza dell’Altro da Sé.

Ogni decisione spesso è figlia di un evento effetto di un’esperienza causale o voluta.

Un inno alla consapevolezza

La scelta in “Decise di cambiare” sembrerebbe esegesi di una turbolenza emotiva dissetata dal dolore nella sua eccezione più ampia e multiforme, che giunga da pensieri intrusivi, oppressione emotiva successivamente una malattia, uno sbandamento contingente, per inadeguatezza o incapacità di combattere o accettare una sconfitta.

La vita è maestra per tutti e attraversare il dolore, per poi accompagnarlo all’uscita dovrebbe aiutarci a guardare alla vita da un’altra prospettiva modificando la percezione data da false credenze e valori intendendola come parte integrante dell’esistenza umana, un importante momento di formazione e un’occasione di conoscenza per guardare dentro se stessi traendone nuove opportunità di crescita e di gestione delle emozioni.

L’effetto finale risulterebbe essere quello di resistere a combattere, di scegliere, appunto, di restare perché solo così è possibile raggiungere il valore più alto che è la Vita.

Con la voce di ciascuno di noi possiamo fissare l’obiettivo umano di poter essere quella mano teso di chi a causa di un momento di vulnerabilità emotiva e/o sociale, di quel legame mancante anche con se stesso non riesce a scendere dalla giostra dell’inadeguatezza.

La sofferenza, la disperazione, gli errori si sviluppano e maturano o dovrebbero maturare in noi la pazienza di accoglierli allo stesso modo di come facciamo con la gioia e con il piacere vedendo e riconoscendo in loro una possibilità e opportunità, che ci aiuteranno a trovare noi stessi.

Decise di cambiare è un inno alla coscienza e consapevolezza in ciascuno di noi di essere unico nel tutto e a tutto eternamente indispensabile.

Maria Laura Chiaretti

 

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