“Ama la vita” è la bellissima poesia-preghiera scritta ma Madre Teresa di Calcutta che vuole esortarci ad apprezzare ciò che abbiamo per vivere appieno e con gratitudine la nostra vita.
“Ama la vita”
Ama la vita così com’è.
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po’.
Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!
L’importanza di apprezzare ciò che abbiamo
Gli insegnamenti di Madre Teresa di Calcutta sono sempre stati pieni di saggezza e di amore. nella poesia “Ama la vita”, il Premio Nobel per la Pace ci insegna la gratitudine. Ci spiega che dobbiamo considerare la vita un dono, qualcosa di unico e straordinario. Dobbiamo imparare ad apprezzare tutto ciò che abbiamo, tutti i momenti che la vita ci riserva, che siano belli o brutti. Bisogna amare la vita quando abbiamo coraggio, quando abbiamo paura e per tutte le cose positive che vediamo, anche le più piccole.
“Altrove”, la poesia di Pessoa per sognare un’evasione
“Altrove” è una poesia di Ferdinando Pessoa composta nel 1917 e contenuta nella raccolta “Il violinista pazzo”
Madre Teresa di Calcutta
Agnes Bojaxhiu – questo il vero nome di Madre Teresa di Calcutta – è nata nella ex Jugoslavia. Entrata, nel 1929, fra le Suore di Nostra Signora di Loreto, cambiò il nome in Teresa, come la santa di Lisieux. Il 10 settembre 1946 percepì la chiamata al servizio dei poveri, che si concretizzò – dopo i necessari permessi vaticani – con la fondazione delle Sorelle Missionarie della Carità. Fra i moltissimi premi che ha ricevuto, ci sono il Templeton (1973), il Balzan (1978) e il Nobel per la pace (1979).