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“De gli occhi de la mia donna si move” di Dante Alighieri, il potere del vero amore

Scopri cosa accade quando si è innamorati grazie ai versi di “De gli occhi de la mia donna si move” poesia di Dante Alighieri sugli effetti dell'amore

LXV – De gli occhi de la mia donna si move di Dante Alighieri è un sonetto che rende omaggio alla forza della donna e agli effetti che riesce a generare nell’uomo innamorato. Dante riesce in questo meraviglioso componimento poetico a descrivere gli effetti dell’innamoramento. La semplice vista della donna amata riesce a sconvolgere ogni cosa, creando nel poeta quella sorta di paura, di timore tipica dell’imbarazzo che si vive quando si ha di fronte la persona desiderata.

LXV – De gli occhi de la mia donna si move è il sessantacinquesimo sonetto, inserito nella sezione Altre rime del tempo della Vita Nuova, della raccolta Rime di Dante Alighieri pubblicata postuma raccogliendo le poesie, legate alle varie esperienze esistenziali e stilistiche del sommo poeta, scritte nel corso di una ventina d’anni e non raccolte nella Vita nuova e nel Convivio.

Leggiamo questo stupenda poesia di Dante Alighieri per viverne le emozioni e scoprire il significato.

De gli occhi de la mia donna si move di Dante Alighieri

De gli occhi de la mia donna si move
un lume sì gentil che, dove appare,
si veggion cose ch’uom non pò ritrare
per loro altezza e per lor esser nove:

e de’ suoi razzi sovra ‘l meo cor piove
tanta paura, che mi fa tremare
e dicer: “Qui non voglio mai tornare”;
ma poscia perdo tutte le mie prove:

e tornomi colà dov’io son vinto,
riconfortando gli occhi paurosi,
che sentier prima questo gran valore.

Quando son giunto, lasso! ed e’ son chiusi;
lo disio che li mena quivi è stinto:
però proveggia a lo mio stato Amore

La potenza dell’amore

De gli occhi de la mia donna si move è una poesia di Dante Alighieri che rappresenta un perfetto Dolce Stil Novo, la corrente poetica che si diffuse in Italia tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300, iniziata a Bologna da Guido Guinizelli e sviluppata da Dante, Cavalcanti, Cino da Pistoia e altri poeti.

Nella prima quartina della poesia la potenza dello sguardo della donna amata riesce a sprigionare una luce straordinaria, capace di rivelare realtà ineffabili e di scuotere profondamente il suo animo. Un chiaro tributo all’animo femminile, che per il poeta assume una potenza spirituale di enorme rilievo. L’energia della donna amata si rivela, in modo simbolico attraverso lo sguardo, gli occhi rappresentano infatti la porta dell’anima, l’ingresso alla sua forza interiore.

Nella seconda quartina, Dante svela la sua profonda reazione emotiva. Colto dall’amore per la donna, il cuore trema di paura, tanto che vorrebbe fuggire, ma poi è sopraffatto e incapace di mantenere il suo proposito. Rimane come paralizzato sotto gli effetti dell’innamoramento.

Nella terza strofa, la prima delle terzine, esprime la contraddizione che genera l’innamoramento. Si vive una sconvolgente situazione d’imbarazzo, ma pur temendo quella luce, si torna sempre a cercarla. Sembra non si possa fare a meno di provare quella strana e incontrollata sensazione. Genera una dipendenza che sembra annullare ogni forma di naturale difesa.

Nell’ultima terzina proprio per dare forza al potere dell’amore, il poeta confessa che, appena la figura femminile spegne l’influenza ammaliatrice dei suoi occhi, tutto quel disagio sembra interrompersi, ma rimane tutta la magia dell’amore.

La rappresentazione della figura divina del femminile è un chiaro omaggio di Dante Alighieri alla donna che ama, molto probabilmente il riferimento è sempre alla sua Beatrice. Non solo, il sommo poeta riesce a dare senso in modo poetico all’innamoramento, in cui la potenza dell’amore raggiunge il suo apice, donando sensazioni sconvolgenti. Il poeta descrive le grandi contraddizioni che si creano negli umani quando si è innamorati. Quando ciò accade le emozioni agiscono in modo caotico, creando degli stati d’animo che finiscono per sconvolgere l’essere.

Bisognerebbe riconoscere in Dante e negli altri poeti dello “stil nuovo” la grande considerazione nei riguardi della donna, che coincide con le grandi opere che caratterizzeranno il Rinascimento italiano, in cui la figura femminile riceve quell’attenzione che nei secoli successivi, fino ai nostri tempi, sembra non trovare più la stessa energia.

Anche il tema dell’amore diventa rilevante e rappresentato come qualcosa di naturale, in cui il divino sembra influenzare chi vive l’innamoramento. Celebrare l’amore in questo modo è sinonimo della grandezza del grandissimo autore.

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