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“Autunno” di Gianni Rodari, geniale poesia che invita a prendere la vita con leggerezza

Arriva l'autunno e per molti è malinconia e tristezza. Gianni Rodari con "Autunno" ci sprona ad affrontare tutte le stagioni della vita come un gioco.

Autunno di Gianni rodari è una poesia che saluta l’arrivo della stagione delle foglie cadenti (questa definizione è nostra). Una filastrocca, nello stile del Maestro di Omegna, scritta per i bambini, ma che offre un messaggio importante anche per i ragazzi più grandi e gli adulti.

Con Autunno, Gianni Rodari racconta la vita degli umani.  Le foglie secche citate nella poesia sono infatti la metafora della vita. L’arrivo delle giornate più brevi, del freddo, delle ombre lunghe, del buio sono la rappresentazione della vita che con l’età è destinata ad incontrare la fine.

Leggiamo la poesia di Gianni Rodari e godiamoci il ritmo dei suoi versi, magari provando a visualizzare la scena.

Autunno di Gianni rodari

Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell’anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.

Autunno una filastrocca piena di significato

Autunno è una poesia di Gianni Rodari di grandissimo significato. Amiamo questo autore perché sa donare sempre qualcosa. attraverso delle semplici filastrocche pensate per i bambini, in realtà trasferisce messaggi di grande significato.

Nella poesia il grande Maestro d’Italia mette in scena il classico palcoscenico autunnale. Lungo il marciapiede c’è un gatto che è tutto preso a rincorrere le foglie. Per lui l’arrivo dell’autunno non è altro che un gioco. “Le foglie secche” che cadono su quel marciapiede diventano lui prede da rincorrere.

Ma, entra in scena l’umano, che viene rappresentato semplicemente attraverso il muoversi di una “scopa che le raccoglie”. Per l’umano quelli sono rifiuti, sono foglie secche da eliminare. Sono morte.

Per il gatto invece no sono prede da cacciare. Ciò che l’uomo vuole eliminare perché morte, per il gatto sono vita.

Gianni Rodari sottolinea esplicitamente questo concetto nella seconda strofa della poesia.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

Il gatto ci insegna a prendere la vita con la dovuta leggerezza

Per il gatto alla faccia di ciò che pensano gli umani quelle foglie sono simili a delle farfalle e quindi gli permettono di giocare, di cacciarle spiccando salti che gli rendono il momento divertente, pieno di energia, di vita.

Il gatto gioca con le foglie secche cadute sul marciapiede, scambiandole per prede da cacciare, mentre vengono raccolte dalla scopa di qualcuno. Le foglie rosse e gialle che cadono dai rami più alti gli sembrano farfalle incaute che non temono la sua agilità (visto che proverà ad afferrarle).
Le foglie secche sono per lui solo un gioco divertente, gli uomini invece ci faranno un fuoco scoppiettante a fine giornata.

Per il gatto le stagioni della vita sono nient’altro che un modo per sopravvivere alla vita. Segue l’istinto, non si lascia distrarre dai cattivi pensieri. Per il gatto anche quelle foglie ormai inanimate sono un modo per soddisfare se stesso. “La lenta morte dell’anno non è per lui che un bel gioco” lo afferma esplicitamente Gianni Rodari.

Per gli umani è totalmente diverso. Le foglie secche ricordano loro che la vita è destinata a finire. Quindi quelle foglie vanno eliminate prima possibile, “per gli uomini che ne fanno al tramonto un lieto fuoco”, vanno eliminate, fatte sparire.

Le foglie secche sono nuova vita, non morte

Quel lieto fuoco è l’accettazione, la presa di coscienza che la vita scorre, anche velocemente purtroppo, e l’autunno della vita arriva presto per tutti. Per gli umani quelle foglie secche che cadono, non sono nient’altro che i loro anni che annunciano l’arrivo della morte.

In primavera e in estate erano verdi e sfavillanti, in autunno invece diventano rosse e gialle, perdono ogni giorno linfa vitale e ad un tratto senza neppure accorgersi si ritrovano a fluttuare in aria senza nessuna possibilità di tornare indietro.

Di certo preferirebbero trasformarsi in farfalle, entrare in un’altra vita, tornare a vivere, offrire la possibilità al gatto di farsi cacciare. Di certo, la cosa peggiore è essere il falò degli uomini e diventare per sempre soltanto fumo.

Gianni Rodari attraverso il gatto ci vuol far riflettere. Ci educa a prendere tutte le stagioni della vita come il gatto, ovvero un gioco. La vita va affrontata con la dovuta leggerezza, consapevoli che forse è meglio vedere alla fine come un nuovo inizio, com eun passaggio.

“La farfalla”, “il lieto fuoco” sono simboli di trasformazione, sono l’essenza che non bisogna guardare alla vecchiaia pensando alla morte. Anche con l’avanzare dell’età bisogna vivere la vita come quel gatto, giocando e godendo del momento.

Certo, a parole può sembrare facile, ma bisogna impegnarsi a rispettare tutte le stagioni e a vivere il loro arrivo giocando.

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