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“All’Italia”, la poesia di Leopardi che celebra l’orgoglio patriottico

"All'Italia", poesia civile di Leopardi pubblicata nel 1819, celebra l'antica gloria del nostro Paese per sconfiggere la corruzione.

17 Marzo: anniversario dell’unitร  d’Italia. “All’Italia” รจ una poesia civile di Giacomo Leopardi scritta nel 1818 ma poi pubblicata nel 1819.  Qui, Leopardi, denuncia la decadenza dellโ€™Italia contemporanea e la contrappone alla gloria dellโ€™antica Grecia. Questa poesia ha aperto le Canzoni del 1824 e le edizioni dei Canti.  Appartenente al movimento del Romanticismo, ovviamente, celebra gli antichi sentimenti e aspetti del nostro paese, con un tono colmo di Pathos. 

Il bacio di Hayez, l'eterno ardore giovanile e il grande amore per la patria

“Il bacio” di Hayez, l’ardore giovanile e il grande amore per la patria

“Il bacio” di Hayez nasconde dietro il languido amore dei due amanti, la storia del Risorgimento e dell’Unitร  d’Italia

Il patriottismo e l’Italia di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi tornรฒ a Recanati nel 1818 per far visita a Pietro Giordani. Qui, ebbe modo di vedere e vivere la situazione dell’Italia di quegli anni. E cosรฌ dedica le prime tre strofe alla decadenza dell’Italia, alla sua corruzione e le ultime quattro strofe alla celebrazione dell’antica Grecia. In questi anni, anni della restaurazione dopo il congresso di Vienna, si vengono ad affermare moltissimi Nazionalismi.

Cosรฌ il Romanticismo di quegli anni, attraverso la forte partecipazione emotiva ed ideale del poeta ai temi trattati, si trova a riflettere anche sulla politica. lโ€™Italia,  nella poesia – o canzone- appare come una donna sofferente e sola nonostante la sua bellezza e la sua statura morale. Cosรฌ, se nelle prime strofe ripercorre la corruzione, la crisi morale, le guerre straniere, l’asservimento; nelle ultime ripercorre i sentimenti e i momenti piรน gloriosi dell’antichitร , attraverso la voce di Simonide di Ceo, celebre poeta lirico greco. La frase piรน celebre di questo componimento รจ sicuramente:

All’Italia, la poesia civile di Leopardi

O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l’erme
Torri degli avi nostri,
Ma la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi
I nostri padri antichi. Or fatta inerme,
Nuda la fronte e nudo il petto mostri.
Oimรจ quante ferite,
Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
Formosissima donna! Io chiedo al cielo
E al mondo: dite dite;
Chi la ridusse a tale? E questo รจ peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia;
Sรฌ che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,
Nascondendo la faccia
Tra le ginocchia, e piange.

Perchรฉ la bandiera italiana รจ verde, bianca e rossa

Perchรฉ la bandiera italiana รจ verde, bianca e rossa

Sapete perchรฉ la bandiera italiana รจ verde, bianca e rossa? Vi raccontiamo la sua storia nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica.

Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
Le genti a vincer nata
E nella fausta sorte e nella ria.
Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
Mai non potrebbe il pianto
Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;
Che fosti donna, or sei povera ancella.
Chi di te parla o scrive,
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
Non dica: giร  fu grande, or non รจ quella?
Perchรจ, perchรจ? dov’รจ la forza antica,
Dove l’armi e il valore e la costanza?
Chi ti discinse il brando?
Chi ti tradรฌ? qual arte o qual fatica
O qual tanta possanza
Valse a spogliarti il manto e l’auree bende?
Come cadesti o quando
Da tanta altezza in cosรฌ basso loco?
Nessun pugna per te? non ti difende
Nessun de’ tuoi? L’armi, qua l’armi: io solo
Combatterรฒ, procomberรฒ sol io.

Perche-il-17-marzo-si-celebra-la-Giornata-dell-Unita-dItalia

Perchรฉ il 17 marzo si celebra la Giornata dellโ€™Unitร  dโ€™Italia

Istituita come festa nazionale nel 1911, Il 17 marzo del 1861 si compiva la proclamazione del Regno dโ€™Italia

Dammi, o ciel, che sia foco
Agl’italici petti il sangue mio.
Dove sono i tuoi figli? Odo suon d’armi
E di carri e di voci e di timballi:
In estranie contrade
Pugnano i tuoi figliuoli.
Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,
Un fluttuar di fanti e di cavalli,
E fumo e polve, e luccicar di spade
Come tra nebbia lampi.
Nรจ ti conforti? e i tremebondi lumi
Piegar non soffri al dubitoso evento?
A che pugna in quei campi
L’itala gioventude? O numi, o numi:
Pugnan per altra terra itali acciari.

Oh misero colui che in guerra รจ spento,
Non per li patrii lidi e per la pia
Consorte e i figli cari,
Ma da nemici altrui
Per altra gente, e non puรฒ dir morendo:
Alma terra natia,
La vita che mi desti ecco ti rendo.
Oh venturose e care e benedette
L’antiche etร , che a morte
Per la patria correan le genti a squadre;
E voi sempre onorate e gloriose,
O tessaliche strette,
Dove la Persia e il fato assai men forte
Fu di poch’alme franche e generose!
Io credo che le piante e i sassi e l’onda
E le montagne vostre al passeggere
Con indistinta voce
Narrin siccome tutta quella sponda
Coprรฌr le invitte schiere
De’ corpi ch’alla Grecia eran devoti.
Allor, vile e feroce,
Serse per l’Ellesponto si fuggia,
Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;
E sul colle d’Antela, ove morendo
Si sottrasse da morte il santo stuolo,
Simonide salia,
Guardando l’etra e la marina e il suolo.

Giacomo Leopardi, le poesie piรน famose

Giacomo Leopardi, le poesie piรน famose

Scopri le poesie piรน belle e conosciute di Giacomo Leopardi, uno dei padri della letteratura italiana.

E di lacrime sparso ambe le guance,
E il petto ansante, e vacillante il piede,
Toglieasi in man la lira:
Beatissimi voi,
Ch’offriste il petto alle nemiche lance
Per amor di costei ch’al Sol vi diede;
Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira.
Nell’armi e ne’ perigli
Qual tanto amor le giovanette menti,
Qual nell’acerbo fato amor vi trasse?

Perchรฉ la bandiera italiana รจ verde, bianca e rossa

Perchรฉ la bandiera italiana รจ verde, bianca e rossa

Sapete perchรฉ la bandiera italiana รจ verde, bianca e rossa? Vi raccontiamo la sua storia nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica.

Come sรฌ lieta, o figli,
L’ora estrema vi parve, onde ridenti
Correste al passo lacrimoso e duro?
Parea ch’a danza e non a morte andasse
Ciascun de’ vostri, o a splendido convito:
Ma v’attendea lo scuro
Tartaro, e l’onda morta;
Nรจ le spose vi foro o i figli accanto
Quando su l’aspro lito
Senza baci moriste e senza pianto.
Ma non senza de’ Persi orrida pena
Ed immortale angoscia.

Come lion di tori entro una mandra
Or salta a quello in tergo e sรฌ gli scava
Con le zanne la schiena,
Or questo fianco addenta or quella coscia;
Tal fra le Perse torme infuriava
L’ira de’ greci petti e la virtute.
Ve’ cavalli supini e cavalieri;
Vedi intralciare ai vinti
La fuga i carri e le tende cadute,
E correr fra’ primieri
Pallido e scapigliato esso tiranno;
Ve’ come infusi e tinti
Del barbarico sangue i greci eroi,
Cagione ai Persi d’infinito affanno,
A poco a poco vinti dalle piaghe,
L’un sopra l’altro cade. Oh viva, oh viva:
Beatissimi voi
Mentre nel mondo si favelli o scriva.
Prima divelte, in mar precipitando,
Spente nell’imo strideran le stelle,
Che la memoria e il vostro
Amor trascorra o scemi.

La vostra tomba รจ un’ara; e qua mostrando
Verran le madri ai parvoli le belle
Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
O benedetti, al suolo,
E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente
Dall’uno all’altro polo.
Deh foss’io pur con voi qui sotto, e molle
Fosse del sangue mio quest’alma terra.
Che se il fato รจ diverso, e non consente
Ch’io per la Grecia i moribondi lumi
Chiuda prostrato in guerra,
Cosรฌ la vereconda
Fama del vostro vate appo i futuri
Possa, volendo i numi,
Tanto durar quanto la vostra duri.

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