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“Aprile 1945” di Dino Buzzati, la gioia della Liberazione

Il 25 Aprile si celebra la Festa della Liberazione. Per l'occasione, vogliamo condividere con voi "Aprile 1945", una bella poesia in cui Dino Buzzati racconta la gioia che scaturisce dalla libertà e dalla fine della paura.

In “Aprile 1945” Dino Buzzati racconta la gioia della Liberazione attraverso semplici momenti di quotidianità, dettagli che si perdono nell’oscurità della guerra e, quando si ritrovano, non possono che far bene al cuore.

La Festa della Liberazione

Il 25 aprile ricorre un’importante festa nazionale in Italia, perché si celebra la Liberazione dal regime fascista grazie alla Resistenza delle forze partigiane. La data del 25 aprile assume dunque un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale. Una lotta iniziata l’8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista.

Gioia e Liberazione

“Senza osare ancora crederlo, Milano si è risvegliata ieri mattina all’ultima giornata della sua interminabile attesa. Da alcuni giorni la grande speranza aveva acquistato una verosimiglianza meravigliosa. Per vie misteriose, voci che dapprima parevano strane o pazzesche si spandevano per la città, accrescendo l’ansia della liberazione. I tram andavano ancora ma già si capiva che Milano aveva interrotto il lavoro: il fiato sospeso, essa sentiva il destino mettersi in moto e incalzare con ritmo sempre più precipitoso. Oggi è l’intero popolo che si risveglia. La sorte è stata decisa per opera del popolo stesso, unanime nel desiderio e nell’ansia”.

Dino Buzzati racconta così nel suo Editoriale del Corriere della Serarisalente al 26 aprile 1945, il fermento e il senso di gioia che ha investito la città di Milano nel giorno della Liberazione. “Aprile 1945” non è che l’espressione poetica di questa gioia profonda che ha improvvisamente preso il posto della paura e della disperazione generate dalla guerra.

“Aprile 1945” di Dino Buzzati

“Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.

Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente
a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!

Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più cosi immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.

Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno qua
uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell’aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici”.

Dino Buzzati

Dino Buzzati è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano. Nato a San Pellegrino di Belluno il 16 ottobre del 1906, fin da studente collabora al Corriere della Sera come cronista, redattore e inviato speciale. Studia al liceo classico Giuseppe Parini di Milano e successivamente s’iscrive a giurisprudenza per assecondare la volontà della famiglia. Qui si laurea nel 1928. Nello stesso anno entra come praticante al Corriere della Sera, del quale diverrà in seguito redattore e infine inviato.

Nel 1933 esce il suo primo romanzo. Tra il 1935 e il 1936 si occupa del supplemento mensile La Lettura.  Nel 1958 pubblica “Sessanta racconti” che vincerà il Premio Strega. Buzzati si sposa nel 1966 con la giovane Almerina Antoniazzi. Morirà di tumore al pancreas il 28 gennaio del 1972, a Milano.

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