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Ne li occhi porta la mia donna amore, la poesia di Dante per Beatrice

Scopri il potere dell'amore "Ne li occhi porta la mia donna amore", la poesia di Dante dedicata a Beatrice all'interno dell'opera "Vita Nuova".

Ne li occhi porta la mia donna Amore è un sonetto di Dante Alighieri che immortala tutti gli elementi dell’innamoramento tipici del primo stadio dell’amore. 

Il saluto, lo sguardo, il semplice sentire vicina l’amante crea una sensazione che quando si vive è difficile da dimenticare, in grado di “far tremar lo core”.

Ne li occhi porta la mia donna Amore è un inno spirituale alla figura femminile. La donna ha un potere salvifico sull’uomo, rendendolo immune da sentimenti negativi e aiutandolo a combattere sentimenti negativi come l’ira e la superbia.

Ne li occhi porta la mia donna Amore di Dante Alighieri

Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om vèr lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,

sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.

Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.

Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer né tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.

Un inno alla donna

La donna è per Dante dispensatrice di salvezza. Ne li occhi porta la mia donna Amore la donna porta negli occhi amore e tutto ciò che incontra con il suo sguardo viene nobilitato.

Non solo, la donna ha un ruolo terapeutico per la personalità maschile. Elimina i difetti degli uomini migliorandone le qualità. La donna per l’uomo è salvezza.

La figura della donna per Dante ha la capacità di compiere miracoli. La donna quindi assume un potere immenso sull’uomo.

Riesce a destare l’attenzione e creare un turbamento semplicemente attraverso l’osservazione.

L’innamoramento puro è messo in scena da Dante Alighieri. Guardando al sonetto possiamo individuare 2 fasi.

Le prime 2 quartine illustrano gli effetti della donna amata dal sommo poeta.

Il saluto riesce già a rendere l’uomo nobile facendo sparire ira e superbia. L’azione beatificante di Beatrice riesce con il suo sguardo a far nascere la “gentilezza” anche negli uomini più duri e meno sensibili.

La prima fase si chiude con l’appello di Dante chiede aiuto alle altre donne di aiutarlo ad onorare la sua donna.

Nella seconda parte, ovvero le due terzine, Dante avvisa che dolcezza e umiltà emergono nel cuore di colui che loda la donna amata.

Vita nuova un tributo a Beatrice

La poesia si trova in Vita nuova, prima opera certa attiribuibile a Dante Alighieri scritta tra il 1292 e il 1294. 

Vita nuova contiene 25 sonetti, 1 ballata e 5 canzoni, ovvero ben 31 liriche inserite in una cornice narrativa di 42 capitoli. Vita nuova è un prosimetro, genere misto di prosa e poesia, che racconta l’amore di dante per Beatrice, giovane donna incontrata dal poeta la prima volta quando lei aveva 9 anni. 

Un amore a prima vista e che accompagna questo amore fino alla morte della stessa Beatrice, e il conseguente dolore di dante.

Beatrice la ritroviamo nel canto XXIII del Purgatorio e nel canto III della Divina Commedia di Dante Alighieri. 

Beatrice è considerata dal poeta meraviglia delle meraviglie, “venuta da cielo in terra a miracol mostrare” (Vita Nova, sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare).

Ricordiamo che Beatrice è in realtà Bice, figlia di Folco Portinari, fondò il principale Ospedale di Firenze, quello di Santa Maria Nuova, nata a Firenze nel 1266, morta poco dopo il matrimonio con Simone de’ Bardi, membro di una famiglia di banchieri, per complicazioni da parto, a soli 24 anni.

Dante l’aveva incontrata in chiesa all’età di nove anni e poi nuovamente a diciotto, creatura terrena che aveva suscitato nell’animo del poeta un sentimento che non si sarebbe mai spento, prefigurando il passaggio dal saluto, salus, alla salvezza, quando la giovane si trasforma in creatura angelica.

L’incontro con Beatrice è l’evento che illumina la vita di Dante e la sua poesia. L’innamoramento influenzerà tutta la sua vita. Beatrice guida Dante nei tre regni dell’oltretomba descritti nella Divina Commedia.

È lei che intercede per Dante scendendo nel Limbo e pregare Virgilio di aver cura del Sommo Poeta. 

Lo soccorre nei momenti di pericolo. Beatrice è il cuore del viaggio di Dante dall’umano al divino, è la donna attraverso la quale egli affronta e realizza il suo “pellegrinaggio”, è la musa che ispira il Poema.

Beatrice è la possibilità, per Dante, di scoprire la bellezza e la luce dell’Amore assoluto.

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