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Cesare Pavese e la fame di vita nella poesia “Ascolteremo nella calma stanca”

"Ascolteremo nella calma stanca" è una splendida poesia di Cesare Pavese che racconta la giovinezza, l'amore, la fame di vita che guida le nostre anime le une verso le altre.

Cesare Pavese, conosciuto soprattutto per le sue importanti opere in prosa, è stato anche un grande poeta.

La voce dello scrittore piemontese, incredibilmente distintiva, ha saputo raccontare l’Italia della prima metà del Novecento, con particolare attenzione alla parte settentrionale del Paese e alla realtà contadina della zona padana. 

Con i suoi componimenti, Cesare Pavese ha espresso emozioni e stati d’animo che attraverso le sue parole si sono irradiati di lettore in lettore, riuscendo a parlare ad ognuno di essi: basti pensare alla famosissima “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi“, da molti ritenuta una delle più belle poesie d’amore di sempre. 

I versi che vogliamo condividere con voi oggi sono meravigliosi.

Ascolteremo nella calma stanca di Cesare Pavese

Ascolteremo nella calma stanca
la musica remota
della nostra tremenda giovinezza
che in un giorno lontano
si curvò su se stessa
e sorrideva come inebriata
dalla troppa dolcezza e dal tremore.
Sarà come ascoltare in una strada
nella divinità della sera
quelle note che salgono slegate
lente come il crepuscolo
dal cuore di una casa solitaria.
Battiti della vita,
spunti senz’armonia,
ma che nell’ansia tesa del tuo amore
ci crearono, o anima,
le tempeste di tutte le armonie.
Ché da tutte le cose
siamo sempre fuggiti
irrequieti e insaziati
sempre portando nel cuore
l’amore disperato
verso tutte le cose.

Un viaggio nei ricordi della propria esistenza

“Ascolteremo nella calma stanca” è una poesia in cui Cesare Pavese prende spunto da una riflessione sulla giovinezza e sul fascino lontano ed inebriante che il suo ricordo esercita su chi ha oramai vissuto buona parte della propria esistenza, quella “musica remota / della nostra tremenda giovinezza / che in un giorno lontano / si curvò su se stessa”.

Da qui, Pavese si muove attraverso un turbinio di suoni e immagini evocative – come quella delle note slegate, o della tempesta – per raccontare l’anelito della nostra anima, mai sazia, sempre alla ricerca della bellezza e dell’amore, verso nuovi confini, sempre alla ricerca di quei “battiti della vita”.

Una tempesta composta da tutte quelle cose da cui “siamo sempre fuggiti / irrequieti e insaziati”; ma, nonostante i tumulti causati, oggi riflettendo sulla giovinezza passata l’autore si rende conto di aver sempre portato nel cuore “l’amore disperato / verso tutte le cose.”

Cesare Pavese

Cesare Pavese (1908-1950) è senza ombra di dubbio uno degli autori più importanti della letteratura italiana, uno scrittore e poeta che merita di essere scoperto e apprezzato anche dai lettori contemporanei.

Considerato uno degli interpreti più significativi del Novecento, Cesare Pavese ha raccontato nei suoi romanzi e nelle sue poesie, molte delle quali pubblicate postume, la realtà popolare e contadina, ma con uno sguardo sempre rivolto altre letterature europee.

Fu tra i primi a interessarsi alla letteratura statunitense, di cui fu anche traduttore.

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